A 73 ANNI IN SILENZIO CI HA LASCIATI GINO STRADA
“Un grande medico per i diritti umani e per la pace. La sua morte, per un’assurda coincidenza, arriva mentre tutto ciò che con #Emergency ha fatto in Afghanistan rischia di andare nuovamente distrutto”
#CiaoGino Gino Strada
a 73 anni ci hai lasciato un grande vuoto GRAZIE DI TUTTO
Il nostro amato Gino è morto questa mattina.
È stato fondatore, chirurgo, direttore esecutivo, l’anima di
EMERGENCY
“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino.
E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose.
Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano.
Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri.
È morto felice.
Ti vogliamo bene Gino.
— Lo staff di EMERGENCY
?Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, all’anagrafe Luigi, Gino Strada si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano nel 1978, per poi specializzato in Chirurgia d’Urgenza.
Emergency, morto il fondatore Gino Strada
Il medico milanese aveva 73 anni e soffriva di problemi di cuore. Il primo progetto dell’associazione umanitaria l’ha aperto in Ruanda durante il genocidio
Il post della figlia di Gino Strada: “Papà non c’è più, io sono a salvare vite come mi ha insegnato”
Il messaggio su Facebook: «Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi perché sono in mezzo al mare. Vi abbraccio»
Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio.
Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre.
Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo.
La nave ResQ People – della ong ResQ – People saving people, il cui presidente onorario è l’ex pm del pool di Mani Pulite Gherardo Colombo – ha appena soccorso circa 85 persone in zona sar libica che si trovavano su una piccola barca di legno. L’equipaggio, informa ResQ People, è al lavoro per assistere i naufraghi a bordo. «La scomparsa di Gino Strada coincide con il primo salvataggio di 85 persone avvenuto oggi. Come ResQ dedichiamo a lui queste 85 vite umane, che porteremo in un luogo sicuro», afferma Luciano Scalettari, presidente di ResQ.
?Dopo essersi specializzato in chirurgia cardiopolmonare negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta, nel 1988 si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra.
?Tra il 1989-1994 lavora con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina.
?Da questa esperienza nasce Emergency, fondata da Gino Strada insieme alla moglie Teresa e a un gruppo di colleghi.
?L’associazione umanitaria internazionale impegnata nella riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo dalla sua fondazione nel 1994 ha fornito assistenza gratuita milioni di pazienti.
?Con l’Ong nata 25 anni fa il chirurgo ha promosso la costruzione di ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi nel mondo.
?Nel 2006 viene riconosciuta partner delle Nazioni Unite – Dipartimento della Pubblica Informazione.
?Dal 2015 fa parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) come associazione in Special Consultative Status, mentre dal 2018 diventa partner ufficiale dell’European Union Civil Protection and Humanitarian Aid.
?Gino Strada, attualmente, ricopriva il ruolo di direttore esecutivo della onlus.
?Sulla sua pagina Twitter, con 43 mila follower, Strada non scriveva da tempo.
?Si presentava come “chirurgo di guerra, fondatore di Emergency, vincitore del Right Livelihood Award 2015 (il premio Nobel alternativo)” e chiudeva con la frase che sintetizza il suo credo:
“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”, di Albert Einstein.
?A novembre 2020 il nome di Strada era stato fatto come possibile responsabile dell’emergenza Covid in Calabria, ipotesi confermata pubblicamente dall’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
?Strada aveva però replicato in un post sui social di non aver mai ricevuto una proposta formale. “Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria in Calabria – aveva scritto Strada in un post su Facebook -. Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento”
?”Ho sentito qualche commentatore dire che – dopo tanti giorni – dovrei ‘decidere se accettare o meno l’incarico’. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale.”
✅ A dare la notizia della morte sono state fonti vicine alla famiglia secondo cui, apprende l’AGI, il chirurgo al momento del decesso si trovava in Normandia. Proprio oggi sul quotidiano La Stampa era uscito un articolo a sua firma sull’avanzata dei talebani in Afghanistan.
“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio”
?Lo scrive sui social Cecilia Strada commentando la morte del padre, e fondatore di Emergency, Gino Strada.
“Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”, aggiunge.
✅ “Se ne è andato un caro amico, Gino Strada. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano. Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai”. Così il sindaco di Milano Beppe Sala sui suoi profili social sulla scomparsa del fondatore di Emergency.
✅ Il cordoglio sui social: “Grande medico e grande uomo” Un fiume di commenti ha inondato i social network alla notizia della morte del fondatore di Emergency. tra i primi a lasciare un ricordo del medico, il designatore e vignettista Vauro.
“Ci capitava in Afghanistan come in Iraq – scrive su Facebook – come in tanti luoghi di guerra, di restare senza parole davanti all’orrore ed alla sofferenza. a volte insieme le cercavamo per denunciare il crimine che è la guerra. io invece oggi non ne trovo per dire il dolore che la scomparsa di Gino mi provoca dentro. Non le trovo perché non possiamo più cercarle insieme. addio caro Gino”
?In tantissimi stanno rendendo omaggio a quanto fatto dal medico in questi anni.
