LAURIA-CANDELA: SIA LA MOZIONE SIA I FACILI ENTUSIASMI, POTREBBERO ANCORA NON BASTARE
Sulla direttrice, la puntuale ricostruzione del già Sottosegretario di Stato Savino
Di Nicola Savino*
Dopo la pausa estiva, la Regione ha approvato una Mozione per il finanziamento della direttrice Lauria-Candela da parte del Ministero competente, “nella nuova programmazione europea 2021- 2027, tramite il PON infrastrutture e reti”. Poiché si tratta dell’ultimo riferimento ad una vicenda emblematica del come “non vanno” (a compimento) le nostre cose, non è forse superfluo tentare di ricostruirla.
Il suo filo credo si sia interrotto il giorno dell’inaugurazione della scala mobile Santa Lucia da via Mazzini di Potenza: per partecipare alla quale i Presidenti della Provincia, Lacorazza, e della Regione, De Filippo, ritirarono dal convegno gli interlocutori istituzionali atti alla prosecuzione del discorso iniziato il 16/10/89 con la mia Mozione Camera n. 6/00160, ch’era stata approvata il 19/2/1991con 371 voti su 404 presenti (astenuti 17 della Destra).
Il testo finale era nato col contributo di tutti i Deputati lucani-Colombo in testa e con l’aiuto della Presidente Jotti che lo iscrisse all’Ordine del giorno (dopo ben 15 mesi di resistenza dei Capigruppo competenti a redigerlo) e dopo che, con gli on.li Brescia e Viti, eravamo ripetutamente intervenuti in Aula per il rispetto del regolamento. In tre giorni di dibattito, si approfondirono i problemi della nostra Basilicata, d’intesa ed in dialogo con il Prof Galasso, che, a nome del Governo, concordò sul documento.
L’evento fu seguito alla Camera da una Delegazione Regionale, dal cui seno l’attuale Sen.Pittella (nella diretta Rai di De Rosa) rilasciò le stesse dichiarazioni di entusiastica condivisione di questi giorni («un progetto importante e rivoluzionario per gli equilibri strategici», Facebook); l’Anas si affrettò a redigere il progetto che poi tentò invano d’illustrare nella mancata discussione di cui sopra (si disse del costo 4,5 miln); per due anni – se non ricordo male – esso fu tra i Progetti Obiettivo del Ministero LP… Infine, scomparve dall’attenzione dei nostri Enti competenti e si giunse persino al fastidio verso qualsiasi sollecitazione, (l’ultima al Presidente in carica in occasione del Settembre Cgil dell’anno scorso). Pur dagli alti scranni della sua lunga (decrescente?) carriera, lo ha dimenticato anche il sempre plurientusiasta Senatore, dimentico anche della famosa bretella SS585-Autosole Galdo, che con Verrastro (in coincidenza con il ponte tra Basentana e Matera e su progetto dell’Ing. Cartolano) avevamo ritenuta essenziale sia per collegare le autostrade al Tirreno sia per il sistema turistico dell’area (marimonti-terme), sia per superare l’isolamento geografico e geologico di Lauria! Dopo questo rilancio della Regione, in molti hanno plaudito per il rilancio tra i due mari; e però, anche il candidato Sindaco di Lauria ha dimenticato la Bretella lauriota, il cui seme fu posto addirittura prima, agli inizi degli anni 80!
In particolare Tonio Boccia, a suo tempo brillante presidente della Regione, ha ricordato che l’idea del collegamento tra i mari sarebbe nata da un comizio democristiano in una frazione di Lauria; ha però aggiunto che l’itinerario si potrebbe comporre rattoppando vari- tratti lungo l’itinerario. Credo invece che-non sprecando tempo sulla genesi dell’idea-tutte le energie vadano concentrate sull’integrale concretizzazione; e che lo zig zag sia proprio ciò che va evitato se no si vuol fallire: dimostrandosi che si abbrevia il percorso Nord-Sud per l’Adriatica.
Con i 168 km previsti dall’ Anas, si arriva da Pecorone a Bologna in 6 ore (1 e mezza fino a Foggia+3 e mezzo fino a Rimini + un’altra): rispetto alle“più di 8” con l’Autosole (se non si considerano i blocchi frequenti in vicinanza di Roma e Firenze o nella variante di valico costata ben 10 mld e innumerevoli concessioni agli Enti locali traversati!). Occorre perciò utilizzare a pieno la Mozione 6/00160, per l’impegno in essa assunto pubblicamente dal Parlamento e dal Governo per “una di-rettrice autostradale Tirreno-Adriatico, per Potenza, ..per il superamento dell’isolamento territoriale” della Basilicata (sottolineandone meglio il ruolo strategico nazionale ed europeo). Si prevedeva anche, per tener caldi gl’impegni, di “organizzare, entro il 30maggio venturo (1991) in Basilicata, una conferenza Stato-Enti locali Sindacati-Impresa pubblica e privata, che coordini..la compiuta realizzazione dei progetti suddetti, e per proporre provvedimenti tesi a rendere trasparenti le attribuzioni degli appalti e degli incarichi, la verifica dei tempi , dei conti e risultati”.
Si entrava dunque anche nel versante appalti, tutt ora irrisolto! Niente di tutto questo si è purtroppo verificato, nonostante il buon lavoro e la preveggenza concentrati nella Mozione dai Deputati in campo!
Siamo forse all’ultima occasione per utilizzare un trampolino che nello spazio di tempo considerato – forse nessun’altra opera pubblica ha mai avuto? Davvero la si vuol rilanciare, ritenendosi ancora in tempo per entrare nel Pnrr?
E perché si è atteso tanto a lungo per candidare una“rivoluzione” dal costo non inferiore ai 5/6 miliardi, invece di spingerla per tempo e d’’intesa con le Regioni, almeno meridionali? Dopo trent’anni d’indifferenza quasi ostentata e d’impegni politici spesi esclusivamente per costruire carriere personali, potrebbero ora non bastare una Mozione e tanti entusiasmi di circostanza per resuscitare le possibilità aperte – a livello nazionale – dai Deputati del tempo!
*già Sottosegretario di Stato