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IL TRANELLO DELLA CONVOCAZIONE IN COMMISSIONE PER SFATARE IL MITO DELLE DIMISSIONI DI CUPPARO

Lavoro, richiesta l’audizione dell’assessore sul piano Gol: chi si presenterà sui 9milioni di euro? Intanto Bardi si smentisce anche sul rimpasto dei Dg

Poichè le «dimissioni irrevocabili consegnate al presidente Bardi» sono parole pronunciate tanto per, superfluo ricordare che nella Pubblica amministrazione valgono gli atti, e dato, quindi e di conseguenza, che Francesco Cupparo è tutt’altro che un ex componente della Giunta regionale, che almeno l’assessore alle Attività produttive faccia qualcosa. Si è espresso in altri termini, ma questo è il senso del richiamo alla serietà, indirizzato a Bardi&Co., che il consigliere regionale del Movimento 5stelle, Gianni Perrino, ha inteso fare.
«Per comprendere la reale entità della svolta annunciata dal Presidente Bardi – ha dichiarato Perrino – ci tocca attendere l’esito delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. Nel frattempo dobbiamo accontentarci per lo più del silenzio da parte della maggioranza o, se va bene, di alcuni commenti fuori luogo da parte di alcuni esponenti». Quelli del centrodestra parlano, annunciano e fanno slogan: mai a corto di spot politici.
La trovata presidenziale della scorsa settimana era stata quella del “discorsone” in Consiglio regionale e del post social sui segnali, a giorni, di cambiamento.
A meno che non proceda oggi, neanche sul rimpasto dei Direttori generali dei Dipartimenti regionali, il governatore che sta distruggendo anche il mito dell’efficienza militare, è riuscito a mantenere la parola.
L’elezione di un militare alla presidenza di uno Stato democratico si sta confermando come sia non soltanto un errore, ma una contraddizione flagrante. E ciò perchè un Generale non può essere veramente democratico. L’educazione del militare di professione, le esperienze di vita, i costumi del suo ambiente e tutto quello che contribuisce a formare il carattere e la mentalità della persona, da ricordare che Bardi nato nel 1951 è stato ammesso a frequentare la “Nunziatella” nel 1967, si trova su diverso fronte rispetto a ciò che occorre alla formazione di una mentalità democratica. Il caso delle dimissioni di Cupparo, ma quella dell’eletto di Francavilla in Sinni è una goccia del mare di bizzarrie del centrodestra lucano, ha proprio il tenore di quelle complicità da caserma. Quelle “coperture” tra di quasi pari grado.
Che la scena si ripeta 2 volte nello stesso anno, dovrebbe apparire esagerato agli stessi interpreti della piece.
«Fatto sta – ha aggiunto il consigliere regionale del Movimento 5stelle, Gianni Perrino – che di argomenti sul piatto ve ne sono tantissimi e sarebbe opportuno conoscerne l’indirizzo politico della maggioranza».
Da Perrino fornito anche, per meglio far intendere la questione, un esempio concreto: il piano “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” (Gol), cioè il maxi piano del Governo finalizzato al rilancio delle politiche attive per il lavoro.
«Per la Regione Basilicata – ha spiegato il penta-stellato – è previsto uno stanziamento di circa 9 milioni di euro, previo invio, da parte dell’Ente di via Verrastro, di un piano operativo per l’impiego del finanziamento. Ci piacerebbe conoscere la linea che intende tracciare il governo regionale per utilizzare al meglio i fon-di previsti dal piano. Non nascondiamo un certo imbarazzo nel dire che non sappiamo a chi indirizzare la nostra richiesta di interlocuzione visto e considerato che l’Assessore al ramo, Franco Cupparo, nei giorni scorsi ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili senza averle mai formalizzate».
«In questi oltre 2 anni di travagliata legislatura – ha proseguito Perrino – non credevamo di dover intraprendere una vera e propria caccia all’assessore in carica. Una situazione grottesca che dimostra, ancora una volta, lo scollamento di questa maggioranza con il tessuto sociale di questa regione. D’altronde le parole pronunciate dal Presidente Bardi nei giorni scorsi non sono casuali».
«Abbiamo – ha concluso il consigliere regionale del Movimento 5stelle -inoltrato una richiesta di audizione in IV Commissione nella speranza che il Presidente Zullino abbia la decenza di convocarla, dato che oramai i lavori della stessa sembrano subordinati ai suoi umori».

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