IL GRUPPO BARLETTA RADDOPPIA: CONTENZIOSO CIVILE E PENALE
HOTEL SANTAVENERE La Procura di Roma indaga sul caso Invitalia, l’avvocato lauriota Esposito doppiamente scaricato
Il caso dell’Hotel Santavenere a Maratea e l’inchiesta della Procura di Roma sui presunti malaffari del duo composto dall’avvocato Luca Di Donna, ex socio di Giuseppe Conte, con l’avvocato lauriota Gianluca Esposito, tra i reati contestati a vario titolo agli oltre 10 indagati, l’associazione a delinquere e il traffico di influenze illecite: il Gruppo Barletta, dagli annunci ai fatti, raddoppia. Doppiamente scaricato sia l’avvocato Esposito che suo fratello: al contenzioso civile, già aperto, da sommare quello penale, futuribile. Il Gruppo, infatti, rappresentando come dagli atti processuali finora circolati «traspaiano gravi comportamenti addebitabili ai fratelli Gianluca e Francesco Esposito a danno del Gruppo Barletta», ha pertanto conferito «immediato mandato al proprio penalista, Prof. Carlo Bonzano, di assumere con la massima incisività ogni iniziativa giudiziaria a tutela del Gruppo e dei suoi vertici». Come riportato anche da Cronache Lucane, l’episodio che coinvolge il Gruppo Barletta è oggetto di doveroso accertamento da parte degli inquirenti capitolini, in ordine al rapporto professionale, che il Gruppo Barletta definisce «occasionale e ben circoscritto», con l’avvocato Gianluca Esposito. Più precisamente, il singolo segmento investigativo d’interesse riguarda l’offerta avanzata al Gruppo Barletta dall’avvocato lucano Esposito nell’autunno del 2020 avente ad oggetto prestazioni professionali per verificare la praticibilità di operazioni di finanziamento agevolato da parte di Invitalia.
Tra gli indagati oltre a Gianluca Esposito e Paolo Barletta, «dominus e proprietario delle società del Gruppo Barletta SpA (tra le quali, Forus Holding Srl, SH1, Splendi-da Cortina Srl)» , Nicola Adile Diego Vacca, indagato proprio in qualità di amministratore unico della Splendida Cortina Srl, e il potentino Claudia Calza, «uomo di fiducia e consulente con il Vacca di Paolo Barletta». Per la Procura, Esposito, «sfruttando» le «sue relazioni personali con pubblici ufficiali», si faceva promettere, da Vacca e dal braccio destro di Barletta, Calza, «utilità sotto forma di con tratto di consulenza quale remunerazione della sua mediazione indebita e occulta».
Il fine della «mediazione indebita e occulta», era , come da teoria accusatoria, «favorire» il finanziamento di Invitalia pari a circa 30- 40 milioni di euro in favore delle «società del gruppo Barletta per la ristrutturazione di una struttura alberghiera: Hotel Santavenere nel comune di Maratea ed un’altra struttura in corso d’identificazione».
Già nei primi mesi del 2021, il Gruppo Barletta aveva comunicato all’avvocato Esposito l’intenzione di non avvalersi di delle sue prestazioni e, conseguentemente, di «voler risolvere il contratto di consulenza».
Ne è derivato un contenzioso giudiziario civile tra il Gruppo Bar-letta e l’avvocato lauriota, «che avviato nel giugno scorso, quindi ben prima che si avesse contezza della odierna indagine, è tuttora in corso, sicché ad oggi non è stata versata al consulente alcuna somma».
Le altre precisazioni del Gruppo Barletta sono le seguenti: «Non solo il Gruppo non ha mai ricevuto alcun sostegno, in nessuna forma, da Invitalia, ma neppure l’ha mai chiesto», «il Gruppo non ha mai erogato alcuna somma per onorari o altre spettanze, sotto nessuna forma, in favore dell’avvocato Gianluca Esposito, né direttamente, né indirettamente e neppure è mai stato attivato qualsivoglia rapporto professionale con l’architetto Esposito, fratello di Gianluca Esposito».
Per questi e altri motivi, il Gruppo Barletta «ha conferito al proprio avvocato, il Prof Carlo Bonzano, un mandato penale contro gli Esposito nella vicenda inerente le indagini della Procura di Roma per fatti del tutto estranei al gruppo: la decisione si somma al contenzioso civile già in essere tra le parti».