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PIANO PARCO APPENNINO LUCANO, GIANNI ROSA:«ASCOLTEREMO TUTTI»

La bozza di Piano sarà oggetto di modifiche e integrazioni da parte della Regione Basilicata prima della sua definitiva approvazione in Consiglio

POTENZA. La bozza di Piano del Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese sarà oggetto di modifiche e integrazioni da parte della Regione Basilicata prima della sua definitiva approvazione in Consiglio regionale.
È quanto annuncia l’assessore all’ambente ed energia – Gianni Rosa a seguito di alcune interlocuzioni avute nei giorni scorsi con allevatori, imprese boschive e altri portatori di interessi. Nel corso dei colloqui, gli stessi hanno segnalato la necessità di limitare i vincoli del Piano in modo da consentire la conduzione di attività agro-silvo pastorali.
«Sollecito i Comuni e i portatori di interesse a inoltrare le osservazioni nella forma scritta sia al Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese sia all’assessorato regionale all’Ambiente ed Energia – Ufficio Parchi poiché la Regione intende valutare la possibilità di attuare la revisione della zonizzazione delle riserve integrali del Parco. Tutto ciò per rendere compatibili le priorità ambientali con le attività possibili sull’area protetta. Per i portatori di interesse –aggiunge l’assessore – sono previste ancora due possibilità per inoltrare le osservazioni. La prima entro il prossimo 29 agosto, la seconda non appena la Bozza di Piano sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata, nel corso della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). C’è grande attenzione sia politica che tecnica sulla questione – sottolinea Rosa. Il Parco deve essere vissuto da tutti come un’opportunità per valorizzare ambiente e allo stesso tempo sviluppo economico ecosostenibile. Solo da una profonda e compiuta concertazione – conclude l’assessore- sarà possibile individuare un modello ottimale di gestione del Parco che con-sente di vivere e operare con serenità». Il Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese è la più recente area protetta italiana.
Una riserva naturale – di 69.000 ettari in un’area montuosa e poco popolata della Basilicata occidentale, dominata dal Massiccio del Sirino – nata per tutelare le emergenze ambientali, storiche, archeologiche, culturali e paesaggistiche dell’area. Tra i suoi monti foderati di boschi di faggi, cerri, roveri, castagni e abeti bianchi, vivono lupi, cinghiali, lontre, volpi, lepri e caprioli; e volano 141 specie di uccelli. Il paesaggio boschivo è interrotto da centri storici arroccati sulle creste montuose: furono costruiti attorno all’anno Mille per sfuggire alle scorribande saracene.

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