SCREENING ONCOLOGICI: -60% IN BASILICATA
Allarmante che l’Assessorato alla Sanità non recuperi nemmeno i fondi erogati alle regioni dal Ministero
E’ allarmante la situazione lucana per quanto riguarda gli screening oncologici: siamo ad un meno 60% rispetto a quelli effettuati nel periodo antecedente il covid. A lamentare una situazione incresciosa è il Commissario Pd di Potenza Carmine Croce per cui ancora una volta l’Assessorato regionale alla sanità si fa notare per inefficienza. Un dettaglio negativo che si somma alle improvvisazioni e agli gli errori commessi nel periodo covid. La riduzione del numero degli screening avrà effetti gravi e in misura non prevedibile nei prossimi anni. Non è possibile non aver attinto per inefficienza ai fondi messi a disposizione delle regioni dal Ministero della salute per il recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia e giustificarsi oggi con l’assenza di risorse umane oltre che economiche. Il fatto è ancora più grave- aggiunge Croce- perché oltre alla prevenzione sarebbero stati smarriti anche referti che poi sarebbero stati recapitati con 6 mesi di ritardo al paziente trincerandosi dietro la scusante dell’operatore privato. Per il commissario locale del Pd occorre, alla luce di questi fattori negativi, istituire un coordinamento tra il pubblico e il privato per provare a recuperare quanto più possibile le prestazioni non erogate in modo tale da salvaguardare la salute dei lucani.