AQL, ASM, ASP E DG ALLA SANITÀ L’INTRECCIO POLITICO SULLE NOMINE
Oggi i colloqui per il direttore a Matera, mentre all’Asp candidature fino a giovedì: per il Dipartimento torna in auge Minicucci
Asm, Aql e Dg: il triangolo che stritola la Pulvirenti. Come da queste colonne la settimana scorsa avevamo anticipato, hanno trovato conferma le indiscrezioni secondo le quali ormai Bardi tiri dritto sulla nomina del Direttore generale all’Azienda sanitaria materana, non avendo alcuna intenzione di prorogare, se non l’eventuale strettamente necessario, l’attuale Commissario Sabrina Pulvirenti. E come pure avevamo anticipato non tanto per una questione professionale, anzi lì p-re che la Commissaria si stia districando molto bene, ma per vicende sostanzialmente politiche. Al presidente non è andato giù l’ostracismo di Forza Italia, tranne che per Cupparo, che con il segretario Moles in testa, hanno tentato di mettere il bastone tra le ruote per l’elezione ad Amministratore unico di Acquedotto lucano dell’ingegnere Alfonso Andretta. E dunque il dazio che la Pulvirenti paga è di essere stimata, ma vicina a Moles. Una sorta di occhio per occhio, dente per dente.
LE INDISCREZIONI SUI COLLOQUI OGGI ALL’ASM
Detto dell’accelerazione, il dato trova conferma nel fatto che oggi, nel pomeriggio, avranno già inizio i colloqui con i candidati che hanno risposto all’Avviso pubblico.
Sotto i riflettori il comportamento della Commissione che dovrà poi dare la rosa dei nomi al presidente della Giunta regionale perché operi la sua scelta discrezionale. Parrebbe che la stessa Pulvirenti, attuale Commissario dell’Azienda sanitaria, abbia proposto la sua candidatura Direttore generale. E qui ci si augura che il merito possa superare gli steccati delle logiche politiche. Ma a ben vedere i tanti stranieri, spesso cari al Generale, che hanno fatto domanda, cresce il dubbio che il principio di professionalità e continuità possa essere messo da parte. Alcuni nomi, in partico-lare uno, paiono proprio di filiera. Staremo a vedere.
SE L’ASM PIANGE,L’ASP NON RIDE
Dice un saggio adagio: “Se Atene piange, Sparta non ride”. Detto che calza quanto mai a pennello per le situazioni che Asm ed Asp stanno vivendo a causa di un governo politico regionale molto decadente sulla gestione della Sanità. Quantomeno sugli aspetti legati alle nomine, perché poi in concreto i protagonisti che sul campo si stanno spendendo per gestire l’emergenza pandemica stanno dimostrando di es-sere di tutt’altra pasta rispetto ai governanti regionali.
Sia da un punto di vista sanitario che burocratico ed amministrativo. E dunque se a Matera va in scena la vendetta di Bardi sul commissario Pulvirenti, a Potenza dicasi la stessa cosa per il direttore generale dell’Asp, Bochicchio.
Ancora in guerra per farlo dimettere a pochi mesi dalla sua scadenza naturale. Guerra che va avanti a colpi di carte bollate, richieste di chiarimenti e contestazioni.
Molte delle quali sembrano davvero strumentali e non solo non trovano fondamento, ma parrebbero anche totalmente fuori pista da un punto di vista legale.
Ma a che fine? Fra pochi mesi, precisamente la prima settimana del prossimo gennaio, Bochicchio comunque esaurirebbe il suo mandato. Cosa c’è dietro? Qual è l’interesse da tutelare in un lasso di tempo così breve?
Non è dato saperlo, ma certamente anche complice l’indagine in corso sulla Sanità lucana, con un Bochicchio così irretito, c’è da starne certi, che ne vedremo delle belle… Intanto la politica non riuscendo a farlo fuori, come ha fatto con l’ex Dg Barresi all’Aor San Carlo di Potenza, sta tremendamente accelerando. Dato davvero strano per questo governo regionale che fino ad oggi si è distinto per lentezza e distrazione.
Giovedì infatti scade il termine per la presenta-zione delle domande per fare il Direttore generale all’Asp: una procedura che sta andando molto spedita. E anche qui rumors raccontano di di-ersi nomi provenienti dall’area campana.
LA SITUZIONE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE
Potrebbe arrivare, al Di-partimento Sanità, ancora da fuori regione pure ’eventuale sostituto del Dg Esposito coinvolto in una inchiesta della Procura di Potenza e comunque formalmente decaduto post legge “Pieni po-eri”.
Come si suol dire: “morto” un Direttore se ne fa un altro. Purché sia campano. Magari in Regione potrebbe essere una Papessa. Si parla infatti con insistenza di un nome da tempo caldeggiato dal presidente: Annamaria Minicucci.
Ormai da quasi 9 mesi non più alla guida del Santobono-Pausilipon di Napoli dove è subentrato Rodolfo Conenna a cavallo dello scorso Natale.