MARCIA PACIFICA SU ROMA PER IL NO AI FASCISMI
Dopo gli attacchi di Forza Nuova alla Cgil, sindacati in piazza contro le violenze e a tutela del lavoro
Duecentomila persone sono scese in piazza San Giovanni a Roma alla manifestazione della triplice sindacale per rispondere con ‘Mai più fascismi’ all’aggressione squadrista di sabato scorso nella sede della Cgil da parte di alcuni esponenti di Forza Nuova e attivisti no-vax. Con i sindacati lucani in piazza, anche la delegazione della Uil che si batte anche per un altro tema fondamentale dei principi costituzionali: “Zero morti sul lavoro”. Il segretario regionale Tortorelli evidenzia che la partecipazione alla pacifica ‘marcia su Roma’ serve ad affermare i principi costituzionali della democrazia e della partecipazione non violenta ma anche a portare all’attenzione le istanze del lavoro e del Sud, del buon utilizzo delle risorse del PNRR e per costruire un domani diverso per le giovani generazioni e i comuni delle aree interne sempre più a rischio spopolamento. Sull’attacco alla sede della Cgil, Tortorelli ha sottolineato che il gravissimo colpo assestato a tutto il mondo sindacale ha imposto di rispondere alla violenza dei fascismi con questa manifestazione. Alla Uil fa eco anche la Cisl con il segretario regionale Cavallo che parla della manifestazione di Roma come di una grande festa del lavoro, della democrazia e della partecipazione per ribadire con forza che il sindacato c’è e non si piegherà ai professionisti dell’odio e della violenza. In Piazza San Giovanni- ha detto Cavallo- nel giorno in cui ricorre l’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma questa giornata assume i connotati di un messaggio per tutte le forze responsabili di questo paese a mettere da parte gli egoismi e a cooperare affinché non ritornino quelle pagine buie. In piazza è scesa l’Italia del lavoro e della partecipazione che non si arrende davanti alla difficoltà ma si rimbocca le maniche per venirne fuori collettivamente e con senso di responsabilità. Il sindacato guarda al futuro e ad un patto sociale che unisca il paese in un grande sforzo collettivo per realizzare una vera e piena libertà.