CONSIGLIO, TRAMUTOLI FA DA STAMPELLA A GUARENTE IN MAGGIORANZA C’È LA SPACCATURA CON IDEA E FDI
Dibattito acceso in aula dal bilancio ai conti Acta, l’opposizione insorge: «Assenza di programmazione». Il sindaco si difende: «Siamo partiti con un’eredità pesante»
Per approvare i debiti fuori bilancio sui “padroncini” è servita la presenza di Basilicata Possibile. Il centrodestra perde pezzi e il centrosinistra per protesta abbandona i lavori
POTENZA.
Fibrillazioni non di poco conto durante la seduta del Consiglio comunale di ieri a Potenza. I mal di pancia del centrodestra continuano a ritornare ad ogni singola seduta. Nonostante ci sia stato un voto unitario per l’approvazione del bilancio consolidato del 2020, che potremmo definire scontato, è sulle questioni cogenti che la maggioranza si è spaccata ancora. Andiamo nel dettaglio.
APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO, SENZA L’OK DELLA COMMISSIONE
Arriva l’ok dall’Aula sul provvedimento contabile che tiene conto della situazione finanziaria Comune di Potenza rispetto alle sue partecipate e agli enti strumentali. Per il Comune di Potenza, la quota principale è rappresentata dall’Acta, l’Azienda che si occupa della gestione del servizio rifiuti. Che come sappiamo tutti versa in acque agitate da diverso tempo. Eppure nonostante il nodo Acta le finanze del Municipio secondo l’assessore al Bilancio Giuzio sembrano essere in ordine: segnalato un avanzo di circa 4 milioni di euro.
Numeri che però l’opposizione ha contestato. Dal centrosinistra è stato infatti fatto osservare come in bilancio siano contabilizzati anche 15 milioni di credito, che l’Acta vanta per bollette non pagate. Questo dato, a detta della minoranza, chiarirebbe in parte la crisi che sta vivendo l’azienda, con disservizi continui e lamentele da parte dei cittadini. Oltre alla protesta dei lavoratori.
Non solo. In sede di dibattito i consiglieri di opposizione hanno sollevato delle rimostranza riguardo la trasmissione dei provvedimenti alle Commissioni. Il ritardo nella trasmissione di tutta la documentazione proprio sul bilancio non ha permesso alla Commissione di analizzare il provvedimento. La Commissione non ha ricevuto per tempo tutta la documentazione e di conseguenza non ha potuto esaminarla e approvarla. Di fatti il bilancio è stato approvato in Consiglio sen-za l’ok della Commissione.
GUARENTE ATTACCA LA GESTIONE DE LUCA MA L’OPPOSIZIONE INSORGE
Ad infiammare il dibattito non è stata solo la questione bilancio. Anche sulla “scheda 37” dell’intervento di bonifica per la rimozione dell’amianto si sono viste scintille in Aula. L’utilizzo dei fondi, circa 350mila euro. originariamente erano previsti per la copertura del Palapergola ha scatenato un acceso scontro. Infatti, l’intervento sarebbe stato spostato da Rossellino al quartiere Bucaletto. Motivo che avrebbe fatto infuriare l’opposizione che ha accusato l’amministra-zione di mancata visione e continui ritardi nella programmazione. Accuse che il sindaco Mario Guarente ha rispedito al mittente. Tra le sue giustificazioni lo stato del Comune lasciato dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco De Luca: «Siamo partiti con un’eredità pesante». Guarente ha rimarcato di aver trovato casse vuote e un ente con pochissimo personale, pari allo zero. Nonostante queste difficoltà il sindaco ci ha tenuto a sottolineare che sono numerosi gli interventi di pulizia e decoro urbano realizzati nonostante la pandemia da codesta amministrazione.
Parole che hanno scatenato l’ira dell’opposizione. Su tutti del consigliere Vincenzo Telesca che ha ricordato al sindaco come il paragone con la precedente amministrazione risulta impossibile «considerato che De Luca ha dovuto amministrare una città in dissesto e anche gli investimenti ritenuti ordinari come quelli elencati (dalla pulizia delle strade o al rifacimento dell’asfalto o alla tinteggiatura delle ringhiere) erano bloccati».
