AttualitàBasilicata

IL VEZZOSO CARDELLINO, IN NATURA E NELL’ARTE

Musa dalla mitologia di Ovidio ai dipinti di Raffaello,Tiepolo,Goya, dal concerto di Vivaldi al Premio Pulitzer di Tartt

 

Il Cardellino (Carduelis carduelis) è un grazioso passeriforme della famiglia dei Fringillidi di pochi grammi, lungo circa 12 cm che, in Natura arriva a vivere 4/5 anni e che, tra i volatili presenti nel nostro areale, è senz’altro uno dei più apprezzati oltre che per i gorgheggi che è in grado di esprimere anche per la bellezza del suo piumaggio come la mascherina rossa, le guance ed il ventre bianco, la nuca e la coda nere, il dorso marrone scuro e la striscia gialla presente sulle ali, effetti cromatici che lo rendono, anche ai meno  esperti, subito riconoscibile.

A raccontarcelo è il naturalista Lucano Carmine Lisandro: “E’ un uccellino gregario che in gruppi più o meno numerosi è solito risiedere in diversi ambienti del nostro territorio come terreni coltivati, parchi e giardini, viali cimiteriali, prati e pascoli, aree comunque dove sono presenti zone umide con fontanili o piccole pozze d’acqua dove da soli o in gruppo vanno a dissetarsi ma, soprattutto quando fa molto caldo, approfittano per fare un bagno insieme ai giovani, restando sempre attenti e pronti a volare via al minimo segnale di pericolo.

Gli habitat che frequenta sono comunque aree non distanti da piante di composite come la margherita, il tarassaco, la cicoria, il girasole, ma soprattutto è alla continua ricerca di piante di cardo mariano, da cui deriva il suo nome, per cibarsi dei semi per i quali ha una predilezione e, non è raro vederlo mentre volando di cardo in cardo, becca i semi grazie ad acrobazie a testa in giù.

I maschi che, rispetto alle femmine si riconoscono per la mascherina rossa che oltrepassa gli occhi, tra febbraio e marzo dall’alto di un posatoio, iniziano un insistente concerto per cercare di conquistare la femmina, con gorgheggi diversi da maschio a maschio.

Una volta che si è formata la coppia costruiscono su piante di conifere, da frutto, ornamentali, vigneti ecc. un nido a coppa fatto con piume, lanuggine di cardo ecc. dove la femmina depone da 2 a 5 uova e se la stagione è favorevole anche per due o tre nidiate.

Alla schiusa i pulli vengono nutriti con larve ed insetti per poi essere svezzati dopo circa un mese con semi morbidi e afidi. I piccoli, che hanno una colorazione marrone chiaro con alcune striature o macchie scure sulla testa, saranno sorvegliati e accuditi con premura e per diverso tempo dai genitori anche dopo il loro involo.

In Natura comunque il Cardellino adulto, ma anche i nidiacei, vanno incontro a diversi pericoli come le Gazze ladre o le Ghiandaie che non esitano, una volta scoperto, a depredare il nido oppure rapaci come lo Sparviero euroasiatico sempre pronto ad aggredire i giovani cardellini o anche rettili come il Saettone occhirossi che non ha difficoltà ad arrampicarsi sugli alberi o i cespugli per cibarsi delle uova o dei nidiacei.

Pur essendo oggi una specie protetta, il pericolo maggiore, per questo passeriforme ancora una volta viene principalmente dall’essere umano che, per il mero interesse economico, non esita a fare catture scriteriate di questa specie usando reti ed altri sistemi illegali anche se, nel contempo, è da rimarcare che il Cardellino è forse tra gli animali quello che è stato rappresentato meglio dall’uomo sia con l’arte che in letteratura ad iniziare dalla cultura pagana a quella cristiana, dalla mitologia di Ovidio ai dipinti di Raffaello, Rubens, Tiepolo e Goya per giungere al concerto di Antonio Vivaldi il  “Gardellino” delle “4 stagioni” al più recente romanzo il “Cardellino” di Donna Tartt, vincitrice nel 2014 del premio Pulitzer”.

 

 

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti