LA STRANA LISTA DI SOLE DONNE A VIGGIANELLO
Lettere lucane
Confesso una cosa: non mi è per niente piaciuta la composizione delle liste nel comune di Viggianello, paese limitrofo a Rotonda, mio paese di origine. Conosco tante persone di Viggianello, paese al quale sono profondamente affezionato per tanti motivi, anche famigliari, perché mia madre è di Pedali, la più grande frazione del paese. Ma a Viggianello è avvenuto qualcosa di strano, che vorrei capire laicamente, senza pregiudizi. In pratica è avvenuto questo. Per il rinnovo del consiglio comunale sono state presentate due liste: una sola di donne, e una di soli uomini. Già prima delle elezioni la notizia mi parve stramba – ma lì per lì mi dissi che probabilmente si trattava di una bizzarra coincidenza. Poi ci sono state le elezioni, e ho letto i risultati. E confesso di essere rimasto a bocca aperta. La lista di soli uomini – capeggiata da Antonio Rizzo – ha preso il 98,24% dei voti; la lista di sole donne – capeggiata da Antonella Propato – si è fermata all’1,76%. Insomma, qualcosa non torna. Possibile che una lista prenda 1.734 voti, mentre l’altra ne prenda appena 31? Ripeto, non so cosa sia accaduto, ma trovo il risultato obiettivamente anomalo. È come se la lista perdente non avesse fatto campagna elettorale, e fosse stata messa in campo soltanto per tenere su una finta dialettica elettorale. Tutto legittimo, per carità. Ma come mai la “finta lista” – se davvero era “finta” – è era di sole donne? E come mai nella lista vincente ci sono solo uomini? Ripeto, tutto legittimo, e lungi da me innescare polemiche pretestuose. Ma il segnale che mi arriva non è confortante. E andrebbe perlomeno chiarito, perché mai prima s’era vista una cosa simile. Queste donne erano davvero convinte del loro progetto politico? Oppure sono state “usate” per inventarsi una finta opposizione? Spero di ricevere risposte non campanilistiche, ma oggettive e laiche. E, possibilmente, sincere.
