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È POLEMICA SULLA STRADA CHE COLLEGA BANZI A GENZANO «NOI FUORI DALL’UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTO BRADANO»

Gli Assessori Dragonetti e Carcuro lamentano il ritardo nell’avvio dei lavori di adeguamento: «Il Presidente Mastro chiarisca o è inutile andare avanti»

Gli assessori del Comune di Banzi, Angelo Dragonetti e Giulio Carcuro chiedono chiarimenti al presidente dell’Unione dei Comuni Alto Bradano, Michele Mastro, a proposito dei lavori di adeguamento funzionale della strada di collegamento ex 169-Sp 22 direttrice Basentana/Bradanica, conosciuta come strada di collegamento tra i comuni di Banzi e Genzano di Lucania direzione Potenza.
«Siamo – affermano gli assessori della Giunta Caffio – tra i padri fondatori e tra i maggiori azionisti dell’Unione dei Comuni, ma a queste condizioni e altro (si legga Tari) inutile andare avanti».
«A distanza di anni – continuano Dragonetti e Carcuro – dall’approvazione della delibera di Giunta n.1395 del 2017 ed il relativo schema di accordo (anche questo già sottoscritto) per l’attuazione delle operazioni di viabilità nella nostra area interna, che prevede l’ammodernamento di varie strade, tra cui la strada di collegamento ex 169-Sp 22 per l’importo complessivo di 3 milioni 750mila euro, individuando quale beneficiario l’Unione dei Comuni Alto Bradano, siamo ancora qui ad elemosinare l’avvio dei lavori che in altri comuni, cofirmatari dell’accordo di programma , sono già stati realizzati o quasi ultimati come ad esempio Tolve, Oppido, Acerenza». «È noto a tutti proseguono Dragonetti e Carcuro – la sospensione delle procedure di gara, pur senza conoscerne la vera motivazione, che comunque deve sempre accompagnare una scelta così importante. Il Presidente Mastro convochi i due comuni, si faccia chiarezza e si ponga fine una volta per sempre a questa querelle, si diano utili spiegazioni, anche al fine di evitare probabili e potenziali future impugnazioni di atti e quindi di ulteriori ritardi , in assenza delle quali, si ponga fine alla nostra presenza nelle file dell’Unione. Noi non vogliamo essere responsabili e prendiamo le dovute distanze».

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