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«PER LA MAGGIORANZA È ARRIVATA L’ORA DI CHIUDERE L’ “ASILO MARIUCCIA”»

Per i consiglieri del Movimento 5Stelle «è ora che Bardi metta in campo la svolta annunciata le scorse settimane perché la situazione è diventata insostenibile»

«Sono ancora più evidenti le fibrillazioni all’interno della maggioranza di governo della Regione Basilicata. Evidentemente i rumors sul rimpasto di Giunta sono fonte di nervosismo e stanno minando gli equilibri già precari di una compagine litigiosa». Lo affermano i consiglieri del M5s, Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci, sottolineando che «Ieri in Consiglio regionale è stata mandata la solita puntata dell’ ‘Asilo Mariuccia’, con le varie bande di maggioranza che non hanno avuto remore ad accapigliarsi in diretta streaming. Il principale argomento di scontro è stata l’approvazione di una pdl del consigliere Acito sulla difesa dal rischio sismico che, a detta dei leghisti, sarebbe stata una forzatura e un dispetto all’operato dell’assessora Merra».
«Un vero e proprio marasma, un tutti contro tutti che – affermano i tre consiglieri – fa davvero male all’istituzione e regala, ancora una volta, un quadro deprimente sull’attuale situazione in cui versa la maggioranza che dovrebbe amministrare la nostra regione. Il generale Bardi, se mai le avesse avute, dovrebbe riprendere in mano le redini delle fazioni a suo sostegno. Qualche esponente di maggioranza ha scambiato il Consiglio regionale per una sorta di dopolavoro a tal punto che, per rendere possibile lo svolgimento delle sedute, è indispensabile la presenza delle opposizioni, così come candidamente dichiarato da un consigliere della Lega. Ovviamente, respingiamo al mittente le accuse di irresponsabilità lanciate da alcuni esponenti di maggioranza che vorrebbero scaricare sulle opposizioni la propria incapacità di assicurare i numeri in Aula». «Bardi – concludono Perrino, Leggieri e Carlucci – si dia una mossa a mettere in campo la svolta da lui annunciata le scorse settimane perché la situazione è diventata ormai insostenibile. È francamente impensabile andare avanti in questo modo e in una fase storica delicatissima per le sorti dell’intero territorio regionale».

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