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GIANNI CHIAMA, LAURIA RISPONDE MA IL RUGGITO APPARE PIÙ DEBOLE

AMMINISTRATIVE Vince Pittella con 4142 voti contro i 3550 di Rossino. Per il senatore solo 592 voti di scarto

POTENZA. È Gianni Pittella con “Radici e Futuro” il neo Sindaco di Lauria che si attesta sul suo avversario Antonio Rossino che capeggiava “Lauria In Comune” con uno scarto di appena 592 voti. Il Senatore e il Finanziere si sono contesi il governo della cittadina lauriota pur se, di fatto, le liste in lizza erano tre. Apparentemente però, perché Mario Fraudatario, con “Noi civici per Lauria”, era il terzo incomodo di una lista ‘fantasma’. Duplice lo scopo evidentemente: non solo perché in mancanza di avversari avrebbe permesso al Senatore di raggiungere comunque il quorum, ma anche per disperdere eventuali voti degli in-decisi. Cosa che poi, sostanzialmente sarebbe avvenuta conquistando la lista ‘civetta’ poco meno di cinquanta voti attestandosi allo 0,61%.

UN PITTELLA EMOZIONATO DEDICA UN PENSIERO PER IL FRATELLO MARCELLO E PER IL PADRE SCOMPARSO

Al termine dello spoglio delle schede che ha riguardato undici sezioni e ben quasi ottomila votanti su tredicimila circa aventi diritto, Gianni Pittella è apparso visibilmente commosso ed emozionato, accolto da uno stuolo di amici e votanti che più volte hanno interrotto il suo discorso molto sanguigno dedito al futuro, al legame familiare ed al lavoro che tutta la lista andrà a fare, non eletti compresi. «Abbiamo un po’ trepidato-ha detto- ma la vittoria è più bella quando c’è un po’ di apprensione. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario se paragonato alle condizioni di partenza e alla campagna di veleni che è stata fatta contro di noi». Pittella sferza velatamente colpi all’assessore Gianni Rosa e al Presidente Bardi che nelle battute finali si sono recati a Lauria in appoggio a Rossino sostenendo perciò che la campagna elettorale sia stata difficile anche per «l’ampiezza dell’azione del governo regionale che ha lavorato in maniera puntuale e chirurgica su molti elettori». Rivolgendosi ai candidati e alle candidate della sua lista, anticipa che occorrerà impegnarsi nell’azione di governo lavorando con compattezza e condivisione, formando una squadra amministrativa che possa dare incarichi non solo ai consiglieri eletti ma anche a chi non è rientrato in consiglio ed a cui verranno comunque dati incarichi a vario titolo. Un pensiero Gianni lo ha per il fratello Marcello, alle prese con seri problemi di salute, e per il padre deceduto appena qualche anno fa: a lui il messaggio più forte «per aver amato Lauria più di sé stesso».

592 VOTI DI DIFFERENZA E LE STOCCATE RECIPROCHE

Poco scarto percentuale dunque tra Pittella e Rossino: il primo conquista la simpatia di 4142 cittadini mentre il secondo se ne accaparra 3550. Una differenza minima che probabilmente avrebbe visto ribaltare la situazione se i due candidati inseriti in “Lauria In Comune” non ‘si sarebbero fatti tirare indietro’ giusto qualche ora prima della chiusura delle liste e quindi poco prima della presentazione ufficiale in tribunale. Uno dei due nomi saltati all’ultimo istante è proprio quello di Pierluigi Scaldaferri, già candidato alla Regione con i Cinque Stelle, fondatore del ‘progetto Rossino’ in cui ci avrebbe creduto fino all’ultimo istante prima di ‘abbandonare’. La chiave di volta della sconfitta potrebbe es-sere in questo abbandono illustre dell’ultima ora. Probabilmente se fosse rimasto al suo posto le cose sarebbero potute andare diversamente. Questa, insieme ad altre questioni sollevate anche da Rossino nei comizi, potrebbero aver avuto un peso. Giochi politici che a Lauria, come altrove, sono sempre esistiti e continueranno ad esserci. Anche se, a guardare i risultati, pare proprio che il Senatore abbia perso un po’- anche in casa-il ruggito del leone che sapeva fare fino a prima delle Politiche, quando per entrare a Palazzo Madama dovette farsi eleggere nella circoscrizione campana. Un “rapporto” quello con la Campania che Pittella non ha perso. Infatti, il governatore della Campania, De Luca, ha fatto il suo personale endorsement a Pittella invitando i cittadini al voto e alla scelta del Senatore. Unico neo, lo stesso messaggio di auguri e lo stesso in bocca al lupo, fatto lo scorso anno al poi eletto Sindaco di Eboli Massimo Cariello, finito alla gogna giudiziaria dopo appena pochi mesi dal-la sua elezione. Naturalmente Pittella è ben altra storia, è ben co-razzato e non subirà alcun maleficio ipotetico. Dovrà probabilmente solo stare attento e vigilare sui suoi: quando parla di compattezza di governo, dunque, dovrà tenere ben salde le redini considerato che, alcuni dei riconfermati, fino a ieri erano nella Giunta Lamboglia spaccata da diatribe interne proprio con la prima eletta Bruna Gagliardi, cugina diretta dell’attuale primo cittadino. Faziosità che oggi, alla luce di questa elezione, hanno portato ad azzerare completamente l’esperienza-Lamboglia che cinque anni fa conquistò ben 4747 preferenze e il 59,40% dei consensi. Fuori per una manciata di voti ‘fedelissimi’ di Angelo Lamboglia, Donato Zaccagnino e Francesco Forte.

ROSSINO: «SARÀ UN’OPPOSIZIONE SERIA, LEALE MA NEL RISPETTO DEL RUOLO DI CONTROLLO»
Sul versante opposto Antonio Rossino apprezza gli sforzi e la fiducia che gli elettori hanno riposto in lui e nella sua squadra considerato il numero di voti ottenuti, sintomatico della voglia di cambiamento. Bene ha fatto nelle contrade Seluci, Cogliandrino, Galdo e Pecorone, le più importanti anche dal punto di vista economico. Nella sua roccaforte, Lauria inferiore, è mancata quella spinta in più. Risponde al Sindaco eletto, confutando la tesi della ‘campagna al vetriolo’ e sostenendo invece di «aver solo ricordato ai laurioti i mancati impegni per Lauria e la sostanziale assenza da ben cinque lustri dal territorio, mancando dunque di conoscenza reale di quello che è il tessuto socio economico e quindi le emergenze da affrontare». Ad ogni modo, Rossino lancia a Pittella il guanto di sfida chiamando già d’ora «un’opposizione seria, nel rispetto dei ruoli, ma rigorosa ed interpretando alla lettera il compito di vigilanza e controllo sull’azione amministrativa. Non ci saranno strumentalizzazioni di sorta e si ragionerà sempre nell’interesse del cittadino e soprattutto pungolando la giunta affinché realizzi ciò che ha previsto nel programma elettorale».

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