NESSUNA RACCOLTA FIRME ORA DALLA CGIL? IL DOPPIOPESISMO SUI CASI TISCI E PRIORE
Ma la vicenda è così grave che neanche i grillini, che l’hanno nominato, lo difendono
Proprio la scorsa settimana la Cgil iniziava la sua raccolta di firme per chiedere le dimissioni da Direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci. Petizione subito rilanciata dal consigliere regionale del Partito democratico, Cifarelli.
La colpa attribuita al Direttore generale di Arpab era quella di aver espresso dubbi sulla santificazione immediata di Gino Strada e di aver ospitato sulla sua bacheca un commento altrui irrispettoso della morte medesima.
Cgil e Cifarelli, quindi, chiedevano una raccolta firme finalizzata alle dimissioni di un Direttore generale colpevole di aver espresso un’idea che, condivisibile o meno, resta sempre un’idea.
Oggi il direttore del Parco dell’Appennino Lucano, Val d’Agri e Lagonegrese, ha fatto la stessa cosa: ha pubblicato una vignetta nella quale Salvini viene raffigurato come capo dei Talebani.
Senza voler entrare nel merito della legittimità delle due azioni, “qui si parrà la nobilitate” della Cgil e di Cifarelli e dei mezzi di informazione che gli hanno fatto da gran-cassa.
Se sono convinti che un manager pubblico non possa fare politica faranno la stessa azione anche contro Priore, se non lo faranno (come ormai pare a 48 ore dal fatto) dimostreranno chiaramente che secondo loro esistono idee che si possono avere ed idee che devono essere censurate o, ancora peggio, dimostreranno che la loro azione è totalmente in malafede, una scusa per provare ad aggredire il Governo Regionale o più banalmente per cacciare chi, per la prima volta, ha provato a controllare Eni e Total, grandi colossi che pur operano nella loro legittimità (Total un po’ meno per il vero ultimamente, vedi le continue fiammate), verso i quali Arpab fino ad ora non aveva mai avviato ispezioni che finalmente sono cominciate.
C’è anche da dire però che la sinistra dimostra di avere una compattezza che la destra ancora in Basilicata non è riuscita a trovare. Contro Priore è uscito addirittura Salvini, preceduto dal fido senatore Pepe, poi il silenzio totale. Dopo Salvini sarebbe stato facile per chiunque del centrodestra uscire, ma nulla. E qui si vede il motivo per cui questa Giunta regionale stenta a decollare: non c’è la politica, manca la cultura di squadra e di governo. E inquieto quelli del centrosinistra sono ancora imbattibili.
Un velo pietoso va infine steso sui Cinquestelle che dimostrano di poter stare appieno nel girone dei pavidi.
Non hanno avuto la forza di sostenere la cazzata di Priore, ma nemmeno il coraggio di difenderlo. Dante per loro avrebbe riservato un bello spazio all’inferno.