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SIMONE BARLAAM : LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA

“ Ho passato tanti momenti soli ed anche molto tristi durante i quali mi sono scontrato con colui che veramente è l’avversario più temibile, dentro e fuori dalla vasca: me stesso”

LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA

Simone Barlaam è un nuotatore italiano sette volte campione del mondo, otto volte campione europeo, primatista mondiale nei 50 e 100 stile libero, nei 50 e 100 dorso e nei 50 delfino categoria S9.

Simone Barlaam
Italia · Giochi Paralimpici Tokyo 2020
50 m stile libero maschile S9·Nuoto
OroOro
100 m farfalla maschile S9·Nuoto
ArgentoArgento
Staffetta 4x100m stile libero maschile·Nuoto
ArgentoArgento
Staffetta 4 x 100 m stile libero maschile·Nuoto
BronzoBronzo
Simone Barlaam, medaglia d’oro e record paralimpico: l’Italia vola nel nuoto a Tokyo

Alle Paralimpiadi di Rio brilla la stella di Simone Barlaam 
Il nuotatore azzurro, che dopo un’ipoplasia congenita al femore ha dovuto fare i conti con tantissime operazioni chirurgiche, ha confermato i pronostici trionfando nella prova dei 50 metri stile libero S9.

Prova dominante di SIMONE classe 2000 milanese che ha fatto registrare anche il nuovo record paralimpico.
Simone Barlaam : 
“Scrivo queste righe sul volo di ritorno da Tokyo mentre rifletto su ciò che ho appena vissuto.


Questa mia prima rocambolesca Paralimpiade si è conclusa con molte soddisfazioni ma altrettante delusioni.


Nonostante ciò io sono contento di come è andata e di ciò che ho imparato grazie ad essa.


In questo mio piccolo racconto non mi soffermerò sui risultati sportivi, ma sul percorso umano che mi ha portato fino a Tokyo.


Questo anno e mezzo di preparazione è stato estenuante sia fisicamente che mentalmente.

Ho vissuto con la costante premura di fare tutto alla perfezione dimenticandomi però di ciò che veramente fa la differenza: divertirsi e godersi il quotidiano.

Con il timore del contagio mi sono isolato dal mondo, marginalizzando tutte le persone a cui voglio bene.

Per questo vi chiedo scusa e non vedo l’ora di riabbracciarvi uno ad uno.

Ho passato tanti momenti soli ed anche molto tristi durante i quali mi sono scontrato con colui che veramente è l’avversario più temibile, dentro e fuori dalla vasca: me stesso.

Penso che molti di voi purtroppo capiscano cosa intendo.

Questa pandemia ci ha messo faccia a faccia con il nostro io e con la nostra fragile natura umana.

Ho imparato a conoscermi più a fondo ed ho riscoperto il vero valore delle persone e della socialità.

Ho capito che questo mondo è pieno di persone fantastiche e generose, sempre pronte ad aiutarti.

Perciò, prima di salutarvi permettetemi di ringraziare qualcuno di questi esseri umani straordinari.

Primo tra tutti grazie Max.

Grazie per aver sempre creduto in me e per aver sofferto ed esserti sacrificato durante questi mesi infiniti tanto quanto noi.

So che ce ne diciamo di cotte e di crude ma senza di te tutto ciò non sarebbe mai stato possibile.

Grazie Michi, che come Max hai sacrificato la tua quotidianità per mettere noi atleti nelle condizioni di raggiungere i nostri sogni rimanendo purtroppo molto spesso nell’ombra.


Grazie ai miei compagni di fatiche per avermi aiutato ed esserci sempre stati quando ne avevo bisogno.


Grazie al mio grandissimo amico, nonché mentore Federico per avermi fatto crescere come atleta e come persona.


Grazie a Micaela Fantoni e a Luca Cavaggioni.

Il vostro contributo è stato fondamentale in questo percorso sportivo ed umano.

Grazie alla mia società, la POLHA-VARESE Associazione Polisportiva Disabili per tutto ciò che fa giorno dopo giorno per noi atleti.


Grazie a tutti i membri della FINP Federazione Italiana Nuoto Paralimpico e del Comitato Italiano Paralimpico che specialmente nei momenti difficili ci sono sempre stati per me, anche con una semplice parola di conforto.

Sembra scontato ma non lo è affatto.

Grazie a tutto il team di dmtc che mi ha seguito, supportato e sopportato come solo loro sanno fare.


Grazie a tutti coloro che, anche con un semplice gesto, mi hanno aiutato e sostenuto.


Ed infine grazie alla mia famiglia, per avermi accompagnato in questo folle percorso che agli occhi di molti non avrebbe mai portato a tutto ciò. Vi voglio bene.

Adesso è tempo per un po’ di meritate vacanze per ricaricare a pieno le batterie verso nuovi obiettivi ! “

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