NOMINE DEI DIRETTORI GENERALI: LA QUADRIGLIA DI BARDI NON PIACE
Stessi Dg cambiando solo i Dipartimenti d’assegnazione: la quasi impossibile rotazione. Anche il rimpasto di Giunta fermo al palo
Conferimenti di incarico dei Direttori generali dei Dipartimenti regionali che decaduti, su carta, da mesi come da “Pieni poteri”, sono da confermare o sostituire: il presidente Bardi lavora a una crasi, la quadriglia. Al mazziere piace mescolare e ogni circostanza è buona per applicarsi.
L’ipotesi, però, non pare aver trovato il favore dei più, anzi, si direbbe, la rotazione degli incarichi con cambiamento delle funzioni esercitate, non ha convinto quasi nessuno.
Bardi vorrebbe mantenere formalmente invariata l’attuale nomenclatura, a livello di nominativi, ma spostando gli attuali Direttori generali da un Dipartimento all’altro. Per fare un esempio, agevole il caso di Maria Carmela Panetta: dal Dipartimento Attività produttive, collegato all’assessorato di Cupparo, alle Risorse umane, l’ex Dipartimento della Presidenza.
La quadriglia delle poltrone, potrebbe essere un modo per salvare il Dg Ernesto Esposito togliendolo dalla Sanità, per certo operato è in corso un’inchiesta della Procura di Potenza, e dirottandolo ad altro Dipartimento. Balli e tuttologia: tra i nodi ostativi alla quadriglia di Bardi quello delle competenze. La rotazione degli incarichi non sembra garantire, non casualmente gli incastri ancora mancano, l’idoneità del professionale tra il “nuovo” Dg e la diversa materia di pertinenza.
Come dire, un ingegnere, Alberto Caivano, è solo un esempio, dai Trasporti e Infrastrutture, alla Sanità o viceversa un medico dalla Sanità al Dipartimento collegato all’assessorato di Merra.
La pratica dei Direttori generali è politica, ma soprattutto di specifiche competenze tecniche.
Lungi dall’essere liquidata come una provocazione, delle quadriglia di Bardi, sembra insolito, ma se ne sta discutendo.
Ad ogni modo, i conferimenti di incarico dei Dg si intrecciano col rimpasto della Giunta regionale. Il presidente Bardi è ancora impegnato sul fronte dei suoi problemi personali a Napo-li e assente da Potenza.
Il rimpasto, di conseguenza, non ha ancora preso davvero forma e la precedenza resta ai Direttori generali. Con la “Pieni Poteri”, da ricordare, che Bardi può fare ciò che meglio desidera, procedendo alle nomine, sentita la Giunta, ma non per for-za dovendo rispettare la volontà degli assessori.
La vincolatività è così lieve, che se gli assessori in silenzio, sarebbe come uguale.