LUCA LOMBARDO A MELFI
Magnifico spettacolo in villa
Il fascino del trasformismo, la delicata poesia dal sapore antico della comicità espressiva del mimo, la magia del pubblico che da spettatore si trova sul palco e diventa attore. Questo e molto altro è stato il divertente spettacolo di Poubelle, al secolo Luca Lombardo, che ha deliziato i tanti spettatori presenti nella villa comunale di Melfi venerdì 27 agosto, nell’ambito del cartellone degli eventi estivi del Comune di Melfi organizzato da Tequila service per l’ottima direzione artistica di Vidio Carbone. Poubelle é attore, fantasista, comico, sognatore, un condensato di delicata comicità che ha incantato i piccoli e gli adulti con i suoi trasformismi, cambi istantanei di costume e di personaggi che hanno un che di magico, come se per davvero, sotto i paraorecchie del suo cappello peloso, nascondesse una bacchetta magica che, pronunciando la formula di rito, potesse trasformarlo all’istante. Il trucco c’è ma non si vede e, come per ogni magia, non deve essere svelata, o perderebbe il fascino che ha decisamente catturato il pubblico di Melfi. Come lo stesso Luca Lombardo dice, forse una strana magia lo sta seguendo questa estate ed è la stessa che ha animato il pubblico di Melfi, fatto di famiglie e di tanti bambini, che avevano voglia di godersi uno spettacolo all’aperto, in presenza, in contatto con l’artista, lontano dagli schermi a cui ci ha abituati la pandemia. Con dispiacere dobbiamo annotare che un altro spettacolo tanto atteso proprio dai bambini, quello del ventriloquo Nicola Pesaresi e della sua irriverente ma divertente Isotta, non si è potuto svolgere nella serata di giovedì 26 agosto. Il cattivo tempo non ha reso possibile lo spettacolo previsto in villa e il teatro Ruggero II non ha potuto aprire le sue porte ai piccoli spettatori così come è accaduto a Lavello, il giorno prima, no il teatro San Mauro. Non può far bello sempre, parafrasando un vecchio film, ma se non si può fermare la pioggia si potrebbero almeno provare a riaprire il teatro cittadino, per restituire uno spazio culturale alla città, a prescindere dalle condizioni meteorologiche. Non basta più l’alibi della pandemia a giustificare una chiusura così lunga del teatro Ruggero II.