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ATER MATERA, SULLA SOSPENSIONE DEL DIRIGENTE LA COMMISSIONE CHIEDE ULTERIORI DOCUMENTI

Audito il presidente dell’Udp che ha depositato una memoria: tra 7 giorni un altro incontro. La vicenda riaccende i riflettori sulla nomina dell’Au Guida: Bardi adirato

La Commissione esterna chiamata a “giudicare” la vicenda della sospensione del dirigente dell’Ufficio del Personale e presidente dell’Ufficio procedimenti disciplinari dell’Ater di Matera, finito anche sotto la lente di ingrandimento dell’Anac per la gestione del provvedimento da parte dell’Amministratore Unico, Lucrezia Guida, ha deciso di prendersi altro tempo. Ma andiamo con ordine.

COMMISSIONE IN ATTESA DI ULTERIORI DOCUMENTI SUL DIRIGENTE SOSPESO

Come annunciato nella scorsa edizione di Cronache Lucane, ieri era il giorno dell’audizione del dirigente sospeso. Una chiacchierata con la Commissione che ha portato alla richiesta da parte dei tre esterni di una integrazione dei documenti che il dirigente in questione dovrà fornire entro una settimana, vale a dire prima della prossima riconvocazione. Non solo. Il dirigente oltre ad aver risposto a tutte le domande dei commissari ha  scelto di depositare una memoria scritta abbastanza corposa. Tredici pagine con 90 allegati per denunciare come, sotto-lineato anche dalla stessa Anac, l’avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti sa-rebbe frutto di misure discriminatorie e ritorsive per il suo stesso operato.

Il dirigente avrà sette giorni per produrre nuovi documenti a quelli già consegnati ieri. Poi la palla passerà nelle mani della Commissione, saranno loro a valutare l’operato del dirigente preso atto della sua memoria e degli ulteriori documenti richiesti. Solo dopo si potrà decidere se la sospensione sia stata giusta o meno. Ma l’impressione è che la vicenda andrà per le lunghe e finirà a suon di carte bollate.

GLI SCURI DELL’ANAC SULL’AU GUIDA

Di pari passo, anche se su binari differenti, viaggia l’informativa dell’Anac inviata alla Regione Basilicata che nero su bianco impegna la Giunta Bardi a vigilare sull’operato dell’Au Guida su tale vicenda portandoli a conoscenza dell’avvio di un procedimento nei suoi riguardi. L’Au Guida dal canto suo ha risposto all’Anti-corruzione rispedendo le accuse al mittente e ribadendo la sua posizione netta nel dire che «gli atti ritorsivi possono senz’altro ravvisarsi nelle molteplici azioni di contrasto e ostacolo alla normale attività dell’Ente adottate proprio dal dirigente in questione». Tre pagine di spiegazioni che la Guida ha inviato all’Anac per giustificare le sue scelte chiedendo infine di essere audita. Al momento l’Anac non avrebbe ancora risposto, certo è che la situazione venutasi a creare pare aver imbarazzato e non poco lo stesso presidente della Regione Bardi. Infatti dagli uffici regionali parrebbe che per buttare acqua sul fuoco Bardi abbia messo a lavoro l’ufficio legislativo. Appreso delle decisioni messe in campo dalla Guida l’avrebbe fatta avvertire che la sua scelta di nominare una commissione esterna sarebbe illegittima e che potrebbe comportare ulteriori problemi. Al momento però tanto dall’Ater di Matera quanto dalla Regione le bocche restano cucite anche se ha detta di molti l’aria sembra essere più pesante del previsto, considerato che Bardi di problemi in questo momento sembra averne già di suoi per prendersi anche quelli degli altri.

VACILLA L’INTOCCABILITÀ DELLA GUIDA

Il polverone sollevato da tutta questa vicenda avrebbe spinto i contrariati alla nomina della Guida ad Au dell’Ater di Matera a chiederne le dimissioni a Bardi. Infatti, oltre ad aver fatto leva sul caos appena scoppiato i contrariati avrebbero rispolverato la dubbia regolarità dei requisiti per diventare Amministratore unico dell’Ater di Matera da arte della Guida sotto la lente di ingrandimento ormai da anni. Resta ancora senza risposta ufficiale, infatti, la richiesta dell’opposizione avanzata il 2 dicembre 2019 di un chiarimento sui dubbi di incomulabilità della Guida a svolgere il ruolo di amministratore unico dell’Ater essendo lei stessa dipendente di un altro ente strumentale della Regione e cioè l’Alsia. Ufficialmente hanno fatto sa-pere dall’opposizione la risposta ufficiale non sarebbe mai arrivata, anche se agli atti della prima Commissione «risulta una risposta della stessa amministratrice unica Guida che dichiarerebbe di aver rimosso la causa di incumulabilitá al ruolo attraverso una autorizzazione a svolgere il ruolo all’Ater che avrebbe ottenuto dall’Alsia. Oltre alle questioni formali si apprende in ogni caso che questa autorizzazione sarebbe stata concessa il 21 aprile 2021 e quindi dopo circa un anno e mezzo dalla nomina. Pertanto si chiedono le immediate dimissioni della Guida dall’Ater per rimuovere anche se in ritardo una grave violazione normativa». E così se per Bardi già la questione dell’incomulabilità per la nomina avrebbe portato a storcere il naso aver acceso i riflettori dell’Anac sarebbe stata la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso. Il governatore avrebbe infatti chiesto alla Lega di intervenire e di mettere quanto prima una pezza.

L’IMMOBILISMO DELLA LEGA

Dal partito della Guida, la Lega, che l’ha ospitata nelle sue liste alle scorse elezioni regionali e che poi l’ha spinta verso la nomina ad Au dell’Ater non è giunta nessuna nota di sostegno. Almeno ufficialmente dal Carroccio da diversi mesi a questa parte, nessuna voce si è levata per sostenere l’operato della Guida. Tanto dal partito quanto dai rappresentanti regionali silenzio assoluto.

La scelta di non esporsi può avere solo due motivazioni. La prima: l’immobilismo della Lega ha colpito ancora. La scelta dei leghisti di non esporsi per evitare ulteriori gaffe, che sarebbe poi la linea politica dei vertici del partito detta-ta ormai da tempo. Insomma, un modo per evitare che una possibile difesa si traduca, come già successo in altre occasioni, in un bumerang irrecuperabili e che travolga l’intero partito. La seconda: la vicenda più spinosa di quello che sembra ha spinto i leghisti a non volersi schie-rare con la Guida ritenendola responsabile del caos generato. Un modo insomma per farle comprendere che il suo operato non sarebbe stato poi così infallibile come lei invece vorrebbe far credere.

Entrambe le ipotesi però ancora una volta sottolineano come la Lega non è ancora in grado di essere un partito di scelte, ma preferisce restare alla finestra e guardare. Ma per quanto tempo ancora potrà farlo?

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