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CASO MINARDI, LA REGIONE NON È CONSAPEVOLE DEI SUOI RUOLI E DELLE PROPRIE RESPONSABILITÀ

La Regione e il film del disastro

La cosa che davvero mi colpisce nella vicenda Minardi è che si possa approvare in Consiglio regionale, nelle Commissioni o in Aula, il Programma relativo alle attività teatrali cofinanziato dall’Ente (mi pare al 50%), in contrasto con la posizione del Responsabile politico delegato alla materia (in pratica, l’Assessore al ramo); e che si sia trasmesso al Consiglio un Documento non approvato preventivamente dall’Assessore e/o dalla Giunta! La cosa forse più che “strana” è in questi punti, non che una Dirigente della Regione legga da un palco di Matera una lettera scritta sulle pessime condizioni sanitarie nei Sassi del tempo – a Carlo Levi dalla sorella! Quanto alla Minardi, trattandosi qui di prestazione gratuita e comunque di una testimonianza, credo non ci sarà nulla in contrasto con lo stato giuridico del Personale, nemmeno se questo negasse una vera e propria “prestazione professionale” (non ricordo il Regolamento, essendo uscito dalla Regione nel lontanissimo 1987, dopo 11 anni all’Assessorato per Formazione e Cultura e circa 3 anche al Personale).

Aggiungo soltanto che allora, era motivo di prestigio per il Settore che il Funzionario, pubblicando riviste o aiutando il teatro, contribuisse “senza motivi di lucro” agli obiettivi del Dipartimento… Questo in relazione al chiasso che purtroppo circola forse a coprire il resto!

Dal mio punto di vista, c’è invece da capire proprio questo resto: cioè come funziona la consapevolezza dei suoi compiti nell’Ente Regione!  I Programmi pervengono all’esame del Consiglio senza la firma di approvazione dell’Assessore (o del Delegato dalla Presidenza) o della stessa Giunta, ma soltanto con quella della Dirigente (per la parte della fondatezza tecnica)? Se avviene così, come dimostrato dal fatto che il provvedimento sarebbe stato approvato in due Commissioni addirittura con il voto contrario del Politico delegato, vuol dire che alla Dirigente viene sub delegato il ruolo del Politico (possibile)?!

Questo è quel che sembra essere avvenuto, questo con l’incredibile approvazione della “liquidazione di risorse pubbliche”, (come si legge da F. Moliterni, su Cronache lucane del 1° e del 2sett., laddove si precisa anche “che il piano spettacolo del 2021 non è stato ancora pubblicato così come quello del 2020”). Ma allora la cosa è ancora più complicata e impone di far ordine.

Da quel poco che ne so, gli spettacoli dispongono del finanziamento del MiBac e della Regione al 50% ,cadauno.  Sennonché, il primo approva in tempo per lo svolgimento degli spettacoli (i quali dunque si tengono nelle date previste), mentre la seconda resta indietro di ben 2 anni; e perciò a cose fatte ricorre alla “liquidazione” del suo 50%: a quel punto senza poter più modificare nel merito il programma!

La Regione si riduce così a debitrice ritardataria di un 50%, frenato per due anni rispetto agli spettacoli approvati (e dunque scelti) da Roma?

Ma allora, se Il passaggio regionale si riduce ad un freno e ad un ritardo, perché non si toglie di mezzo e fa fare anche il saldo del 50% al Mibac stesso? Perché fa perdere altro tempo a Commissioni e Consiglio?E però, se così stessero davvero i fatti (che cioè la Regione non ha approvato –pubblicato i programmi 20-21,entrambi già svolti sul territorio) la discussione da aprire sarebbe assolutamente altra rispetto al pettegolezzo di un presunto “abuso della posizione dirigenziale! Toccherebbe – per il bene della Regione- all’inadempienza politica che ne rende inutile la competenza; e  dunque sulla inconcludenza dei suoi Governanti, “perché non esercitano ciascuno per la sua parte le proprie prerogative!

A partire – ma non esclusivamente – da quelle delegate dal Presidente  la cui Titolare dichiara esserne espropriata dalla sua Dipendente a quelle esercitate dai Membri di ben due Commissioni, che accettano passivi una siffatta dichiarazione!

È un mistero che il voto contrario della Responsabile avrebbe imposto o le sue dimissioni o la richiesta di esse dai Commissari, almeno dall’opposizione e che così siamo scivolati nel Paese dei balocchi?

È vero che siamo un quartiere di Napoli, quasi un segmento del suo Consiglio comunale; ma abbiamo costituzionalmente altra competenza e nemmeno ci dovremmo ridurre al tacere su ritardi che attestano l’inutilità della Regione! Qui c’è il film del livello cui si è ridotta la Regione, priva persino della consapevolezza dei suoi compiti, dei ruoli e delle responsabilità relative!!!  Contro tanto caos, occorrerebbe un Commissario governativo per mettere ordine e spiegare daccapo i compiti di ciascuno e la correttezza delle procedure!

Qui c’è persino da riorientare – compito della stampa la stessa Opinione pubblica che s’interessa di un inesistente conflitto d’interessi (i Documenti sono firmati dal Dirigente per la fondatezza tecnica e dal Politico quanto a tempi, indirizzo e contenuti), ed è invece spinta a ignorare la degenerazione istituzionale e la stessa “inconsapevolezza politica” che la vicenda apertamente dichiara! O tempora o mores!

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