VALORIZZIAMO IL CASTELLO DELLA CONGIURA DEI BARONI
Lettere lucane
A Miglionico, Giuseppe Dalessandro è stato sindaco per dieci anni. Mi racconta la sua storia politica mentre mi porta a visitare il Castello del Malconsiglio, uno dei castelli più importanti della Basilicata – famoso anzitutto per essere stato sede della famigerata Congiura dei baroni del 1485. Giuseppe mi dice che alla metà degli anni ‘80 era assessore comunale e, d’accordo con la sindaca – era sua zia, una comunista, una delle prime donne a ricoprire la carica di primo cittadino in Basilicata –, decise di espropriare il Castello, che versava in condizioni pietose, e dove vivevano una quindicina di famiglie. Non fu facile farlo, anche perché bisognava trovare risorse per permettere a queste famiglie di andare ad abitare altrove, sia pure a Miglionico. L’operazione di esproprio riuscì. Così come riuscì l’intento di consolidare e restaurare il Castello – negli anni sono servite alcune decine di miliardi di lire –, anche grazie all’impegno dell’allora Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, la cui famiglia paterna è originaria proprio di Miglionico. Il Castello è bello, è di grande importanza storica, ma visitarlo è un po’ deludente, perché di fatto è un corpo inerme, un trofeo senza vita. Mentre lo visitiamo gli chiedo cosa si possa fare per farlo vivere. Giuseppe ha varie idee, ma una in particolare mi convince: “Bisognerebbe fare una gara internazionale per raccogliere progetti su come valorizzare questo importante castello medievale, che così non può rimanere, perché ha solo costi e porta pochi benefici”. Non è facile valorizzare un Castello, ma secondo me non bisogna avere paura di confrontarsi a livello internazionale con chi queste cose le sa fare e concepire, ovviamente rispettando il territorio e la sua cultura, perché forse in noi italiani prevale ancora troppo un’idea conservativa dei beni culturali a discapito di un’idea più dinamica del loro utilizzo.