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È IL BIACCO IL SERPENTE PIÙ VELOCE

Lisandro: “Si tratta un rettile che per la sua dieta variegata ha un ruolo decisivo nell’ecosistema alimentare”

In Italia, vi sono diversi tipi di rettili tra cui i serpenti che, a loro volta si dividono in Colubridi (serpenti innocui) e Viperidi (serpenti velenosi).Tra i colubridi quello più conosciuto è senz’altro il Biacco, serpente dalle abitudini diurne, del quale in Italia vi sono due colorazioni: quella con la livrea completamente nera (Hierophis carbonarius) presente nel meridione e nel nord–est, chiamata comunemente in dialetto: “a sérp néur”  e quella gialla e nera (Hierophis viridiflavus) che vive nel resto del Paese.

A farci conoscere da vicino il Biacco è il documentarista lucano Carmine Lisandro: “si tratta un rettile che per la sua dieta variegata ha un ruolo decisivo nell’ecosistema alimentare visto che lo si può rinvenire negli ambienti più disparati che vanno dalla  pianura fino ad oltre 1500 m s.l.m., frequentando boschi, campagne, muretti a secco dove si termoregola per alcune ore oppure cambia pelle per poi vagare per il territorio lungo corsi d’acqua alla continua ricerca di prede come piccoli mammiferi: topi o arvicole, rettili come: lucertole e ramarri o anfibi come tritoni, salamandre e rane che preda con abilità nei piccoli stagni, anche se a volte, pur catturandole, non riesce a soffocare tra le spire in quanto per loro fortuna riescono a fuggire.  

Il maschio può superare facilmente il metro e mezzo di lunghezza, mentre la femmina arriva a poco più di un metro. Non è un serpente velenoso e appena si accorge della nostra presenza, fugge rumorosamente e, se viene messo alle strette o si cerca di afferrarlo, tenta di fuggire o si difende mordendo.

Un atteggiamento che questo rettile dimostra di avere fin da piccolo (con la livrea grigiastra e la testa gialla e nera, lungo appena 20 cm)  difatti il giovane Biacco manifesta una reazione molto aggressiva, soffiando verso chi cerca di infastidirlo o di catturarlo; comportamenti che la maggior parte dei colubridi non adotta, poiché che si allontana o non reagisce, come come nel caso della Natrice dal collare o del Saettone occhirossi.

In primavera inoltrata, nel periodo del corteggiamento -prosegue Lisandro- ho avuto l’occasione di documentare due Biacchi adulti che, mentre agitavano la testa in sincrono, si fronteggiavano quasi stessero ballando.  A mio parere, non erano altro che due maschi che, a loro modo, si contendevano la femmina di quel territorio.

 Durante l’accoppiamento la femmina resta sul terreno con il maschio che la trattiene mordendola sul collo. Essendo una specie ovipara, la femmina tra luglio ed agosto, depone fino a 15 uova biancastre in anfratti o buche, comunque luoghi caldi ed umidi con una temperatura costante che favorisce l’incubazione delle uova fino alla schiusa.

Al Biacco, senz’altro il più veloce tra i serpenti nel nostro territorio, visto che può raggiugere la velocita di 10 km orari, non mancano i predatori naturali tra i quali spiccano uccelli come  il Biancone che si nutre quasi esclusivamente di serpenti o la Poiana, oppure gli ardeidi anche se è l’Airone cenerino quello che ha maggiori probabilità di successo e, poi ci sono mammiferi come il Cinghiale o la Volpe e anche mustelidi come il Tasso e la Puzzola che per i serpenti ha una predilezione.

In ultimo vi è l’uomo che riduce sempre più  l’habitat di questo serpente che ha per sua sfortuna un altro handicap: essere investito da veicoli mentre attraversa o si scalda al sole sulle strade. Nonostante tutto, non risulta essere un serpente in via di estinzione, anche se è inserito tra le specie salvaguardate dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva europea Habitat 92/43 CEE.

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