BARDI: «CHI HA INCARICHI ISTITUZIONALI DEVE ESSERE DI ESEMPIO E NON SCADERE MAI»
REGIONE Il presidente rompe il silenzio sulla crisi in maggioranza intervenendo in Consiglio e lancia tra le righe una stoccata a Cupparo
L’assessore dimissionario risulta assente, tra i banchi siede ancora il “supplente” Bellettieri. Il Governatore sottolinea: «Nei prossimi giorni darò un segnale»
POTENZA. Un Consiglio regionale in standby, imbrigliato nelle logiche di partito che anche ieri hanno visto la meglio sugli interessi dei lucani.
BELLETTIERI IN AULA E CUPPARO ASSENTE: ANCORA GIALLO DIMISSIONI
Non si è parlato del dimissionario Cupparo, ma soltanto dell’«assente giustificato» Cupparo. Come per un banale contrattempo che gli ha impedito di partecipare alla seduta consiliare di ieri. Con queste semplici parole il presidente del Consiglio regionale Cicala ha chiuso la “pratica” caos in Giunta giustificando l’assenza di Franco Cup-paro nei lavori del Consiglio regionale. Il primo Consiglio convocato dopo il passo indietro annunciato dall’assessore alle Attività produttive. Annunciato e basta, per la verità.
Il dieci settembre scorso l’annuncio delle dimissioni irrevocabili da assessore regionale alle Attività Produttive a causa di «motivi personali» che ad oggi però a quanto pare restano solo Parole. In Aula, infatti, tra i banchi di Forza Italia a prendere parte ai lavori del Consiglio di ieri era ancora il consigliere azzurro Gerardo Bellettieri. Se le dimissioni di Cupparo fossero già state depositate presso l’ufficio protocollo della Regione Basilicata si sarebbe dovuta dare comunicazione ufficiale della sua scelta di di-mettersi. E, invece, Cupparo a quanto pare occupa ancora un posto in Giunta. Perché senza protocollo non si è potuto procedere nemmeno ad avviare le pratiche per il suo rientro in Consiglio regionale, e il congedo di chi lo ha sostituito da due anni a questa parte. Vale a di-re il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia alle elezioni regionali del 2019, Gerardo Bellettieri (consigliere supplente).
Il giallo delle dimissioni di Cupparo continua nonostante i margini per farlo riaccomodare in Giunta pare proprio non ci siano più. L’interminabile tira e molla che Cupparo avrebbe messo in atto ricorda da vicino quanto accaduto a gennaio, quando l’ex sindaco di Francavilla aveva già fatto un simile annuncio in seguito alla mancata approvazione della riforma dei consorzi industriali per il dissenso del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Giovanni Vizziello. Da allora, però, alle tensioni con gli alleati sul suo operato in giunta si sono aggiunte anche quelle di vicende personali. Dalle vicende che hanno intercettato l’impresa di famiglia posta ancora sotto sequestro fino al conflitto di interessi, come riportato nell’inchiesta di Cronache Lucane di questi giorni, dal momento che la richiesta per i terreni dove far sorgere il polo logistico di Amazon sarebbe arrivata in forma solo verbale e non certo dalla multinazionale ma da una società con rapporti d’affari consolidati proprio con l’azienda di famiglia dei Cupparo.
Tutte situazioni che avrebbero in-dotto Bardi a fare un passo indietro nel ricucire lo strappo con l’asessore dimissionario.
BARDI ROMPE IL SILENZIO E SBOTTA
Il presidente della Regione Basilicata dopo giorni di silenzio sulle tensioni comparse all’interno della maggioranza create dalle dimissioni dell’assessore Cupparo parla all’interno del Consiglio regionale. Un Bardi diverso dalle altre volte che senza remore tuona contro i suoi stessi colleghi: «Chi ha incarichi istituzionali deve essere esempio». Il governatore lucano torna a seguire i lavori del Consiglio regionale dopo una lunga pausa, dovuta anche al grave lutto che ha colpito la sua famiglia. Una “pausa” che a quanto pare non lo ha distratto dalle vicende emerse in questo ultimo periodo in Basilicata.
