CAREGIVER FAMILIARE, CARIELLO: «È UNA LEGGE IMPORTANTE»
Il consigliere della Lega, che ha proposto la pdl, unificata successivamente con quella dei consiglieri Bellettieri e Coviello, auspica che il Consiglio approvi subito il deliberato
«L’approvazione in quarta commissione della legge sul riconoscimento e il sostegno del Caregiver familiare, da me fortemente voluta, non può che vedermi soddisfatto».
Lo sostiene il consigliere regionale della Lega, Pasquale Cariello che aggiunge: «Il termine ‘caregiver’ trova nella nostra lingua una traduzione letterale di immediata comprensione: colui, più spesso colei, che fornisce cura. Ma si tratta di persone che agiscono fuori dai percorsi professionali, in modo totalmente volontaristico, mossi da legame affettivo, tipicamente all’interno del proprio contesto familiare».
«Ecco perché l’aver previsto da parte della Regione Basilicata, nell’ambito delle proprie competenze, il sostegno, la promozione e la valorizzazione di questa figura quale componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari, – dice -è sicuramente importante. La Regione in relazione alle esigenze della persona accudita, tutelerà i bisogni del Caregiver familiare, attraverso interventi e azioni a suo supporto e sosterrà iniziative che garantiscano alle persone non auto-sufficienti forme di assistenza per consentire loro la permanenza presso il proprio domicilio o in un contesto di relazione familiare».
«L’Istat – continua – stima che i ‘donatori familiari di cura’ costituiscano nel complesso almeno il 17 per cento della popolazione, equivalenti a più di 8 milioni di individui, nella gran parte dei casi donne (70 per cento), generalmente mogli o figlie che dedicano in media tre quarti della loro giornata ad attività assistenziali intra-familiari. Secondo una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) tra di essi sono quantificabili in circa 3 milioni le persone che si prendono cura dei casi più gravi, riconducibili a condizioni di grave fragilità quali patologie senili degenerative (demenze, parkinsoni smi) o aventi carattere di cronicità invalidante».
«Nell’attuale fase emergenziale, così come nel prossimo stato post-emergenziale – conclude Cariello -è bene dunque che venga assicurata una programmazione di aiuti istituzionali efficaci, al fine di tutelare sia la salute delle persone disabili e malate non autosufficienti che il benessere e il sostentamento economico di chi si prende cura di queste persone».