POTENZA, LA VIA CRUCIS DI 11 PERSONE ELIMINATE DALLA GRADUATORIA DI AGENTE DELLA POLIZIA LOCALE
«È un incubo. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di risolvere la questione. È una storia che rischia di portare strascichi giudiziari e di produrre danni economici»
Da Potenza arriva una sto-ria che ha dell’incredibile. È la storia di Luana Rondanini e altre 10 persone risultate idonee nella graduatoria del comune del capoluogo per ricoprire il ruolo di agente di Polizia locale nel 2012 e che ora per l’Ente non esistono più, non sono idonee e non sono presenti in nessuna graduatoria. Ma andiamo per gradi. Nel 2012 il Comune ha indetto un concorso per la copertura di 2 posti di agente di Polizia locale. L’Ente ha fatto ricorso a questa graduatoria anche negli anni successivi per colmare il fabbisogno di agenti.
Nella graduatoria la signora Rondanini si era collocata 25esima, con lo scorrimento della graduatoria, nel 2018 era arrivato finalmente il suo turno. Era prima. Eda qui iniziano i problemi perchè una legge nazionale emanata dall’allora ministra Bongiorno chiedeva a chi era collocato in queste graduatorie di frequentare un corso di aggiornamento professionale. L’amministrazione De Luca ha dato mandato all’allora comandante dei vigili di organizzare un corso di aggiornamento professionale della durata di circa 10 giorni, al termine del quale doveva poi tenersi un colloquio finale. Doveva quindi essere soltanto un corso formale, di cui non ci si doveva preoccupare. Ma ad una settimana dalle elezioni amministrative che avrebbero portato alla vittoria l’attuale primo cittadino Mario Guarente, succede qualcosa che Luana Rondanini non si sarebbe mai potuta aspettare. Le persone ai primi posti di questa graduatoria sono state eliminate, escluse, ritenute non idonee. Al termine del corso furono di-chiarati non idonei 11 persone. «Immediatamente abbiamo presentato ricorso al Tar con urgenza perchè la graduatoria sarebbe scaduta a settembre e il Comune doveva assumere 4 agenti di Polizia locale – dichiara il marito della signora Luana – Il sindaco Guarente appena insediato, si è dimostrato subito disponibile a trovare una soluzione, nel frattempo però il Tar non accettava l’urgenza. Il sin-daco si è trovato, dunque, a do-ver assumere le persone che in quel momento erano risultate idonee in base al merito. Le legge nazionale della ministra Bongiorno alla fine è stato revocato e il corso di aggiornamento non era più obbligatorio. Di fatto quindi la graduatoria valida era di nuovo quella del 2018. Mia moglie e le altre 10 persone erano di nuovo idonee. In quel momento si sono riaccese le speranze. Ma nulla. Il sindaco ci ha chiesto, di produrre dei pareri da parte di qualche avvocato. L’avvocato a cui ci siamo rivolti, un luminare, ha interpretato la norma come superata per cui il comune poteva assumere e attingere dalla vecchia graduatoria. Agli uffici dell’Ente questo parere, però, non andava bene. Nessuno voleva prendersi questa responsabilità. Ogni volta che superiamo un ostacolo se ne presentano altri due. Il sindaco Guarente a settembre 2020 con una delibera di Giunta esprime la volontà di assumere queste 11 persone con decorrenza 1 dicembre. L’assunzione è però subordinata al parere della Corte dei Conti. Nel contempo è arrivato anche il parere favorevole dal Ministero. Da questo momento in poi non si è saputo più nulla, fino a quando all’inizio di quest’anno il Comune ha deciso che gli 11 agenti di polizia locale di cui qualche mese prima aveva bisogno, ora non gli servono più. Dopo due mesi però dichiarano nuovamente di avere bisogno di 3 agenti. In questo caso il comune però specifica che “non avendo una graduatoria propria, attingerà da quella dei comuni limitrofi”. Perchè andare a pescare nelle graduatorie dei paesi limitrofi e non assumere quelle persone risultate idonee nella graduatoria precedente? Con la delibera di Giunta di settembre scorso, il Comune ha già avviato l’iter di assunzione che può essere portato a completamento anche a distanza di mesi. Di questo ne abbiamo conferma perchè abbiamo chiesto il parere, l’ennesimo, ad un altro avvocato che si occupa di questo. Tutti soldi investiti a fondo perduto perchè in realtà non si è ancora ricavato nulla. Da due anni a questa par-te mia moglie sta vivendo un incubo da cui non se ne esce». «È una storia veramente brutta. – afferma Vito marito della signora Luana – Nessuno vuole assumersi la responsabilità ponendo, tra le altre cose, fine ad una storia che rischia di portare strascichi giudiziari e di produr-re danni economici per l’intera comunità. In tutta questa storia l’unico sindacato che ci è stato vicino e ci ha supportati è la Uil che sta trattando la questione con grande umanità e professionalità e a cui va tutto il nostro ringraziamento».