MONTALBANO J., ESPROPRI EFFETTUATI CON URGENZA MA IL PROGETTO URBANO NON HA MAI VISTO LA LUCE
L’INCHIESTA La Regione oltre a fare i conti con l’assenza della difesa in Tribunale e con un perito di parte che va contro l’Ente potrebbe imbattersi nel danno erariale
Nell’inchiesta, che Cronache Lucane sta svolgendo, sugli espropri dei terreni a Montalbano Jonico su cui lo scorso 14 settembre il Tribunale di Matera ha deciso di far sborsare alla Regione Baslicata circa 3milioni di euro di ombre ce ne sono diverse.
Nelle scorse edizioni abbiamo posto l’accento sulla inopportunità della Regione Basilicata di non presentarsi alla causa del 14 settembre scorso. La mancata difesa di via Verrastro sarebbe infatti uno dei motivi del mega risarcimento. Non solo. Nel lungo contenzioso che dura ormai da 43 anni sono di-verse le incongruenze di alcune scelte dell’Ente verso tale causa. Il consulente nomi-nato dalla Regione Basilicata in ben due pe-rizie sul valore degli espropri aumenta il va-lore del suolo non confermando di fatto la teoria del Ctu. Uno strano caso in cui per la prima volta un Consulente di parte pare non svolgere gli interessi dell’Ente per cui lavora.
Il modus operandi della Regione Basilicata non appare lineare. A balzare subito agli occhi in una guerra a suon di carte bollate che ormai dura da numerosi anni è la mancata realizzazione del progetto che aveva dato nel lontano 1975 l’avvio agli espropri. I terreni erano stati infatti individuati per la progettazione di case popolari alla periferia del centro abitato. I terreni in questione, insieme ad altri fondi, furono individuati nel Piano descrittivo e grafico di esproprio allegato al Piano Particolareggiato redatto dall’Ufficio civile di Matera per gli insediamenti urbani del trasferimento parziale dell’abitato del comune di Montalbano Jonico a causa di un movimento franoso che aveva interessato una parte del centro abitato. Con un decreto del 6 settembre 1975 fu dichiarata la pubblica utilità delle opere inserite del Piano Particolareggiato e successivamente venne autorizzato l’occ-pazione urgente dei terreni ai fini dell’attuazione delle opere previste. relative alle opere di urbanizzazione.
Nel decreto venne anche fissato il termine di 5 anni dalla sua emissione per il completamento delle procedure di esproprio che pertanto scadevano nel 1980. Nel 1976 il Genio Civile di Matera appaltava i lavori urbanizzazione. Leopere vengono dichiarate concluse nel 1977. Si tratta di rete fognaria, rete idrica e piste stradali in terra. Trascorsi i 5 anni dall’emissione del decreto, il 27 ottobre 1980 l’occupazione dei terreni divenne illegitti-ma.
Di abitazioni neanche l’ombra. Solo nel 1981 il Consiglio comune approva il Piano Particolareggiato che prevedeva la edificazione di numerosi lotti edificatori, strade, parcheggi ed un’area per i servizi sociali. Nel 1984 l’unica cosa a cui si da vita è l’avvio dei lavori della chiesa.
Un progetto che oltre alla realizzazione del-la parrocchia di abitativo ha visto realizzato ben poco. Eppure per quel progetto mai por-tato a termine la Regione Basilicata oggi dovrebbe sborsare circa 3milioni di euro. Le carte del contenzioso potrebbero mostra-re un caso di danno erariale. Sborsare una cifra del genere per qualcosa mai realizzato. Come se non bastasse, l’Ente ad oggi nei confronti dei proprietari terrieri non ha mai fatto prevalere la prescrizione del danno ri-chiesto. I proprietari dovevano infatti già nel 1980, data in cui l’occupazione dei terreni è diventata illegittima chiamare in causa la Regione e il Comune di Montalbano Jonico. Solo nel lontano 1988, e quindi 8 anni dall’occupazione illegittima dei terreni e con la prescrizione quinquennale, i proprietari decidono di avviare la causa. Come mai la Regione Basilicata non ha fatto emergere la prescrizione della richiesta? Come mai la Regione ancora dopo 43 anni evita di difendersi in Tribunale non costituendosi? E come mai il Ctp della Regione contesta la valutazione del Ctu? Ma alla Regione di sborsare tutti quei soldi qualcosa interessa?