SANT’EUSTACHIO, SALVÒ MATERA DALL’EPIDEMIA
Sui salvacondotti per la peste del 1656 c’era l’effige del Santo Patrono della città dei Sassi
Salvò Matera prima dai Saraceni e poi dalla peste del 1656, che la tradizione popolare vuole mandata come castigo divini per la rivolta di Masaniello nel vice regno di Napoli del 1647 contro il cattolicissimo re di Spagna Filippo IV d’Asburgo detto il grande. Francesco Volpe, accreditato storico materano , sostenne nell’800 che il legame tra la comunità ed il Santo sarebbe riconducibile ad un’avvenimento prodigioso datato 984 d.C.; in tale periodo storico la città, era occupata dall’esercito dei Saraceni. La novellistica tradizionale narra che la popolazione, affamata, invocò il Santo e la città fu liberata dall’assedio. E il popolo materano elesse Sant’Eustachio come sua figura patronale. La narrazione popolare cristiana . ci dice il ricercatore Enzo Scasciamacchia che il Santo era il nobile Generale Placido, forse appartenente alla famiglia patrizia romana dei Placidi, ed era un generale al servizio dell’allora imperatore Marco Ulpio Traiano. Placido era di immenso valore marziale con tanti successi militari in Asia minore contro i parti, vi era il suo carattere misericordioso e la sua benevolenza, espressa in opere caritatevoli, verso le classi sociali più deboli nonostante egli non fosse un Cristiano. Nei tempi di pace si dedicava alla caccia e proprio durante una battuta nei pressi di Tivoli, mentre stava braccando un cervo, vide apparire in mezzo alle corna dell’animale una croce che emanava un intenso bagliore e udì una voce esclamare: “Placido, perché mi perseguiti? Io sono quel Cristo che tu non conosci, ma che onori con le tue opere. Adesso ti indicherò la via della verità per la salvezza tua e dei tuoi cari. Recati, dunque, dal vescovo Giovanni che ti purificherà dal lavacro del peccato originale e da ogni altra contaminazione.” Dopo aver sentito tali parole, egli portò sua moglie e i suoi due figli piccoli dal vescovo e, tramite il rito del battesimo, abbracciarono volontariamente il Cristianesimo. A Placido fu dato il nome di Eustachio