L’OMBRA DELL’INCIUCIO SULLA SELEZIONE, TOTAL SOSPENDE TUTTO: «VERIFICHEREMO»
PETROLIO Dopo la lettera giunta giorni fa con i nomi dei “prescelti”, tra cui nomi vicino alla politica, l’Ad Nina Hoegh Jensen arriva a Corleto
L’assessore dimissionario Cupparo ne fa un’altra delle sue: chiede la sospensione con mezz’ora di ritardo rispetto alla decisione già assunta dalla multinazionale francese
POTENZA. «Una selezione che mortifica il territorio e che lascia spazio solo ‘agli amici dei potenti’ affamando invece chi ha realmente bisogno di lavorare». Questo il giudizio unanime di chi ha partecipato alle selezioni per “Operatore di produzione” a Tempa Rossa e si è visto scavalcato per non si sa quale meritocrazia di legame amicale da persone i cui nomi erano già stati resi noti mediante una lettera anonima circolata poco meno di dieci giorni fa a Corleto Perticara. Una sorta di cerchio magico di candidati che in molti avevano sperato non si creasse.
LA SELEZIONE SOSPESA FINO A NUOVO ORDINE: L’OMBRA DELL’INCIUCIO
Il cerchio magico e i suoi influssi sono arrivati fino alla sede centrale di Total tanto che l’azienda ha inviato di corsa in Basilicata la sua Amministratrice Delegata Nina Hoegh Jensen per vederci chiaro. E, dopo la richiesta avanzata nel corso dell’ultimo tavolo della trasparenza di due giorni fa, per salvare capre e cavoli, la Total ha preso una posizione: sospendere temporaneamente la selezione formativa. Tutto ha del paradossale, anche la richiesta giunta dall’Assessore alle Attività Produttive Cupparo che nonostante abbia competenze in merito, dopo la decisione oramai pubblica di Total sul-la sospensione ne chiede la medesima cosa con una nota diramata mezz’ora dopo. Ecco perché Total in Basilicata fa un po’ ciò che gli garba: perché mancherebbe l’organo preposto a vigilare e a prendere posizione, cosa che l’assessorato avrebbe dovuto fare alle prime voci di brogli. Intanto quella di Total appare come una decisione non solo presa per limitare i danni mediatici che si stavano abbattendo sulla compagnia petrolifera, ma soprattutto per capire realmente cosa accada a Tempa Rossa. Va detto che oltre alle mancate qualifiche dei presunti selezionati, la cosa che ha gettato più discredito sulle modalità e sulla correttezza della selezione è il fatto che rispetto alle precedenti selezioni, questa volta i test somministrati non sarebbero stati contrassegnati singolarmente con codici a barre, né tantomeno sarebbe stata data la possibilità ai candidati di sottoscriverli. Sarebbe stato solo chiesto loro di mettere nome e cognome in stampatello. Cosa che ha crea-to dubbi perché è pressappoco impossibile che una multinazionale della formazione adotti an-cora carta, penna e calamaio per selezioni diquesta portata. A meno che i test somministra-ti ed effettuati in maniera corretta non dovessero essere ‘passati’ ad altri candidati da selezionare a tutti i costi.
L’indiscrezione sulla presenza a Corleto dell’Ad di Total girava già da qualche giorno, tanto che qualcuno ha anche pensato di chiederle di fare lei stessa i colloqui tecnici ai 13 selezionati in modo da valutarne le reali competenze.
La visita della Jensen a Corleto è coincisa proprio con la sospensione della selezione ma anche del corso formativo che sarebbe dovuto partire il prossimo 8 novembre. Motivazione di Total: per «condurre le opportune verifiche che accertino la piena correttezza del processo di selezione giunto alle fasi conclusive e a conclusione dell’indagine si intraprenderanno, se necessario, le conseguenti azioni correttive». Perché per Total «il rispetto della trasparenza è alla base del processo di selezione per la formazione e che la decisione di affidare a The Adecco Group era stata presa per favorire proprio la massima terzietà della procedura».
