GREEN PASS DAY: DA OGGI SI ACCEDE SUI LUOGHI DI LAVORO SOLO CON LA “CERTIFICAZIONE VERDE”
Sono 45mila i lucani no vax in età da lavoro. In Basilicata 114 le farmacie iscritte alla piattaforma commissariale, per garantire i test rapidi
POTENZA. Con l’obbligo di Green pass le prime dosi di vaccino sono cresciute del 46%, rispetto al trend atteso in assenza di obbligo. Eppure in Basilicata sono circa 45mila i lucani in età da lavoro no vax. Da oggi però la certificazione verde diventa uno strumento utilissimo. La certificazione, che dovrà essere esibita a partire da oggi da tutti i lavoratori che accedono alle strutture, ma non dagli utenti, è una misura che non sostituisce i protocolli aziendali. Nessun licenziamento ma allontanamento dal posto di lavoro e ogni giorno di mancato servizio conteggiato come assenza ingiustificata: niente contributi e calcolo di giorni di ferie.
Sono alcune delle linee guida per i lavoratori in vista dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro. In Basilicata 114 le farmacie iscritte alla piattaforma commissariale, per garantire i test rapidi.
Non sono mancate però le contestazioni su questo nuovo obbligo anche a Potenza. Ieri sera una 40 ina i manifestanti che nel centro storico hanno esposto la loro contrarietà: «Quella messa in atto dal Governo, attraverso l’istituzione del green pass, è un’erosione costante dei diritti e delle libertà fondamentali».
IL CONTROLLO ALL’ACCESSO
Il lavoratore in possesso di regolare Green pass entra, senza che venga registrato alcunché, mentre chi ne è privo viene allontanato. In quest’ultimo caso il nominativo viene segnalato all’ufficio del personale affinchè vengano applicate nei suoi con-fronti le conseguenze previste dalla legge (assenza ingiustificata senza retribuzione).
IL CONTROLLO DOPO L’ACCESSO
Per chi è privo di Green pass scattano, oltre all’immediato allontanamento, anche la segnalazione al Prefetto per l’irrogazione delle sanzioni amministrative e quelle disciplinari. Le linee guida per le pubbliche amministrazioni prevedono che il controllo durante l’orario di lavoro avvenga a rotazione, con cadenza giornaliera e riguardi non meno del 20% del personale presente.
LA DOCUMENTAZIONE SOSTITUTIVA
Il Dpcm del 12 ottobre (applicabile tanto nel settore pubblico quanto in quello privato) contempla l’ipotesi che, pur in presenza dei presupposti di legge, il Green pass non sia stato ancora rilasciato o aggiornato. In questo caso, con una evidente deroga ai principi generali privacy, il lavoratore potrà accedere esibendo i documenti cartacei o digitali che attestano una delle condizioni di rilascio del green pass (vaccinazione, test o guarigione). A tale proposito va ricordato che la prima dose del-la vaccinazione è idonea a generare il Green pass solo dopo 15 giorni. Quindi anche l’eventuale certificato che attesti l’effettuazione della prima dose non darà diritto a entrare al lavoro se non dopo 15 giorni.
GLI ESENTI
La norma di legge prevede che l’obbligo di Green pass per entrare nei luoghi di lavoro non si applichi a chi è esentato dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con una circolare del ministero della Salute. Il Dpcm del 12 ottobre nulla aggiunge al riguardo. Le linee guida per le pubbliche amministrazioni, riprese da una Faq del Governo, annunciano che il controllo potrà prossimamente essere effettuato con un apposito QR Code.