FIGC, FITTIPALDI RAPPRESENTA IL VECCHIO ESPOSITO DIMOSTRA D’ESSERE INADEGUATO
L’outsider replica a Cronache con invettive ed offese. Avevamo ragione: la stagione delle zuffe continua
Avevamo proprio ragione ieri quando dicevamo che le due candidature per la successione alla guida della Figc lucana, non sono un bene per il comitato regionale. Fittipaldi perché praticamente da sempre è il vicario di Rinaldi, dunque quale discontinuità?
Esposito, che però avevamo sottolineato non fosse dei due il peggiore, si è dimostrato essere inadeguato al ruolo, anche con la replica mandata alla nostra redazione. Avevamo parlato di una nuova stagione di invettive e zuffe e per provare a smentirci l’avvocato cosa ha fatto? Ha mandato alla redazione una nota piena di offese, zeppa di dietrologia, addirittura inoculando il germe del dubbio sull’effettiva terzietà della nostra redazione.
Caro avvocato Esposito, se prima avevamo un dubbio sul fatto che con lei e Fittipaldi si sarebbe rinnovata la stagione del polemichette, oggi con questa sua replica ci ha dato la conferma.
I CONTI CHE NONTORNANO NELLA REPLICADI ESPOSITO
Nella sua nota, offensiva della dignità professionale di chi fa giornalismo ed esercisce, come l’avvocato sa bene, un sacrosanto e legittimo diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione, Esposito sembra fare come lo struzzo. Nasconde la testa sotto la sabbia. Che al momento non ci sia uno scontro verbale tra i due candidati, non è di certo il sintomo che sotto traccia, tra i vari schieramenti, vada tutto bene, anzi. Tra l’altro proprio lui ha vicino, nella sua squadra, un personaggio che certo non brilla per pacatezza dei toni. Carte bollate tra i protagonisti di questa prossima tornata elettorale ce ne sono state e a fiumi, in passato come oggi. Siamo certi ci saranno anche in futuro. Non basta dire che c’è fair play tra i due candidati, per nascondere il “movimento” che intorno ad essi tutti sanno bene che esiste. Esposito travalica anche quando, in un passaggio, chiede conto, probabilmente per deformazione professionale, a Cronache di conoscere sulla base di quale risultanze normative si parli di un’ipotesi di accorpa-mento e sulla base di quale costrutto in diritto l’accorpamento del comitato di Basilicata andrebbe appannaggio di quello della Campania, piuttosto che della Pu-glia o della Calabria. Caro avvocato, queste questioni, si affrontano nelle aule dei tribunali che frequenta, questo è un quotidiano. Noi facciamo articoli, non pareri le-gali o sentenze. Diamo giudizi sì, ma in termini di espressione del proprio libero pensiero. Non di certo di approfondimento legale. Ma anche su questo sarà il tempo a dirci se ci avevamo visto bene o meno.
LE OFFESE LE RISPEDIAMO AL MITTENTE
Dobbiamo aver toccato con il nostro articolo davvero un nervo scoperto. Esposito nella sua nota di replica dimostra tutto quel livore che vuole invece nascondere. Offende la redazione, l’attacca dicendo che sarebbe foriera di un retropensiero. Di avere addirittura qualche suggeritore, lui parla finanche fantasticando di politici trombati o personaggi noti alle cronache nazionali, sulle quali illazioni non ho avuto nemmeno il coraggio di fare nomi e cognomi. Il venticello della calunnia, caro avvocato, è proprio il sintomo di quel malessere putrescente che in maniera melliflua caratterizza l’agire di chi ciurla nel torbido. Per l’amor del cielo potremmo sbagliarci, ne ci riferiamo di-rettamente a lei, ma siamo certi che se il buongiorno si vede dal mattino, il comitato regionale della Figc di Basilicata con difficoltà uscirà dalle secche in cui si trova. A dimostrazione della nostra correttezza e di essere non solo predicatori del principio di libertà di pensiero di cui all’articolo 21 della Costituzione, ma testimoni autentici, di seguito pubblichiamo nella sua interezza la nota dell’avvocato Esposito, se pur zeppa di illazioni e offese nei riguardi di questa testata. Ma la libertà di pensiero è questa e, dunque, viva il contraddittorio, anche quando scade nella strumentalità di un attacco per il proprio tornaconto politico.
