“MATERA PRONTA A COLLABORARE PER L’ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI AFGHANI”
Il sindaco Bennardi annuncia anche l’adesione all’iniziativa degli Stati Generali delle Donne
“Dinanzi alla crisi umanitaria dei profughi afghani il Comune di Matera è pronto a fare la propria parte, anche attraverso collaborazioni con i ministeri dell’Interno e della Difesa per assicurare supporto e accoglienza in particolar modo alle persone più fragili: bambini e donne che rischiano di restare vittime di violenze e soprusi”. Il sindaco, Domenico Bennardi, accoglie con favore la mozione urgente presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico per sollecitare il Governo italiano ad impegnarsi fin da subito per una politica che preveda corridoi umanitari, per attivare, con il coinvolgimento delle associazioni accreditate del terzo settore che si occupano di accoglienza ed integrazione, un piano di accoglienza materiale e psicologico”.
“Non si può restare immobili di fronte al dramma di un popolo che cerca scampo dai talebani – prosegue Bennardi -; di fronte ad azioni di protesta, spesso guidate da donne, che finiscono represse nel sangue. Anche a città, come la nostra, che sono geograficamente lontane, spetta il dovere di fare il possibile per sostenere la società civile afgana in questa lotta impari contro un gruppo armato e violento; non possiamo accettare che bambine, di qualsiasi parte del mondo, siano oppresse dal terrore; abbiamo il dovere di offrire loro la speranza per una vita migliore”.
“Matera è pronta ad aderire anche all’appello lanciato dagli Stati Generali delle Donne (Sgd) – aggiunge – sostenendo l’iniziativa dei Caschi Rosa, in collaborazione con enti ed istituzioni preposte all’attivazione di corridoi umanitari, per l’accoglienza di giovani donne permettendo loro di concludere i propri percorsi di formazione e di istruzione presso le nostre scuole, università, centri di formazione”.
“La nostra comunità è capace di grandi slanci di solidarietà – conclude il sindaco -: mi auguro che grazie alla collaborazione con il Governo italiano sia possibile accogliere davvero queste persone, non soltanto con spirito caritatevole, ma anche offrendo servizi e opportunità”.