PARTECIPATE, BARDI ALLA PROVA DEL 9 DELLA CORTE DEI CONTI
Con la pubblicazione del questionario in Gazzetta Ufficiale iniziato il countdown: dagli slogan ai fatti, scosse per il centrodestra
Non la domanda dalle cento pistole, ma le oltre 100 domande da una “pistola”: quella della Corte dei Conti. A partire dalla censura di metodo, «stante la prassi della Regione Basilicata di fornire dati non sempre del tutto attendibili e stabilizzati», a quelle di contenuto sulle «plurime criticità», relativamente alle società partecipate lucane, dirette e indirette, la relazione annuale della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti ha tratti da bollettino di guerra. Non a caso, per citare uno dei dati tra i più significativi, è altissimo il quoziente di indebitamento delle società partecipate in Basilicata: 7,41%. In Italia, peggio soltanto la Calabria: 12,95%.
In attesa che, in tema di finanza regionale, si completi l’attività di controllo della magistratura contabile lucana sui Bilanci 2019 e 2020, proprio l’annosa questione delle partecipate rappresenta una fondamentale prova del nove per il presidente Bardi e il centrodestra.
Per la governance regionale è scattato il conto alla rovescia: 2 mesi di tempo per completare ed inviare alla Corte dei Conti , la specifica relazione sulle partecipate con allegate le risposte al questionario che, poichè approvato senza osservazione alcuna dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è stato ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La pubblicazione, ha, per l’appunto, azionato il cronometro.
Per Bardi e i suoi, dato che le gestioni degli organismi partecipati e degli Enti del servizio sanitario hanno «rilevanti effetti» sul Bilanci regionale, si tratta del primo vero test: dagli slogan alla sostanza. Lo scopo della verifica, «in modo neutrale ed indipendente», da parte della magistratura contabile, è, per l’appunto, quello di constatare che la gestione e l’utilizzo delle risorse pubbliche abbia prodotto «risultati» reali e «a beneficio di tutta la collettività amministrata», e non , al contrario, «meri adempimenti formali».
Ai fini della relazione, Bardi dovrà affrontare un questionario più corposo rispetto a quello del suo predecessore Pittella, perchè incrementato, per adeguare il «set dei controlli» all’eccezionale situazione conseguita all’emergenza sanitaria Covid-19, di 2 specifiche sezioni.
Ad ogni modo se la 4° è sulla gestione del Servizio sanitario regionale, la 3° è quella sugli organismi partecipanti.
A scorrere i quesiti, per il centrodestra il perimetro d’azione non può non apparire al pari di un campo minato.
Incrociando dati e rilievi già noti, spiccano in modo naturale le principali tagliole che potrebbero mozzare le gambe al «governo del cambiamento». Come quella sull’attuazione delle misure di razionalizzazione delle partecipazioni. Al 2019 su 48 organismi analizzati, il numero delle società attive da razionalizzare era pari a 19. Così come anche la Corte dei Conti lucana ha già più volte sottolineato la necessità per la Regione di adottare «provvedimenti di razionalizzazione delle risorse pubbliche utilizzate anche avendo riguardo al comparto degli enti di diritto privato controllati, tra cui proprio le Fondazioni».
Con ogni probabilità, Bardi quando leggerà il quesito passerà direttamente a compilare il campo «in caso di risposta negativa, indicare le motivazioni». Molto insidiosa, per citarne un altro, anche l’interrogativo sull’attuazione alle «prescrizioni in materia di gestione del personale». Pure in questo caso, si prevede che la penna inizierà la risposta dal rigo «in caso negativo, indicare le motivazioni». Sul programma di valutazione del rischio aziendale, sarà interessante apprendere cosa comunicherà Bardi alla magistratura contabile.
Per esempio, nel caso emergano «uno o più indicatori di crisi aziendale», l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico deve adottare, «senza indugio», i provvedimenti necessari per prevenire «l’aggravamento della crisi, «correggerne gli effetti ed eli-minarne le cause, attraverso un idoneo piano di risanamento».
Alcuni amministratori, non soltanto in riferimento alle «crisi aziendali», potrebbero andare incontro tanto a irregolarità fissate dal codice civile, tanto a inadempienze passi-bili di sanzione da parte della magistratura contabile.
In Basilicata, ci sono partecipate in perdita e partecipate per più anni consecutivi col segno meno in Bilancio.
Le singole relazioni presidenziali possono, come previsto, dare luogo agli ulteriori approfondimenti istruttori da parte delle Sezioni regionali di controllo, le cui Procure, a loro volta, potrebbero aprire speciali fascicoli di indagine.
A titolo esemplificativo, il questionario, come anticipato, contiene una sezione su gestione e costi dell’emergenza Covid-19. Per sua competenza, in attesa delle risposte di Bardi, la regionale Corte dei Conti, ha, sulla questione, più inchieste in corso. Le domande sui controlli e sulla efficacia dei rimedi messi in campo dalla Regione non sono in posizioni antitetica agli approfondimenti che poi, a seconda della direzione intrapresa, eventualmente confluiscono in inviti a dedurre. Anzi, tra i due elementi citati, a seconda della gravità rilevata, ci può essere interconnessione e consequenzialità.
In Basilicata, l’attesa per le risposte del presidente Bardi è molta: con le mani strette in tasca, vedendo i rossi, più di qualche amministratore sarà in apprensione. Da quelle risposte, dipenderanno rilievi anche molto pesanti.