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BISACCIA: «PASSI AVANTI GRAZIE ALLA NOSTRA CAPARBIETÀ, MA ORA NON CE LA FACCIAMO»

Tito-area industriale, gli imprenditori esasperati chiedono risposte concrete alla Regione

Ad una manciata di chilometri dal capoluogo potentino, Tito ospita una tra le aree industriali e commerciali più importanti della regione, con accesso alla stazione ferroviaria sulla linea Salerno-P-tenza-Taranto e ad arterie stradali importanti. Sembrerebbe un luogo ideale per chi si occupa di imprenditoria, eppure tanti sono ancora i disagi.

A parlarne a Cronache è Enrico Bisaccia, imprenditore nel ramo trasporti e logistica, Presidente di un Consorzio di imprese operante nel settore dei trasporti con sede a Tito Scalo e membro della Segreteria Provinciale Lega.

Bisaccia intavola la problematica cominciando dalla questione Consorzio Asi e gli chiediamo: Quali sono le premesse e i problemi derivanti?

«La questione Consorzio è molto lunga tant’è che nei primi mesi di quest’anno lo stesso è fallito. I servizi, se pur limitati nel corso di questi anni, venivano sommariamente forniti, ovviamente con tantissime difficoltà mai disservizi si ribaltavano sulla vita quotidiana di noi imprenditori di Tito scalo. Fare l’imprenditore in Basilicata è da gente folle, io mi sono cimentato in questa professione dall’età di 25 anni e alla soglia dei 40anni posso dire che nessun cambiamento positivo è stato messo in campo dalla politica. Ogni passo in avanti è stato fatto grazie alla nostra caparbietà, ma adesso non ce la facciamo.

Ciò che chiedo alla nuova Apibas è che si possa davvero dare delle risposte concrete a noi imprenditori e a chi lavora in questo ramo. Con questa sorta di azzeramento del passato, chiediamo che le Istituzioni regionali siano veramente attente al funzionamento di questo nuovo Consorzio e che sia di vero supporto ai lavoratori, facendo crescere aziende e servizi, visto che, si legge all’art. 1 del Ddl, ha come obiettivo “la promozione dello sviluppo industriale e del perseguimento della sostenibilità ambientale delle aree produttive”». Infrastrutture viarie: nonostante Tito sia vicino al capoluogo, quali sono le maggiori difficoltà?

«Dal giorno in cui il Consorzio è stato dichiarato in default, la situazione è andata di male in peggio. Una settimana prima che si chiudesse tutto, hanno transennato l’unico passaggio importante (un sottopasso) che collega una parte della zona industriale allo svincolo autostradale Basentana, deviando macchine, autobus e camion su strade secondarie e aumentando il pericolo di incidenti. Nello specifico tengo a denunciare che in questa deviazione i mezzi di trasporto camion ed autobus per immettersi di nuovo sulla strada principale fanno una “inversione ad U” pericolosissima, introducendosi subito dopo su una rampa la quale, senza le dovute manuten-zioni anti ghiaccio e neve, renderà la viabilità durante il lunghissimo inverno prossimo, un vero incubo per tutti, compresi i tanti operai che lavorano nelle fabbriche dislocate nell’intera area industriale. Stessa situazione vede la zona industriale di Potenza, dove il degrado assoluto la fa da padrona»

Qual è dunque il suo appello alle Istituzioni regionali?

«In qualità di Consigliere provinciale del gruppo Lega chiedo un forte intervento dalla Regione per definire il prima possibile questo nuovo consorzio ApiBas e dare, tramite lo stesso, un forte segnale di cambiamento, un forte segnare di presenza sul territorio, per diventare un vero partner di successo per le nostre imprese. Ci sono grosse realtà industriali che stanno aspettando delle risposte importati, ma nulla ancora si è fatto. Purtroppo la pazienza sta per finire e con essa anche il sogno di una nuova era industriale. Se ci lasciano ancora in questa situazione di “abbandono” la stagione invernale ci vedrà attanagliati da grossi problemi, serve quindi una pianificazione: la questione del viadotto chiuso va risolto prima di dicembre, altrimenti la viabilità va in tilt. Per non parlare della situazione del manto stradale, cosparso di buche. Spesso le società del Nord Italia che vengono qui, si spaventano per la situazione disastrata che trovano. Una grossa società locale ha anche proposto un progetto per il trasporto delle merci su rotaia, ma neppure a questo è stata data risposta». Con chi è riuscito ad interloquire ad oggi? «Sono riuscito a spiegare le nostre problematiche al Presidente di Confindustria, il quale ha capito le gravi difficoltà prospettando delle soluzioni, ma la politica è rimasta totalmente ferma. Il mio appello è per le Istituzioni regionali ed il Consorzio, è un grido, un campanello di allarme: aiutateci perché siamo abbandonati»

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