A OPPIDO UNA SFIDA ELETTORALE ALL’INSEGNA DELLA VALORIZZAZIONE CULTURALE E TERRITORIALE
L’INTERVENTO Verso il voto: uno tra Mirco Evangelista e Antonio De Rosa cercherà di prendere il posto del sindaco uscente Fidanza
Ad Oppido credo si svolga la competizione elettorale più significativa di Basilicata: è sceso in campo il tipo d’Intellettuale che la letteratura neo-meridionalista dei Silone e Jovine, di Lampedusa e di Levi avevano ipotizzato per il riscatto del Mezzogiorno !Già nella prima metà del ‘900,questa Letteratura sosteneva non soltanto l’intervento straordinario per lo sviluppo economico, ma anche- esplicitamente con Salvemini- una figura di guida nuova, capace di “sentire”le esigenze giuste del popolo e dotato delle conoscenze per soddisfarle; di confrontarsi con i meandri del potere senza farsene condizionare o corrompere, forte della creatività e del dinamismo necessari sia ad immaginare le vie del futuro che ad organizzarne il percorso. Ignazio Silone in Fontamara-con Bernardo Viola- e Francesco Jovine, nelle Terre del Sacramento-con Luca Marano- avevano immaginato la “nuova guida”,leale e coraggiosa, che la Gente potesse scegliere. Ma nei fatti narrati in quelle storie, le sconfitte erano dipese non soltanto dalla durezza del regime fascista, ma anche per l’incompiuta formazione culturale dei due giovani. Spettò poi al Gattopardo ed al Cristo di Levi sottolineare che la Guida nuova di cui i Paesi del Sud hanno bisogno non possono essere né i soliti “cambia-casacca”, ,ora in un fronte ora nell’altro..secondo il vento, che“fanno finta che qualcosa cambi perché tutto resti come prima”(il fa-moso gattopardismo!); né i Luigini, i soliti perso-naggi servi del potere per-ché avidi di miseri privilegi e di prebende! Ed è forse sulla scia di questa Letteratura che spuntaro-no figure quali Danilo Dolci in Sicilia, a mescolarsi con i contadini ed a battersi per il territorio, e di Rocco Scotellaro in Tricarico, a sollecitare la speranza per <l’alba nuova…nuova!>. Tra noi, l’esperienza di Rocco sindaco fu violentata dal Potere post bellico e presto soffocato. Anche nel ricordo di allora, c’è oggi da augurarsi che quella di Antonio De Rosa a Oppido, con la lista non a caso intitolata NOI, non soltanto si avvii con largo consenso ma duri tutto il tempo necessario per realizzare i programmi. Di difesa e valorizzazione culturale del territorio, di capillare informatizzazione di Oppido e delle altre Comunità dell’Alto Bradano, peraltro da decenni inattesa dell’irrigazione dalla Diga di Acerenza ed impegnata con fermezza nel difendersi da ogni ipotesi di cimitero radioattivo.
Saranno forse queste le condizioni-base anche per un’intesa tra i Comuni vicini, che, in una prospettiva di aggregazione e sviluppo dei servizi (per maggiori efficienza e risparmi alle gracilissime finanze locali), sia anzitutto utile allo sviluppo dell’occupazione. Con la valorizzazione delle notevoli testimonianze storiche dell’area(dalla Cattedrale di Acerenza al Monte Serico alle pitture rupestri):una scelta che, insieme al lavoro a distanza, sarebbe particolarmente utile per incoraggiare i giovani a restare in Basilicata! Di questi progetti, De Rosa ha parlato continuamente nei convegni e nelle molteplici iniziative da tempo organizzati-ogni anno-dal suo Gruppo, sia ad Oppido che nel Liceo di Genzano. Nel quale Antonio si dedica alla formazione dei giovani, molti della sua stessa Oppido (fra i quali oso augurarmi che i diciottenni lo votino e lo facciano votare!). E’ vero, il nostro Professore è stato trascinato a guidarne la Lista da coloro che gli sono compagni nel pluriennale impegno culturale ed artistico: chi infatti lo conosce sa che da sempre, in ogni spaziotemporale – si è chiuso a studiare e scrivere. Imitando suo zio, Mimmo Cervellino,“dedito alla scrittura con passione totalizzante” (R. Roversi), ben noto Autore- fra l’altro- della Canzone popolare ad Oppido Lucano. Anche Antonio ha pubblicato romanzi e saggi (unosu Sinisgalli), e credo si sarebbe confermato sulla scia dello Ziose non si fosse convinto, proprio grazie ai suoi studi, che la politica è il prosieguo naturale dell’Insegnamento, un impegno civile doveroso, un obbligo verso i giovani: il contributo di ciascuno a costruire un futuro migliore anche per i propri figli! Dunque Antonio era già nell’agone politico come docente e come animatore culturale, con i stessi scritti e le sue puntuali iniziative. È sceso in campo al momento giusto; e dalla stessa parte che fu dei miei compagni socialisti (di grande prestigio Bettino De Rosa e Mingo Lioi, di proverbiale impegno Giuseppe De Felice,Luigi Fastidio, Matteo Lioi e non pochi altri). Anche per questa sincronia, ma soprattutto perché convinto della sua coerente testimonianza, della sua tenacia civile e della qualità robusta e trasparente dell’impegno suo e dei suoi Compagni, mi auguro possa esser scelto dai concittadini per riprendere la via di Scotellaro! Perché ad Oppido per il suo sviluppo si metta finalmente alla prova un uomo nuovo, che, onesto e competente, con l’intera Squadra da lui diretta, corrisponda alle speranze sia della Gente che della Letteratura meridionalista del ‘900. Nella competizione elettorale forse di maggior significato in Basilicata, per l’alba finalòmente nuova già invocata dal Sindaco Poeta!