AQL, IN ARRIVO IL 2° “PAPA STRANIERO” PER IL DG, ANDRETTA DEVE ASPETTARE
Sempre più illogico l’affidamento a Randstad da 25mila euro: il prescelto da Bardi si libera a fine mese. Per l’Au, tra i problemi, la “bolla” dei conguagli
In bilico sul filo della irrazionalità, seguita camminando il “sonnambulo” Au di Aql, Alfonso Andretta, che quasi sembra si sia dimenticato dell’Avviso per l’individuazione del Direttore generale, suo primo, ancora incompiuto ed unico, vero sussulto amministrativo da quando il 7 luglio scorso, l’Assemblea dei soci lo ha eletto quale indicato dal presidente di Regione, Vito Bardi. Così se l’Amministratore unico di Acquedotto lucano, la più grande azienda pubblica regionale, si riposa, proprio Bardi lo culla.
Il presidente vuole fare ambo: dopo il primo “papa straniero”, l’ingegnere Andretta è lucano di nascita, ma prima del rientro viveva stabilmente in Emilia Romagna da 40 anni, ne vuole piazzare un altro.
Come ormai noto, nella rosa dei 5 tra i quali c’è il futuro Dg per i prossimi 3 anni, con stipendio annuale da oltre 100 mila euro più bonus, ci sono 1 pugliese, 1 lucano, 1 laziale e 2 calabresi.
Bardi ha la sua preferenza e, da quanto riportano gli allibratori di via Verrastro, non è il lucano. Il governatore, tuttavia, ha ravvisato un ostacolo temporaneo: il prescelto, da lui e non da Andretta, che poi a limite ratificherà formalmente il conferimento d’incarico, non è ancora libero. Lo sarà, però, a breve: poco più di una decina di giorni.
L’Au dopo aver atteso, senza logica connessione con l’atto che lo riguarda, l’esito delle amministrative lucane, deve ancora attendere un altro po’.
Se Bardi può muovere i fili da posizione non visibile e stando dietro le quinte, Andretta, invece, è personalmente esposto sui possibili risvolti collegati all’iter della nomina del Dg. Da Aql l’«affidamento diretto», dal valore di 24mila e 470 euro, in favore della Randstad Italia Spa per «servizio di ricerca e selezione di personale».Randstad, scelta per procedere celermente, ha gestito l’Avviso nella prima parte che ha avuto una prima conclusione a fine agosto, con la chiusura della finestra temporale per l’invio delle candidature, ed una seconda, suggellata dalla consegna della rosa dei 5, scelti tra ben oltre 100 partecipanti, dopo una settimana. Da un mese, nonostante abbia fatto anche i colloqui, Andretta non decide chi subentrerà al Dg più longevo della storia di Aql, Gerardo Marotta.
L’attesa non può che stridere con l’«affidamento diretto» a garanzia della velocità della procedura. Non è questo l’unico problema di Andretta che potrebbe essere chiamato a rispondere sullo specifico uso di queste risorse economiche, perchè l’Au, seppur tagliato il traguardo del primo trimestre di mandato, non ha ancora preso le misure per agire con efficacia quale vertice di Aql.
Non pochi problemi gestionali già lo sommergono.
Dai mancati allacci, per esempio, alle mancate emissioni di fatture fino alle proteste di utenti ed associazioni di categorie per disservizi vari. Limitando il perimetro alle tematiche economiche, la “bolla” della prescrizione.
Dal 1° gennaio dell’anno scorso, la disciplina della prescrizione biennale, o prescrizione breve, introdotta dalla legge di Bilancio 2018, si applica anche ai servizi idrici. I consumatori, pertanto, possono eccepire la prescrizione per importi riferiti a consumi idrici risalenti ad oltre 2 anni dalla data di emissione della bolletta. La stessa Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha, proprio recentemente, chiarito come il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione breve appaia idoneo ad indurre indebitamente i consumatori a corrispondere importi riportati in fatture di conguaglio emesse tardivamente. Già avviati cinque procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette nei confronti di alcune società tra cui, per ora, non c’è Aql. La “bolla” dei conguagli, però, potrebbe scoppiare anche in Basilicata. Andretta s’appisola e Bardi, in attesa che il suo “papa straniero” si liberi, continua a cullarlo.