QUELLA LUCANIA DI MATTEI CENSURATA DAL POTERE
Un film, boicottato per le scene a Grottole; intervista a Fabio Amendolara
Quando dicono Tinto Brass, subito si pensa al cinema erotico all’italiana, del quale fu il maestro indiscusso. Ma il grande regista iniziò la carriera come vice di Roberto Rossellini e esordì nella regia con il lungometraggio In capo al mondo del 1963, apologo sul disagio giovanile, Al cineasta milanese dobbiamo il recupero di uno dei migliori documentari girati in Italia, da quello che è considerato il maestro del ‘900 di questo genere: l’olandese Joris Evens.
Quando si parla di Enrico Mattei, si pensa subito all’immenso potere che aveva all’Eni, eppure un film da lui voluto “L’Italia non è un paese povero”, per far comprendere i benefici della metanizzazione e fu censurato, boicottato e distrutto. Se ne salvò una pellicola grazie al giovanissimo Brass. Cosa aveva di tanto scandaloso il documentario?