BASILICATA, RESISTONO I MESTIERI TRADIZIONALI
Sono 783 le botteghe lucane che resistono alla crisi
Sono 723 le botteghe-ditte artigiane di mestieri antichi che in Basilicata, al secondo semestre 2018, resistono ai tempi di crisi, con un peso femminile e giovanile rispettivamente del 17,4% e del 7,4%. I dati sono stati diffusi dalla Confartigianato Potenza che attraverso il suo centro studi ha rielaborato su scala regionale e provinciale i dati di un rapporto della Camera di Commercio di Milano. A livello territoriale, le botteghe di mestieri antichi sono 473 in provincia di Potenza e 250 in provincia di Matera. Al primo posto figurano panetterie e pasticcerie con 422 imprese attive (263 nel Potentino e 159 nel Materano), seguite dalle lavanderie e sartorie. Resistono 43 calzolai (28 a Potenza e 15 a Matera), 27 orologiai (16 a Potenza e 11 a Matera), 12 riparatori di oggetti in metallo e 2 artigiani del vetro artistico. Le figure artigiane a rischio estinzione sono quelle dell’arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell’artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli, dei falegnami. ”Per scongiurare la definitiva scomparsa degli antichi e preziosi mestieri, simbolo di ingegno, creatività, professionalità, conoscenze – afferma Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – puntiamo a favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale. I giovani, complici talvolta le normative di settore, troppo spesso sono stati disincentivati dall’apprendimento di certi mestieri come il panificatore”. A Matera, invece, la panificazione rimane un comparto forte.