«Come sapete, sono stato eletto Presidente della Regione Basilicata sull’onda di una fortissima richiesta di cambiamento. E quella voglia di cambiamento ha guidato sempre la mia azione politica e amministrativa. Nonostante tante resistenze. So bene che alcune aspett-tive non sono state soddisfatte. Non bisogna nascondere i problemi, co-sì come non vanno sottaciuti i risultati positivi della nostra Giunta. Ma i problemi sono tanti, bisogna essere onesti» ha aggiunto Bardi. «Quello che più mi preme, a ogni modo, è sottolineare un concetto ben più importante -sottolinea il governatore lucano-. Chi riveste incarichi istituzionali ha il dovere di non scadere mai. Questo mi hanno insegnato prima alla Nunziatella e poi in Guardia di Finanza. L’art. 54 della nostra Costituzione, su cui ho giurato, recita: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Vale per tutti, me in primis».
Il presidente pare aver dato lezioni di morale a tutti, richiamando tra le righe anche l’atteggiamento poco gradito di chi pone interessi privati con quelli amministrativi: «Non basta il rigido rispetto formale delle regole, il non avere procedimenti giudiziari o avere “le carte a posto”, come si dice spesso nella pubblica amministrazione. Chiunque ha un ruolo pubblico – e non mi riferisco solo a questo consiglio regionale – ha il dovere di essere esempio. È un principio e un valore che deve valere per tutti coloro che rivestono ruoli pubblici nella nostra Basilicata. È una questione di etica e anche di estetica pubblica». Il governatore lucano prova a dettare una linea ai componenti del Consiglio, sottolineando che le vicende giudiziarie non sono dirimenti ma che lo sono le questioni di opportunità. Tra le righe è possibile leggere una stoccata nell’atteggiamento di Cupparo che per alzare la posta ha avviato una crisi politica. E non contento pur di mettere il “cappello” sulla possibile locazione di un polo Amazon in Basilicata si dimentica di omettere che vi è un conflitto di interesse considerata l’inchiesta che Cronache Lu-cane ha fatto emergere. Nelle parole di Bardi: «Chiunque ha un ruolo pubblico deve essere di esempio» si può cogliere come l’inopportunità sollevata da queste colonne sul caso Amazon per Cupparo sia condivisa dal presidente. Non a caso nel suo discorso Bardi ricorda che «La stragrande maggioranza dei lucani vuole una classe dirigente che sia all’altezza dei compiti e dei ruoli. Essere classe dirigente non comporta solo onori, ma è soprattutto un onere, da sopportare con fatica, dedizione ed esempio. Un grande Presidente della nostra Repubblica, Sandro Pertini, eroe della Grande Guerra e protagonista della Resistenza, ebbe a dire che “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”. Senza volermi confrontare con un Padre del-la Patria, faccio mio questo appello. E lo faccio in una sede istituzionale, proprio per dargli un valore in più, una solennità che merita, proprio per il rispetto che tutti noi dobbiamo alle nostre Istituzioni». «La democrazia non è un sistema rigido. È un sistema imperfetto, che vive attraverso i comportamenti di ognuno di noi, cittadini e istituzioni. Si basa sulla virtù, un concetto desueto perché non è misurabile e non può essere imposto per legge. E ovviamente chi è istituzione ha il dovere di comportamenti maggior-mente virtuosi. I partiti non devono “soltanto essere onesti, ma apparire onesti“, diceva Paolo Borsellino, un altro grande italiano. Questo è quello che ci chiedono i lucani».
SULLA CRISI IN GIUNTA SO-LUZIONI A BREVE
Sollecitato dall’opposizione il presidente Bardi sulla crisi che sta in-vestendo la maggioranza e soprattutto la sua Giunta ha fatto sapere alla fine del discorso che «Nei prossimi giorni, dopo una meditata riflessione, anche attraverso un co-fronto con i principali protagonisti della vita pubblica lucana, darò dei segnali in tal senso. La mia storia personale è nota a tutti. Non ho altri interessi, come ben sapete. Per me esiste solo il bene della Basilicata».