“Va via un grande medico e un grandissimo uomo…una grande perdita per l’umanità intera!”, scrive Marinetta su Facebook.
?”L’ho avvicinato ad un tavolino a Venezia – scrive Giorgio – riconosciuto tra tante persone, gli ho stretto la mano … e l’ho ringraziato.. tutto qui senza selfie , e lui mi ha ricambiato il sorriso”
?Per alcuni Strada era un “uomo che riusciva a sentire il ‘dolore’ senza voltarsi da un altra parte”, per altri è stato una persona “generosa e insostituibile e “tale rimarra’ nel cuore di chi ha salvato e conosciuto”
?Tanti i nomi noti che tributano un omaggio al chirurgo scomparso. “Era il volto dell’altruismo, mancherà la sua coscienza critica”, scrive Vittorio Sgarbi.
?”Un grande amico, un grande uomo, non giudicatelo con le lenti della politica ma dell’umanità”. “ha tenuto alto il nome dell’umanita'”, riflette Pietro Grasso commentando “la terribile notizia mentre in Afghanistan avanzano i talebani”.
?”Un grande medico per i diritti umani e per la pace. La sua morte, per un’assurda coincidenza, arriva mentre tutto ciò che con #Emergency ha fatto in Afghanistan rischia di andare nuovamente distrutto”. Così il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury ricorda il fondatore di Emergency.
È morto Gino Strada, il fondatore di Emergency.
Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. Strada aveva 73 anni e soffriva di problemi cardiaci. Con l’associazione umanitaria nata 25 anni fa, il medico lombardo ha fondato ospedali e punti di primo soccorso in 18 Paesi.
Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, Strada si è laureato in medicina all’Università Statale di Milano, specializzandosi in
Chirurgia d’Urgenza
Per completare la formazione, negli anni Ottanta ha vissuto quattro anni negli Stati Uniti, occupandosi di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone a Stanford e di Pittsburgh. Si è poi perfezionato in Inghilterra e in Sudafrica presso l’ospedale di Harefield e presso il Groote Schuur Hospital di Città del Capo.
L’approdo alla Croce Rossa
Nel 1988 decide di applicare la sua esperienza in chirurgia di urgenza all’assistenza dei feriti di guerra. Negli anni successivi, fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale di Ginevra in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia, Bosnia.
La fondazione di Emergency
È proprio dall’esperienza maturata sotto la Croce Rossa che, insieme alla moglie Teresa Sarti e ad alcuni amici e colleghi, decide di fondare Emergengy nel 1994, aprendo il primo progetto in Ruanda durante il genocidio.
L’idea è una sola: curare le ferite del corpo e dello spirito nei paesi colpiti dalla guerra. Il secondo progetto è in Cambogia, Paese in cui resta per alcuni anni.
Nel 1998 parte per l’Afghanistan. Raggiunge via terra il nord del Paese dove, l’anno dopo, Emergency apre il primo progetto nel Paese, un centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir. L’ultimo suo contributo arriva proprio sull’Afghanistan, alle prese con l’avanzata dei talebani: solo il giorno prima della morte dalle colonne de La Stampa aveva commentato la situazione nel Paese.
Tra Asia e Africa
Gino Strada rimane in Afghanistan per circa sette anni, operando migliaia di vittime di guerra e di mine antiuomo e contribuendo all’apertura di altri progetti nel Paese. Dal 2005 inizia a lavorare per l’apertura del Centro Salam di cardiochirurgia, in Sudan, il primo Centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa. Nel 2014 si reca in Sierra Leone, dove Emergency è presente dal 2001, per l’emergenza Ebola.
Emergency da anni opera anche in Italia. A novembre 2020 Gino Strada aveva dato la sua disponibilità a rivestire il ruolo di commissario straordinario per la sanità in Calabria, facendo poi un passo indietro e mettendo a disposizione l’Ong per la gestione dell’ospedale di Crotone.
CARMINE DONNOLA : Adesso so a chi dedicare KARIMA
Sono Karima
come una pecorella smarrita
mi sono infilata nella tana del lupo
Ancora affamato
ha ingurgitato il mio sangue
Ho cercato di vedere Dio
con gli occhi di una bimba
non ci sono riuscito
Ho cercato di parlare con Dio
con le labbra di una bimba
non ci sono riuscito
Ho cercato di pregare Dio
con le mani di una bimba
non ci sono riuscito
Ho cercato di raggiungere Dio
con le gambe di una bimba
non ci sono riuscito
Giocavo con le mie amiche
saltai su una mina scoppiarono i miei occhi
scoppiarono le mie labbra
Trovai un giocattolo oscurò la mia vita
era una mina ha maciullato le mie mani
ha maciullato le mie gambe
Padre se tu puoi parlar con Dio
se vedi quegli assassini
digli che rivoliamo i nostri occhi
Rivogliamo le nostre labbra
rivogliamo le nostre mani
rivogliamo le nostre gambe
Tu che semini mine come se fossero grano
se vedi il nostro Dio
Digli chi semina mine è uno sporco assassino
Carmine Donnola
#sapevatelo2021