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LENTEZZA, ANDRETTA BATTE BARDI L’AU NON SI DECIDE ANCORA SUL DG

ACQUEDOTTO LUCANO Permane l’immobilismo dell’ingegnere sulla nomina: via mezzo milione per i buoni pasto, almeno si mangia

Così impalpabile finora il mandato dell’ingegnere Alfonso Andretta quale Amministratore unico di Acquedotto lucano, che al momento, grazie all’inarrestabile trascorrere del tempo, l’unico obiettivo raggiunto è l’esser sopravvissuto per un trimestre: dal 7 luglio, quando l’Assemblea dei soci della più grande azienda pubblica regionale, lo elesse alla carica che ricopre. Visto che anche lui ha aspettato gli esiti delle amministrative lucane, e dato il rimpasto dei Dirigenti generali in Regione, forse, il dubitativo con Andretta ormai è già d’obbligo, anche la pratica della nomina del Direttore generale di Aql dovrebbe sbloccarsi. Non era una barzelletta, ma con l’immobilismo di Andretta lo sta diventando: ci sono 1 pugliese, 1 lucano, 1 laziale e 2 calabresi. Sono queste le origini geografiche die 5 papabili tra cui l’Au deve scegliere chi per i prossimi 3 anni, con stipendio annuale da oltre 100 mila euro più bonus, subentrerà al Dg più longevo della storia di Aql, Gerardo Marotta.
In quanto a trasparente, l’Azienda non è, eufemisticamente, il massimo della nitidezza amministrativa. C’è, però, una traccia: dall’Amministratore unico Andretta l’«affidamento di-retto» in favore della Randstad Italia Spa per «servi-zio di ricerca e selezione di personale».
Valore dell’appalto: 24mila e 470 euro.
Ad occuparsi dell’Avviso, scaduto a fine agosto, per l’individuazione del Dg. Randstad, scelta da Andretta per accelerare l’iter, il suo l’ha fatto: in circa una settimana, riducendo gli abbondantemente oltre 100 candidati a una 50ina e poi sfoltendo ancora, ha fornito la rosa dei migliori tra i quali l’Au può scegliere il nuovo Dg in autonomia e con discrezionalità. Andretta, tuttavia, che ha già fatto anche i colloqui è, da un mese, bloccato. Quella che inizialmente sembrava connotarsi come una lotta a distanza dell’Au a favore della propria autonomia dalla politica, col passare dei giorni sembra rivelarsi, invece, il contrario. La gestione degli affari pubblici in Basilicata, è come una catena di “comande” che dall’alto via via procedendo verso il basso giungono al destinatario finale ai fini dell’attuazione dell’ordine inviato.Senza il Dg, non è possibile per Andretta neanche tratteggiare un accenno di profilo per l’impronta da imprimere al mandato, ma l’Au non appare preoccupato più di tanto.
Lo stipendio comunque è al sicuro e qua e là i soldi comunque girano: come quei 499mila e 253 euro per la fornitura di buoni pasto elettronici.
Il Dg non c’è, ma da mangiare non manca.

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