ANTONIO TISCI, UN ANNO DA DG ARPAB: «SPERO DI ESSERE SULLA BUONA STRADA»
Il Direttore generale fa il punto sul presente e sul futuro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente: tra concorsi, ispezioni integrate e protocolli sull’eolico
«Oggi, esattamente un anno fa, veniva sottoscritto il contratto che mi insediava alla Direzione Generale di Arpab. Entravo alla Direzione Generale dell’Arpab carico di paura e di preoccupazioni, teso ed emozionato con la consapevolezza di essere stato delegato ad un compito importante. Un anno è passato nel quale credo di aver dato tutto ciò che si poteva dare, di aver speso ogni energia che si poteva spendere, in un anno mi sono assentato dall’ufficio per sei o sette giorni, estate compresa. Tracciare un bilancio – prosegue – è sempre necessario, serve per capire a che punto si sta e cosa si deve fare.», lo scrive Antonio Tisci su Facebook per raccontare i suoi primi 365 giorni da direttore generale dell’agenzia per l’ambiente.
Un ruolo importante, soprattutto in una regione che vanta ben due compagnia petrolifere, Eni e Total, che estraggono dal territorio. Il suo compito però in questo anno non è stato solo quello relativo ai “pozzi di petrolio”. La Basilicata è terra di parchi e nello stesso tempo viene bagnato da ben due mari, Tirreno e Jonio, e attraversata da diversi fiumi.
Acqua, terra e aria rappresentano certamente il perno su cui si poggia l’Arpab ma oltre a monitoraggi, controlli e progetti, dall’Agenzia è giunto anche un segnale di apertura sul territorio, con i concorsi per il nuovo personale.
Un atto fondamentale secondo Tisci che afferma: «In un anno Arpab ha eliminato l’interposizione di personale tramite agenzia interinale e ha svolto i concorsi, altri ne svolgerà in questi mesi, entro Dicembre (a Dio piacendo) la pianta organica dell’Arpab sarà completata e composta solo da vincitori di concorso. Speravo di poter fare prima ma la pandemia ci ha rallentato. Si è molto scritto su questo concorso, anche molte inesattezze che offendono non tanto me quanto i ragazzi che hanno superato una selezione tosta (qualcuno si preoccupi di leggere i nomi dei vincitori di concorso, la loro provenienza da ogni parte d’Italia, i curricula dei commissari etc…). Oggi, al posto di lavoratori interinali ci sono dei di-pendenti di Arpab. In un anno Arpab ha svolto cinque ispezioni integrate Aia, nei precedenti venti anni non ne aveva svolta nessuna. Entro fine anno contiamo di aver avviato tutte le ispezioni Aia importanti e programmato tutte le altre. Entro la fine del 2022 Arpab fornirà i dati di tutte le Aia, dati che mancano da sempre alla Regione Basilicata». «In un anno abbiamo ottenuto – afferma Tisci – la certificazione di qualità dei laboratori, mancava da sempre. Pochi giorni fa ci è stato a-provato il bilancio (con tutti gli allegati, compreso il preconsuntivo 2020, regolarmente inviato alla Regione a Luglio, pur scadendo il termine a settembre) tra pochissimo inizieremo i lavori edili necessari per otte-nere l’accreditamento dei laboratori. L’appalto dei lavoro giaceva in un cassetto dal 2019. A Dio piacendo tra sei mesi i laboratori di Potenza e di Meta-ponto saranno in condizioni di avere le caratteristiche tecniche che un laboratorio deve avere per poter essere accreditato. Entro Dicembre il Centro di Monitoraggio Ambientale sarà in rete, i cittadini potranno trovare in rete i da-ti di tutte le centraline di tutte le matrici in “near real time”. Abbiamo stilato un documento e un protocollo inviato a tutti i Comuni sull’inquinamento acustico provocato dalle pale eoliche. Tutti i sindaci ora sanno che è possibile e in che modalità è possibile avviare in modo conforme alla Legge il controllo del rumore delle pale eoliche e sanno che l’Arpab lo farà se chiamati. Non era mai stato fatto. Abbiamo avviato il monitoraggio degli odori grazie alla Legge e alla Delibera approvata dalla Regione Basilicata. Mancava da sempre. Ci siamo sforzati di comunicare con le associazioni, i sindaci, le organizzazioni di categoria. Due focus organizzati hanno visto la partecipazione di oltre 100 organizzazioni. Un anno prima ne avevano partecipato quattro. Saremo Arpa capofila nel progetto Pandora che servirà proprio ad analizzare il rapporto tra cittadini e istituzioni nel tema dei controlli ambientali. Avvieremo a brevissimo la sistemazione del sito internet in modo da renderlo fruibile e comprensibile a tutti. Si poteva fare di più e meglio? Certo».
«Resta il rammarico di non aver potuto fare il concorso per i biologi, mi sarebbe piaciuto dire oggi che in un anno avevamo recuperato venti anni di ritardi. Forse mi servirà qualche mese ancora per recuperare tutto il ritardo accumulato. Il mio ringraziamento va all’assessore Gianni Rosa e al presidente Bardi che hanno voluto mettere Arpab nelle condizioni di lavorare serenamente. Il mio ringraziamento più grande, però, va a quella parte di personale che si è sforzato di aiutarmi nelle azioni e che ha capito lo spirito della mia Direzione. Certo – conclude – non tutto è stato fatto ma spero di essere sulla buona strada».