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VIOLENZA DI GENERE, CARLUCCI RACCOGLIE L’APPELLO DELLE ASSOCIAZIONI LUCANE E INTERROGA LEONE

Dopo la denuncia di Telefono Donna la consigliera regionale (M5S) chiede conto del Piano regionale di prevenzione e contrasto e dell’Osservatorio

POTENZA. I reati denunciati in Italia stanno diminuendo in maniera costante. Il trend è sottolineato dai dati del Ministero dell’Interno relativi al triennio 2017-2019, quindi pre pandemia da Covid, che indicano un calo percentuale di denunce di delitti rispettivamente del 2% dal primo al secondo anno e del 3% dal secondo al terzo anno preso in considerazione. Complessivamente si tratta di oltre 100 mila reati in meno commessi e denunciati all’autorità giudiziaria da parte di tutte le forze di polizia. Di segno contrario rispetto alla generale diminuzione di delitti e reati si trovano i numeri riguardanti la violenza sulle donne, in costante aumento negli ultimi anni. A cominciare dal reato di stalking che secondo le statistiche dell’Istat nel triennio 2017- 2019 segna un aumento del 13% con netta prevalenza delle vittime di sesso femminile, oltre 12 mila nel 2019 con un incremento del 16% rispetto al 2017, contro i circa 3.800 uomini vittima di questo reato nel 2019 con un + 4% rispetto al 2017. Se lo stalking è un reato grave che coinvolge essenzialmente la sfera psicologica della vittima, principalmente con minacce e molestie che causano disagio, ansia e paura nella vittima, lo step successivo e ancora più grave è quello della violenza sessuale. In questa categoria i delitti denunciati, secondo i dati del Ministero dell’Interno, alle autorità giudiziarie nel 2019 par-lano di 4.870 denunce, che si traducono incrociando i dati Istat con 4.427 vittime accertate. Dati che mettono in allarme intere comunità se si considera che negli ultimi 7 giorni sono state uccise da uomini 8 donne.
Un vero e proprio allarme lanciato da Nord a Sud Italia dalle varie associazioni che si occupano di violenza di genere. Anche in Basilicata a suona-re la sveglia è stata l’associazione “Telefono Donna” che ha inviato una lettera all’assessore regionale alla Salute della Basilicata, Rocco Leone, denunciando il mancato coinvolgimento delle associazioni di volontariato nell’azione di prevenzione contro i femminicidi purtroppo sempre più ricorrenti. La presidente Marroccoli ha sollecitato anche il varo del piano nazionale antiviolenza fermo al 2020. Alle richieste di “Telefono Donna” ad oggi non è giunta risposta dalla Regione Basilicata. A raccogliere l’allarme però è stata la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Carmela Carlucci.
La consigliera pentastellata con una interrogazione ha voluto infatti chiedere all’assessore Leo-ne come mai «abbia deciso di escludere, a favore di associazioni di promozione sociale e cooperative sociali, mediante le due DGR, la n. 243/21 e la n. 335/21, le organizzazioni di volontariato, sia dalla possibilità di
stipulare convenzioni per sportelli d’ascolto dedicati a donne in situazione di violenza nei vari ambiti territoriali, sia dall’affidamento, tramite manifestazione d’interesse, di attività di progettazione, formazione e comunicazione, sempre sul contrasto alla violenza».
La Carlucci nel testo dell’interrogazione evidenzia che «questa esclusione sembrerebbe es-sere una discriminazione priva di qualsiasi fondamento posta nei confronti dell’intero mondo del volontariato che rappresenta il fiore all’occhiello della Basilicata, grazie al quale si è riusciti a raggiungere obiettivi molto importanti in diversi ambiti. Le telefonate ai centri antiviolenza, anche durante il lockdown, non si sono mai arrestate e, forse, molte altre sono quelle che non sono mai arrivate, per paura di ritorsioni o per paura del “ dopo”. La politica Regionale dovrebbe tendere ad aumentare i fondi disponibili per fronte ai casi di violenza contro le donne, incentivando la nascita e la crescita di associazioni di volontariato nate proprio a tal fine, invece di escluderle da qualsiasi tipo di iniziativa». La consigliera del Movimento infine ponendo l’accento sull’Osservatorio Regionale sulla violenza di genere e sui minori che dovrebbe svolgere nella nostra Regione un ruolo di grande rilevanza anche per i compiti e le funzioni che gli sono state affidate, ovvero quella di monitorare i fenomeni di violenza di genere e sui minori così come an-che la funzione di intrattenere rapporti con le strutture pubbliche cui compete l’assistenza, la prevenzione e la repressione delle violenze chiede all’assessore Leone di conoscere come previsto per legge, l’andamento delle attività espletate dall’Osservatorio che dovrebbe predisporre entro il mese di ottobre di attività da svolgere nell’anno successivo.

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