MELFI AL VOTO
La città sembra aver già deciso
Adesso che gli schieramenti e i relativi candidati per la carica di sindaco sono definiti e le liste sono chiuse si delinea finalmente la campagna elettorale a Melfi, anche se l’orientamento dell’elettorato appare già piuttosto chiaro. È come se i cittadini avessero già scelto, basterebbe ascoltare l’umore serpeggiante in città, le conversazioni e i commenti della gente per capire quale sia l’orientamento generale. Peppino, come è chiamato familiarmente da tutti, va oltre gli schieramenti, oltre le tessere e lo stigma dei partiti tradizionali, è trasversale e acquisisce consensi a prescindere da chi lo sostiene. Anche pezzi importanti dell’elettorato della sinistra moderata voteranno per lui, e non si tratta solo quelli di Italia Viva, per non parlare di molti delusi dell’area pentastellata.
La coalizione che supporta Luigi Simonetti è poggiata quasi esclusivamente sull’asse PSI PD, ma dall’analisi delle liste e dei candidati emerge quasi una sorta di resa che si prova a governare, per quanto possibile, nonché i vari malumori e problemi intestìni alle forze politiche dell’area di centrosinistra. Il PSI registra tra i candidati tanti illustri assenti (o fuoriusciti) e non si comprende se per problemi attuali o se per strategie future (e aleatorie). Il Pd, invece, vive queste amministrative più come un congresso interno che come una vera e propria competizione elettorale. Come spesso è accaduto negli ultimi anni, il partito democratico è autoreferenziale e l’attenzione è rivolta più ai problemi e alle fazioni interne che all’esterno, alla vita e ai problemi reali. Cosa che sta accadendo anche ora in cui sembra che i Dem si stiano contando più per definire future partite ed equilibri, con alleati più o meno invadenti, che per affrontare la sfida per conquistare lo scranno di primo cittadino di Melfi. Lo stesso avviene nelle altre liste del cosiddetto csx, allontanando ancora di più gli elettori, stanchi di battaglie di potere e di equilibrismi politici da speziale. E infatti, mentre i politici vecchia maniera continuano ad arrovellarsi in logiche e diatribe di partito, il paese è già da un’altra parte.