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BCC DI MONTE PRUNO, UNA BANCA DIFFERENTE CHE GUARDA ALLE ESIGENZE DEI SUOI CLIENTI

Il direttore Michele Albanese racconta il segreto del suo Istituto: «Siamo un’azienda
di rispetto il cui successo è dovuto al fatto che cerchiamo di fare banca in modo diverso»

Il direttore generale della Banca di credito cooperativo di Monte Pruno, Michele Albanese, a Potenza parteciperà all’evento Heroes. «Si tratta di una bellissima iniziativa – spiega Albanese – che abbiamo condiviso insieme a degli amici. Qualche anno fa abbiamo avuto a Potenza la possibilità di incontrare dei giovani brillanti, quelli che ci piacciono di più, quelli da cui dobbiamo affidarci per avere un futuro migliore.

Ragazzi con idee nuove, geniali, reali, che io definisco idee cantierabili. Cercheremo di mettere a punto le iniziative che con questo evento si portano avanti. Heroes ormai ha varcato le soglie regionali proprio grazie alla presenza di giovani desiderosi di formarsi, di informarsi soprattutto in materia di start up di progetto. Un impegno gradevolissimo per la nostra banca». Il radicamento sul territorio si fa proprio così. «Esatto conferma il direttore della BCC Monte Pruno, Michele Albanese – per-ché essendo una banca territoriale dobbiamo assolutamente tener conto di quelle che sono le necessità del territorio stesso. Abbiamo motivo di esistere perché esiste il territorio. Per questo il nostro Istituto cerca sempre di impegnarsi su problematiche legate al territorio stesso ma, ribadisco, in questo particolare momento, ai giovani. Sono loro la materia prima del territorio, quindi dobbiamo cercare in tutti i modi di cambiare l’idea che un giovane non vuole fare nulla, che non è capace. Noi al contrario riteniamo che sia indispensabile rivalutare la figura dei giovani, però dobbiamo stare loro vicino. A loro dobbiamo far capire che hanno una spalla che li aiuta e che li può sostenere. Hanno bisogno di incoraggiamento perché oggi manca proprio il coraggio di osare. I nostri giovani sono in grosse difficoltà perché hanno perso la speranza. Il nostro compito è quello di cercare in tutti i modi di ridare speranza ai ragazzi».

Dall’osservatorio speciale di una banca in grande crescita l’analisi sul momento difficile che il Paese sta vivendo. «Il momento non è semplice – conferma il direttore generale della banca di Monte Pruno, Albanese – perché attraversiamo una fase molto delicata. Abbiamo notato una leggera lenta ripresa ma non dobbiamo pensare di aver superato totalmente gli effetti della pandemia che ha invece annientato numerose attività. Oggi rileviamo come le aziende già solide in precedenza riescono a sostenere i costi della pandemia ma gli altri arrancano non poco. Siamo preoccupati per il futuro perché alla scadenza delle revocatorie ci troveremo in difficoltà. Come banca territoriale, tuttavia, noi abbiamo il dovere di stare vicino alle imprese. Le normative, soprattutto quelle europee, in questo momento non ci aiutano perché sovente non tengono presente le caratteristiche delle piccole e medie imprese le quali non vanno valutate solo in base ad un rating spesso sterile e che viene fuori da un computer. Si è persa la possibilità di poter giudicare l’uomo in quanto tale. Sovente mettiamo sotto i piedi la dignità delle persone stesse, non si tiene conto che dietro quelle persone c’è una famiglia, c’è una storia e c’è una dignità da recuperare. Dobbiamo metterci nelle con-dizioni di aiutare queste persone colpite ancora di più dalla pandemia. Noi possiamo aiutare i ragazzi a superare questo momento e sono convinto che ce la faremo. Tuttavia non bastano solo le risorse che arrivano dal territorio stesso. Occorre capire come si evolverà la situazione generale. Resta che tocca a noi dare un segnale di speranza con un vantaggio in più: siamo italiani e nel nostro caso, ancora di più, italiani del Sud che hanno grosse capacità di ripresa e resilienza». La BCC Monte Pruno ha presentato l’ultimo bilancio con utili in forte crescita. «Credo che sia un successo non solo di questa banca – conclude il direttore generale, Michele Albanese – ma di tutte quelle del circuito del credito cooperativo perché riteniamo il cliente un amico in un rapporto alla pari, in un rapporto di società. Quando ci troviamo di fronte ad un cliente abbiamo gli stessi suoi interessi. Lui ha interesse per la sua azienda, noi per la nostra e così si incrociano i due elementi. Dobbiamo assolutamente tener conto di quelli che sono i valori della vita che spesso abbiamo perso. Noi dobbiamo essere capaci di capire il momento del bisogno altrimenti avrebbe ragione chi dice che le banche aprono l’ombrello quando non piove. La Banca di credito cooperativo Monte Pruno supera ormai il miliardo di raccolta diretta e ciò dimostra quanto i clienti si fidino di noi. Abbiamo 20 filiali su tre provincie, 600 milioni di impiego. Siamo un’azienda di rispetto il cui successo è dovuto soprattutto al fatto che cerchiamo di fare la banca differente. Ormai le banche si differenziano proprio da chi sa fare banca in modo diverso non tenendo conto delle condizioni oggi uguali per tutti o dei servizi che facciamo tutti ma per l’approccio diverso col cliente. Dobbiamo essere un unico organismo, un’unica struttura per far sì che poi si superino i momenti di difficoltà».

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