MINARDI, DIRIGENTE-ATTRICE: SILEO SOLLEVA L’INOPPORTUNITÀ

Quando conviene, anche il centrodestra certa tipologia di inopportunità riesce ad individuarla.
Da tempo per Cronache Lucane Patrizia Minardi è la dirigente-attrice in Regione. Proprio perchè è la dirigente responsabile, presso il Dipartimento della presidenza, dell’Ufficio regionale “Sistemi culturali e turistici, cooperazione internazionale” e perchè, al di fuori dell’impiego professionale a via Verrastro, recita. Nulla di strano in merito alle passioni personali se non fosse che qualche spettacolo che le ha permesso, o le permetterò, di calcare le tavole di un palcoscenico, vede il coinvolgimento, a vario titolo, proprio della Regione.
Se n’è accorta adesso anche la leghista Dina Sileo, consigliera delegata, dal presidente Bardi, alle politiche culturali per lo sviluppo economico del territorio.
A quanto pare, Sileo l’ha notato da una locandina di un evento.
Partendo dal riferimento al Piano dello Spettacolo 2021, sul quale in seconda Commissione consiliare lo scorso 4 agosto Sileo ha espresso voto sfaverole, l’atto però è stato licenziato con parere favorevole della maggioranza, l’intervento critico della leghista.«Ho espresso – ha spiegato Sileo – con voto palese la mia contrarietà al piano dello spettacolo 2021 proposto perché scritto in continuità con il passato e su fondamenti senza nessuna visione strategica indicata. Analizzo quotidianamente le determinazioni dirigenziali, le attribuzioni delle somme ed altro». «Se – ha dichiarato Sileo -il consigliere delegato alle politiche culturali boccia un piano predisposto dagli uffici non fa notizia ma possibile che non faccia notizia e non ci si scandalizzi se chi redige gli atti ne cura l’istruttoria ne predispone la graduatoria sia poi la stessa persona che pubblicizza, promuove ed addirittura è su locandina in qualità di attrice in uno spettacolo finanziato anche da Regione Basilicata?»
«Basta mettere a confronto – ha concluso la consigliera regionale della Lega, Dina Sileo – atti, comunicati stampa e locandine: un’evidente anomalia o inopportunità o forse anche un “leggero” profilo di abuso della posizione dirigenziale».