MATERA, DIRETTORE ENDOCRINOLOGIA IL CASO BELLITTI E I PARERI IGNORATI
Sull’Avviso, il paradosso dietro l’angolo: l’Asm potrebbe ingaggiare un avvocato per difendersi dall’Ufficio legale dell’Azienda
Non molto tempo fa, nel luglio scorso, era balzato agli onori delle “cronache lucane”, il concorso esperito dall’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm), per la nomina del Direttore della Struttura complessa di Endocrinologia e Malattie metaboliche. Il caso aveva catturato l’attenzione mediatica poichè in pochi, per non dire nessuno, avrebbero scommesso sul fatto che uno dei fondatori del reparto di Endocrinologia della Asm di Matera, il dottore Pasquale Bellitti, noto, tra l’altro, come allievo del famoso Prof. Aldo Pinchera della prestigiosa scuola pisana di endocrinologia, fosse superato in graduatoria e precisamente al colloquio, prova a valutazione altamente discrezionale, da una sua collega, la cui esperienza, almeno curriculare, pare essere inferiore alla sua e carente in attività gestionale organizzativa in quanto mai titolare di incarichi di direzione di Unità operative, anche semplici. Viceversa, il dottor Bellitti, da più di un decennio è titolare della Direzione di Unità semplice Dipartimentale.
Lo scarto di punteggio tra la concorrente del dottor Bellitti e lo stesso é di appena 2 punti.
A fare la differenza tra i due è stato il colloquio. Il dottor Bellitti, infatti, lì aveva superata nella valutazione dei titoli. All’esito della procedura, il dottor Bellitti, nonostante fosse già avanti nella valutazione dei titoli, l’ha comunque contestata. Il suo difensore Vincenzo Montagna, noto avvocato esperto della materia, ha infatti proceduto, previo accesso agli atti, a verificare «se la Commissione composta da tre Commissari esterni e, in qualità di componente di diritto, dal Direttore sanitario aziendale, avesse proceduto a valutare i ti-toli in contrasto con quanto aveva dichiarato di voler operare e cioè secondo le disposizioni di cui alla Delibera di Giunta regionale 1104 del 16 settembre del 2014 che disciplina le modalità di valutazione dei titoli».
Il difensore del dottor Bellitti nella diffida trasmessa alla Commissaria dell’Asm, Sabrina Pulvirenti, ha avuto modo di evidenziare come, secondo la versione data, vi fossero state da parte della Co-missione delle gravi irregolarità in ordine alla valutazione della produzione scientifica dei candidati in quanto non procedendo a prestabilire criteri di valutazione dei lavori scientifici, né a valutare gli stessi pubblicati sia su riviste italiane che straniere, e limitando la stessa valutazione alla produzione degli ultimi 10 anni, «il tutto in contrasto -a detta dell’avvocato Montagna – con la delibera di Giunta Regionale», aveva fortemente danneggiato il ricorrente dottor Bellitti.
Il Commissario dell’Asm, di conseguenza, procedeva a trasmettere la diffida dell’avvocato Montagna all’Ufficio legale dell’Azienda sanitaria locale per acquisire un parere in merito.
Il parere del predetto Ufficio legale evidenziò come la diffida dell’avvocato Montagna fosse fondata e che era necessario procedere ad una rivalutazione dei titoli poiché la Commissione aveva proceduto a limitare l’attribuzione del punteggio solo alla produzione scientifica effettuata su riviste internazionali degli ultimi 10 anni, escludendo sia quelle pubblicate su riviste nazionali che quelle redatte oltre il decennio precedente non fissando peraltro alcun criterio per l’attribuzione dei punteggi e che pertanto, concludeva l’avvocato dell’Asm, «aveva leso il diritto dei partecipanti» e nello specifico del dottor Bellitti. Il Commissario dell’Asm, che nella vicenda non ha alcuna responsabilità, ricevuto il conforto dell’Ufficio legale dell’Azienda, procedeva, quindi, a trasmettere tutti gli atti alla Commissione. Ciò con la finalità logica di ripristinare la regolarità della procedura.
La Commissione, qualche giorno fa riconvocatasi, ha ripreso in esame tutti gli atti e, nonostante il parere dell’ufficio legale dell’Asm, ha ritenuto ci fossero gli estremi di legge per procedere alla conferma di quanto aveva già precedentemente stabilito. È qui che c’è da scommettere che l’avvocato Montagna non si arresterà.
Da quanto trapela, Bellitti, per il tramite del suo legale, appunto, impugnerà le risultanze della Commissione.
E qui che poi si potrebbe generare un paradosso: a difendere la commissione, e per essa l’Asm, dovrebbe esserci l’ufficio legale che per quel fatto ha detto di pensarla legalmente in maniera diversa e a favore dell’ipotetico ricorrente. Non vogliamo neanche immaginare che per questo palese conflitto di pensieri, l’Asm si trovi costretta a ingaggiare un avvocato esterno, pagato dalla collettività, che dovrà difenderla dal proprio ufficio legale, oltre che da Bellitti.