Anche Bianca Andretta ha ribadito come «il paragone non regge con la precedente amministrazione. La mancanza di visione e di progettualità sono ormai evidenti».
LA MAGGIORANZA SI SPACCA: CORRE IN SOCCORSO TRAMUTOLI
È sull’approvazione del debito fuori bilancio di circa 800mila euro per il servizio di sgombero neve effettuato nella stagione invernale 2018-2019 che la maggioranza va in frantumi. Questa somma è da destinare ai proprietari dei mezzi che hanno svolto le attività di pulizia delle strade coperte di ghiaccio nei giorni dell’emergenza meteo, i cosiddetti “padroncini”.
Su questo tema la maggioranza aveva già dato segnali di scontro. Dibattito acceso che si è verificato anche in Aula, portando maggioranza e opposizione a beccarsi. L’assessore Alessandro Galella, probabilmente dopo aver “fiutato” i malumori di parte della maggioranza, in mattinata aveva chiesto il rinvio della discussione sul provvedimento, suscitando la reazione di parte dell’aula. L’atto, infatti, aveva già ricevuto il via libera della commissione consiliare Bilancio. Motivo che ha indotto cosi la maggioranza a chiederne la discussione. Durante la “pausa” però nella maggioranza si accende lo scontro: Fratelli d’Italia e Idea decidono di non rientrare in Aula. Per il sindaco Guarente i numeri sono sfavorevoli, sintomo che la maggioranza non tiene. Cosa immediatamente compresa dal centrosinistra che questa volta decide di dare un duro segnale a Guarente abbandonando l’Aula e sottolineando l’assenza di gran parte della maggioranza. A garantire il numero legale e a far si che si possa votare sono i consiglieri di Basilicata Positiva. L’acerrimo nemico di Guarente Tramutoli, considerato il loro scontro avvenuto anche a suon di carte bollate per l’elezione a sindaco, arriva in Aula, pare dopo essere stato chiamato dai colleghi proprio per garantire un “sostegno”, e con l’astensione permette alla maggioranza di votare.
È quanto mai strano che Tramutoli, nonostante la scarsa considerazione che ha più volte palesato per questa maggioranza, ora decida di fargli da stampella per permettergli di approvare tali atti. Atti che va ricordato potevano essere approvati già nel 2020. Come in ogni amministrazione che si rispetti tocca alla maggioranza garantire i numeri per approvare gli atti, non certo alle opposizioni che svolgono il ruolo di contrapposizione.
LEGA E BASILICATA POSSIBILE SULLA STESSA LUNGHEZZA
La “strana” scena messa in atto in Consiglio ha subito portato le prime reazioni.
Parte della maggioranza e precisa-mente Lega, FI, Noi Con l’Italia, Lista Civica per la Città e della lista Civica per Guarente Sindaco hanno subito ribadito come «Desta perplessità l’atteggiamento del gruppo di Idea Cambiamo i cui componenti, tutti assenti, hanno deciso di non partecipare alla votazione, necessaria per corrispondere ai lavoratori quanto dovuto». Su FdI poche parole, da questa parte della maggioranza si prende solamente atto che «il provvedimento è stato votato a maggioranza dei presenti e grazie allo sprone dei nostri gruppi politici con l’apporto della consigliera Mary William di Fratelli d’Italia». Non è tardata ad arrivare anche la presa di posizione di Basilicata Possibile che con una sorta di giustificazione ha confermato che «Solo la responsabilità dei Consiglieri de La Basilicata Possibile ha evitato che accadesse il peggio e che l’istituzione comunale perdesse ancora una volta la faccia di fronte ai nostri concittadini. Solo la nostra presenza in aula, al momento del voto, ha infatti garantito il numero le-gale e rese vane le speranze di chi ha abbandonato l’aula (il centrosinistra, autore, ricordiamo del debito in questione quando governava con l’amministrazione De Luca) e di chi ha provato ad arrivare alla resa dei conti in maggioranza (Fratelli d’Italia e Co-raggio Italia). Un siparietto che, nonostante il lieto fine, resta vergognoso e inaccettabile».