NELLA SELEZIONE PER ADDETTO AGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE UN LAUREATO AL DAMS E UN CONSIGLIERE COMUNALE
Ciò che non è quadrato e che ha provocato una sommossa popolare in quel di Corleto è stato il criterio selettivo. L’Operatore addetto agli impianti di produzione da selezionare tramite Adecco per conto di Total, deve essere semplicemente laureato. In cosa, poco conta, anche perché evidentemente poco importa se mancano le competenze di base. Va da sé che mentre per i diplomati con esperienze pregresse occorre avere un diploma tecnico, per i laureati non ci sono competenze che tengano, infischiandosene del fatto che tale tipologia di operatore deve intervenire prontamente sul controllo del monitoraggio ambientale, sul funzionamento dell’impianto ed interviene sulle anomalie improvvise che dovessero presentarsi. Tra gli addetti selezionati, spunta anche un laureato al Dams che è specifico per le arti, la musica e lo spettacolo. Evidentemente in questa “selezione” qualcuno avrebbe pensato al suo come ad un profilo perfetto.
Un altro punto che non quadra nelle modalità di aggiudicazione delle selezioni è che, nonostante i comuni ricadenti nella concessione siano tredici, la maggior parte degli ‘addetti ai lavori’ provengono dal territorio di Corleto, lo stesso in cui opera la ditta che da sempre si aggiudica tutti gli appalti. I nomi selezionati da Adecco erano già noti prima ancora che le selezioni fossero chiuse: una lettera anonima ne anticipava le identità e guarda caso alcuni dei selezionati sono stati proprio quelli, ovvero- da ciò che si dice- gli ‘appattati’ con il vecchio potere politico corletano. Tra l’altro, nella selezione sono risultati all’improvviso ‘rinunciatari’ in due, sostituite dal ventunesimo e dal ventiduesimo in lista che avrebbero ancora una volta legami con la politica. Uno, sarebbe un consigliere attuale di maggioranza, rientrato per scorrimento o- come si vocifera a Corleto- per volontà di qualcuno. A Corleto si sta vivendo un momento di alta tensione sociale dovuta alle selezioni per le quali, proprio l’attuale maggioranza ne ha chiesto nel tavolo della trasparenza, l’annullamento con la ripetizione ma soprattutto con l’applicazione di requisiti oggettivi determinati che non siano labili. A garanzia di trasparenza, si potrebbe dunque immaginare per il futuro che, dopo la fase selettiva con Adecco, la fase finale possa essere di competenza diretta di Total che andrebbe a saggiare le reali competenze tecniche dei selezionati. Tutto alla presenza di un ‘terzo ed imparziale’ che vada a verificare la regolarità dello svolgimento delle prove.
IL REQUISITO NASCOSTO: APPARTENERE AL CERCHIO MAGICO DEI “POTENTATI”
Le ombre sulla selezione come operatori di produzione a Tempa Rossa giravano ormai da tempo. I dubbi riguardavano soprattutto i test e la selezione. La bolla però sembra essere definitivamente scoppiata non appena sono apparsi i fatidici nomi degli ammessi. I requisiti per partecipare erano: residenza in uno dei 13 Comuni della Concessione; possesso di diploma tecnico (perito chimico, perito meccanico, perito elettrico/elettronico, tecnico sistemi energetici, perito commerciale, perito agrario, geometra) o laurea triennale/magistrale.
Ora, può un laureato al Dams o un infermiere, o un laureato in giurisprudenza, fare l’operatore di produzione in un impianto petrolifero? A quanto pare sì, perchè tra i requisiti “inconfessabili” ci sarebbe stato anche quello di dover appartenere in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, alla cerchia magica di politici e personaggi influenti. Un requisito che a quanto pare in Basilicata non può mai mancare.
Sulla questione è intervenuta anche la Cgil, nei giorni scorsi, con il Segretario Regionale Angelo Summa che grida allo scandalo e parla di gravità ingiustificabile. Summa fa riferimento alla disperazione di tanti giovani che speravano in questa selezione, forse dimenticando quanto però già accaduto in passato. Ragazzi e ragazze «illusi dalle dichiarazioni di trasparenza e meritocrazia dove oltre al danno ambientale hanno dovuto subire anche la beffa degli amministratori Total i quali avrebbero falsamente predicato che sulle nuove assunzioni avrebbero guardato oltre i cerchi magici». Evidentemente Corleto non pare essere immune dalla luce che emano i cerchi magici, anzi. Verrebbe da dire che in questo caso sembrano funzionare eccome, Ed anche questa volta tuona Summa «amici di ex amministratori locali, gente strutturata nei partiti, parenti o vicini ai potentati territoriali, candidati comunali vari sembrerebbero avere avuto una dritta sulle risposte ai test. A ben vedere gli attuali amministratori si servono delle stesse metodologie dei precedenti». E certo, ci sarebbero anche persone che già hanno un posto di lavoro ma che in Total trovano un’ulteriore spinta per i loro guadagni e per affermare l’apparentamento con determinati ‘potentati’.