******** Egregio Direttore,
in merito all’articolo comparso in data 21 ottobre u.s. a tutta pagina sull’edizione cartacea di Cronache Lucane ed a firma di Massimo Della penna avente come titolo “Figc, la Basilicata a rischio accorpamento con la Campania” si ritiene imprescindibile proporre dovute quanto legittime precisazioni a fronte di note che riguardano il sottoscritto e che sono riportate in evi-dente discordanza con fatti e persone coinvolte nella campagna elettorale per l’e-lezione del Presidente del Comitato Regionale lucano. Primariamente, il richiamo alla discontinuità accreditato al Presidente Gravina, non può in nessun caso es-sere disgiunto dalla presentazione della mia personale candidatura, non avendo io mai fatto parte di un organo gestionale del Comitato Basilicata e pertanto, di fatto, in alcun modo potenzialmente cartina di tornasole di “un vecchio” con cui si vorrebbe – anche legittima-mente – tagliare i ponti. Mi permetto tuttavia di aggiungere che anche il Sig. Fittipaldi è nel suo pieno di-ritto di provare la scalata ad un ruolo mai ricoperto prima e che nessuno sarebbe in grado di misurare ad oggi nelle reali ed effettive derivazioni fattuali e produttive: ha insomma le carte in re-gola per scegliere di competere e di scegliere il come competere. Da ciò nasce anche il secondo punto di incongruenza, altrettanto clamoroso per chi offre al lettore un punto di vista piuttosto povero di oggettività: ad oggi il mio personale percorso per la raccolta di consensi è orientato all’ascolto, all’impegno personale sui campi, alla pubblicazione mediante social di un definito, articolato e in-novativo programma elettorale di cui nell’articolo neppure si fa cenno e su cui in-vitiamo chicchessia a fornire valide motivazioni ed argomentazioni d’interfaccia per tenere sempre al centro un interesse comune. La strategia scelta dal Sig. Fittipaldi è invece evidentemente molto diversa ma, non per questo, potrà esser giudicata sterile, improduttiva, limitata da chi vorrà catalogare in questi termini una scelta che è anche molto legata alla persona e al suo modo di intendere la comunicazione. Tutto ciò è per chiarire con forza, una volta per tutte, che mai il sottoscritto, o chi con e per lui, ha dileggiato, minimizzato, gognizzato l’operato del Sig. Fittipaldi e mai questo ha, a sua volta, pubblicamente espresso giudizi lesivi sulle ambizioni del sottoscritto. Ad oggi è stato prontamente spento sul nascere ogni tentativo di rissa verbale provando a porre al centro del tavolo unicamente ambiti, contesti e tematiche di pertinenza calcistica. Il paventato accorpamento con il Comitato Campano parre-be così piuttosto fuori luogo e severamente orientato a penalizzare il diritto di rivalsa e riscossa dei nostri sportivi che hanno la legittima voglia di crescere con un proprio “governo calci-stico”. Peraltro poi si dovrebbe anche spiegare ai lettori perché la Campania e non la Puglia o la Calabria: anche su questo non viene dato un anche minimamente ragionevole appiglio giustificativo. Sarebbe per con-verso decisamente doloroso anche solo poter avere un triste retropensiero che porterebbe ad individuare altri (noti) profili di cui le cronache nazionali ad oggi sono piene, poco avvezzi, affini e coinvolti nelle dinamiche e nelle vicende del calcio di casa nostra che, magari, con atteggiamenti di dubbia linearità intendano esser coinvolti nella kermesse provando ad utilizzare mezzucci di scarsa presa: a questi soggetti propongo come sempre di presentare idee e progetti che sono sempre una civilissima base di verifica della professionalità, della modernità e della competenza necessarie per affrontare un determinato impegno. Doveroso ulteriormente precisare e rassicurare che non vi sono ad oggi cause ostative – così co-me eventuali conflitti di interesse – relativamente alla mia candidatura ed alla mia eventuale elezione. Tutto ciò, in sintesi, per informare che in merito al “premuroso” invito proposto nelle colonne di Cronache Lucane (forse per far posto al politico di turno, magari trombato in precedenti competizioni ?), passi indietro non sono ipotizzati ed ammessi perché, come per la vita, si va solo avanti. Prendendo in prestito un noto motto di una squadra professionistica, che mai come in questo caso appare appropiato dico “fino alla fine!”