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BENNARDI AL BIVIO: VARARE LA NUOVA GIUNTA OPPURE ANDARE ALLA VERIFICA IN CONSIGLIO

MATERA Momenti decisivi per la crisi. Al vaglio le presunte proposte dei consiglieri “dissidenti”: ricompattamento senza il PD

Il momento della verità per l’amministrazione Bennardi forse è arrivato! Se i rumors raccolti nel “Palazzo” e nei suoi “dintorni” fossero confermati, il primo cittadino dovrebbe pronunciarsi ad horas sulla sua decisione, e cioè rendere pubblica la sua risposta rispetto alle proposte che le forze consiliari della sua maggioranza, quelle che, per capirci, vengono definite “dissidenti”, dopo aver colloquiato con lui nel vertice tenutosi il 16 settembre scorso, gli avrebbero espressamente e inequivocabilmente manifestato. Osservando da diversa prospettiva l’evoluzione della crisi, ci viene fatto osservare che quella parte di maggioranza definita “dissidente”, è in realtà la stessa che ha contribuito concretamente a far sì che Bennardi venisse eletto sindaco e che lo stesso movimento “Volt”, costituito prettamente da giovani, attecchisse a Matera e riscuotesse dei risultati elettorali così inaspettati da diventare il secondo parti-to in consiglio dopo il M5S. Si è trattato dunque di un’ “operazione” politica che come è iniziata congiuntamente, avrebbe dovuto proseguire allo stesso modo, ma evidentemente c’è stato qualcuno che all’indomani dell’insediamento della nuova amministrazione, avrebbe cominciato a prendere decisioni in maniera unilaterale e soprattutto senza neanche né preventivamente consultare né talvolta rendere partecipi gli altri “alleati” di coalizione. Sarebbe stato solo allora che la prima scissione all’interno dei Volt si sarebbe consumata, evidenziando come quelli che sono diventati i cosiddetti “dissidenti”, alcuni dei quali oggi rivendicano incarichi assessorili per il proprio schieramento, sono stati proprio coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti, sono stati eletti tra i “Volt” stessi e hanno di conseguenza determinato l’elezione del sindaco Bennardi. Ascoltando le voci in tema di decisioni del Sindaco non condivise da parte della sua maggioranza, ce ne vengono elencate diverse, ma ciò che avrebbe sin da subito indebolito e intaccato la maggioranza stessa sarebbero state proprio le prime nomine del portavoce – Capo di gabinetto del Sindaco, e quelle personalissime e, come disse l’opposizione di destra, di stampo “familiaristico” dello staff del Sindaco. Una scelta quest’ultima che da indiscrezioni postume non sarebbe andata giù neanche ad alcuni componenti dei vertici nazionali del M5S in quanto in controtendenza con le linee di operato del partito. Sempre monocraticamente poi e con poca condivisione della coalizione di maggioranza si sarebbe formata l’attuale giunta che ironicamente venne definita la “giunta del Sindaco”. Ma, superando anche questi “vizi di forma”, lo scontento tra le forze di maggioranza sarebbe maturato mese dopo mese nel constatare che le scelte non condivise e non partecipate che l’amministrazione stava portando avanti, non erano di alcun giovamento alla città, ma nonostante ciò i “dissidenti” hanno suggerito dall’esterno alcuni rimedi per sana-re la situazione e sebbene ancora inascoltati hanno comunque votato favorevolmente in consiglio finché ciò non è stato più possibile e l’equilibrio si è definitivamente rotto.

TRE PROPOSTE PER RISOLVERE LA CRISI DI MAGGIORANZA
Una volta ascoltate le voci di “Palazzo” che affermano che non ci sarebbe mai stata e non ci sarebbe alcuna intenzione da parte dei cosiddetti “dissidenti” di “sfasciare la carrozza”, come si dice a Matera, rimane il fatto però che il Sindaco, se vuole riconquistare fiducia, come anche ribadito dal dimissionario Tantone, non può non rivedere alcune cose e rimodulare alcune scelte sbagliate. A tal proposito indiscrezioni riferiscono che i consiglieri rappresentati dei “Socialisti”: De Palo, Iosca e Stigliani, di “Campo Democratico –Gruppo Misto”: Paterino, Vi-saggi e Di Lecce, e le due consigliere di “Matera Trepuntozero”: Scarciolla e Tosti, avrebbero avanzato a Bennardi tre proposte come base per poter ricomporre la crisi: conservare il perimetro della maggioranza, rivedere i punti programmatici ridefinendo alcune priorità e rivedere l’assetto di “governo” per mantenere un rapporto stretto tra giunta consiglio e città. Da ciò si evincerebbe che per ora il PD è “off-limits” e che rimangono in piedi le indiscrezioni sulle nuove deleghe. Ma adesso la palla sarebbe passata definitivamente al Sindaco che si troverebbe a un bivio: seguire le indicazioni condivise e andare incontro alle richieste degli otto consiglieri oppure integrare la “sua giunta”, tirare dritto e andare direttamente in consiglio per la conta dei numeri. Una scelta difficile che di certo la nomina da parte di Bennardi, ancora una volta monocratica e senza nessuna condivisione, del suo nuovo portavoce – Capo di gabinetto, non contribuisce affatto ad agevolare.

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