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VERSO IL CONGRESSO LUCANO DEL PD «RICOSTRUIRE CERCANDO L’UNITÀ»

L’INTERVENTO Il senatore Margiotta sprona i dem a lavorare per un rilancio effettivo del partito

POTENZA. È stato tra i primi all’indomani dei risultati delle amministrative a chiedere un confronto serio nel Partito democratico. Non a caso il Senatore Salvatore Margiotta, Segretario Presidenza Senato e Capogruppo PD Commissione Lavori pubblici e comunicazioni in un tweet al quanto esplicativo dopo i risultati elettorali ha scritto: «Impressionano le altissime percentuali del Pd nelle grandi città del Nord: Milano, Torino, Bologna. Impressionano, confrontate cin quelle del Mezzogiorno. C’è un problema sud per il centrosinistra».
Un “cinguettio” che in una regione come la Basilicata non lascia a fraintedimenti: è arriva l’ora di un Congresso serio e costruttivo.
Lo ribadisce anche oggi il senatore Margiotta, nella nota che pubblichiamo integralmente di seguito.Tre anni successivi di continue sconfitte -politiche, regionali, amministrative a Potenza, Matera, Melfi per segnalare solo i centri più importanti- imporrebbero a tutti coloro che come me hanno incarichi istituzionali, a quelli che rivestono cariche di partito nazionali o locali, di lavorare affinché il rilancio del Pd di Basilicata avvenga attraverso un Congresso -rectius, attraverso Congressi, considerato che opportunamente il Commissario Dal Moro ha fissato anche date anticipate per i Congressi provinciali- unitario, che ricostruisca un tessuto, una comunità, che abbia idee, progetti, visione, e perfino sentimenti, che possano entusiasmare, o almeno interessare, i lucani. Quelli che pensano a scontri muscolari, a guerre tra bande, a tesseramenti gonfiati, utilizzando magari trucchi cui abbiamo assistito nei mesi precedenti, fanno tenerezza: vogliono ripetere schemi antichi, giustificati e giustificabili negli anni scorsi, e ne so-no stato parte anche io, quando a vittorie congressuali corrispondevano proiezioni organigrammati che certe. Oggi, in Basilicata non è così: non c’è, allo stato, proprio nulla da dividere, sul piano del potere e delle proiezioni istituzionali, allo stato degli atti inesistenti per il nostro campo, ma solo tanto oscuro lavoro da fare. Ai lucani interessa il lavoro che manca per i figli, la crisi di Stellantis, l’immobilismo regionale sul PNRR, le difficoltà globali di una economia in grave difficoltà, l’emergenza sanitaria, che il Covid ha acuito, ma preesisteva alla crisi pan-demica, per citare solo alcuni dei temi, perché l’elenco potrebbe continuare a lungo. Per questo, almeno fino al 29 ottobre, io e miei amici non ci stancheremo di contribuire alla ricerca di una soluzione unitaria vera, e di un assetto che tra la segreteria regionale, e quelle provinciali, configuri il miglior punto di equilibrio tra giovani -che mi avranno sempre al loro fianco- e persone di esperienza, tra donne ed uomini, tra sensibilità riformi-ste come la mia e approcci più spostati a sinistra. Credo che quelli come me, e magari anche un po’ più adulti di me, abbiano il do-vere di provarci. Io, fino al 29 ottobre mi muoverò in tale direzione. Se non ci si riesce, io e miei amici, non avendo altra scelta, ci misureremo con la forza delle nostre idee, ma anche con il nostro radicamento, cui corrispondono tesserati veri, pronti ad essere -in ogni caso ed in ogni contesto- protagonisti.

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