VACCINAZIONE MIGRANTI: L’ASM È PARTITA INIZIANDO DAL CAS DI FERRANDINA
L’appello del Commissario Pulvirenti agli stranieri stagionali agricoli: «Nessuno sarà lasciato indietro»
Ha preso il via nel Materano la campagna per la vaccinazione anti-Covid dei migranti. L’iniziativa è della Azienda sanitaria di Matera (Asm) che, in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il team vaccinale delle unità mobili della Difesa messe a disposizione dal generale Figliuolo, consentirà ai migranti che vivono nei centri di accoglienza stranieri (Cas) dei comuni di pertinenza della Asm di ricevere il vaccino.
L’inizio con il Cas attivo nel comune di Ferrandina, per proseguire con quelli presenti a Irsina, Miglionico, La Martella e Tinchi.
«Raggiungeremo i circa 150 migranti che vivono stabilmente nei Cas del territorio, fra cui anche i 50 minori non accompagnati, che sono seguiti da un tutore legale», ha dichiarato Sabrina Pulvirenti, Commissario straordinario della Asm Matera.
«Ai minori – ha spiegato Pulvirenti – sarà somministrato il vaccino Pfizer, mentre gli adulti, in base all’anamnesi svolta dal medico vaccinatore del team della Difesa, avranno una doppia opzione: Pfizer, con doppia dose, o J&J, che prevede una singola dose. La vaccinazione avviene su base volontaria e nel pieno rispetto della privacy e gli operatori saranno sempre a disposizione in caso di difficoltà. Obiettivo della campagna è raggiungere un target di popolazione che difficilmente si sarebbe recato spontaneamente nei centri vaccinali».
«L’Asm Matera – ha sottolineato il Commissario straordinario Pulvirenti – rivolge inoltre a tutti gli stranieri, anche a quelli impegnati nel lavoro stagionale in agricoltura, un appello a sottoporsi alla vaccina-zione presso i punti vaccinali del territorio: nessuno sarà lasciato indietro, in particolar modo in una situazione epidemiologica complessa come quella che stiamo vivendo». Oltre al coinvolgimento dei Cas, la campagna prevede infatti, a partire da lunedì prossimo, l’allestimento di un punto vaccinale a Metaponto borgo, per dare un’ulteriore possibilità agli “invisibili” di vaccinarsi, anche grazie alla collaborazione delle associazioni civiche e delle parrocchie.
