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“RINNOVAMENTO” ALLA FIGC? ANCORA COI RITI DI DELEGHE E FIRME IN BIANCO

Dopo il segnale di Gravina, Esposito e Fittipaldi ignorano pure le dimissioni di Sibilia

Che le cose stessero cambiando nel mondo del calciolo avevamo preannunciato da tempo. Le dimissioni irrevocabili di Sibilia da Presidente della lega nazionale dilettanti ne rappresentano esempio plastico. Un ragionevole passo indietro, quello di Sibilia, per evitare sfiducia e commissariamento. «Dimissioni nell’interesse della LND più importante dell’ambizione per-sonale». Queste in sintesi le sue parole e che d-vrebbero portare a riflessione più di qualcuno. La nuova direzione di marcia intrapresa dal Presidente Gravina, autorevole e decisa, il nuovo corso calcistico naziona-e, sono chiaramente contrari a tutto ciò che la figc Basilicata ha rappresentato negli ultimi decenni e che rischia adesso di trovarsi fortemente contro vento. È notorio, infatti, che la Federcalcio lucana rappresentasse storicamente il primo sponsor, l’alfiere fedele di Sibilia. Fittipaldi, quindi, in netto vantaggio su Esposito al prossimo congresso regionale, rischia di trovarsi poi isolato nel contesto federale nazionale in una frattura che non pare più sanabile. Il che, ovviamente, sarebbe una sciagura per il calcio lucano già agonizzante. Di contro, invece, lo sfidante Esposito, si è concentrato su qualche risentita replica piuttosto che approfittarne per aprire una riflessione, chiedere un reset ed intestarsi l’avvio di una nuova fase. Del resto appare probabile una sua sconfitta e non si comprende perché non provi a portare il suo sfidante su un altro terreno. Una disponibilità, da noi già suggerita, a fare un passo indietro e favorire una sintesi tutta a vantaggio del movimento lucano. E mentre Fittipaldi ed Esposito si affannano al solito rito di firme e deleghe in bianco, noi ogni giorno continuiamo a registrare il clima di sfiducia, di allontanamento, in alcuni casi di totale disinteresse, delle società e dei tesserati lucani ormai stanchi e provati dalle solite disfide. Strattonati e spinti solo ad indossare la spilletta dell’uno o dell’altro, come sempre, in una divisione tra amici e nemici. L’impressione è che, della mancanza di progetti, di visioni, di strutture adeguate, di orari accessibili per gli allenamenti, di costi esosi di iscrizioni e mantenimento, delle tante società saltate, di ripescaggi persi e di tanto, troppo, altro, non interessi nulla a nessuno. La verità, invece, è che in momenti difficili, tra congiunture economiche e restrizioni covid, ci voleva una boccata di ossigeno, una fase nuova e propositiva. Un istinto di entusiasmo che i soliti, già noti, protagonisti non riescono più a rappresentare. Non ci si rende conto che il malessere è molto più diffuso di quello che percepiscono. Le ambizioni personali sono sempre legittime, il sentire, il bene comune è però cosa più importante. Ci voleva, insomma, ben altro. Mancano solo pochi giorni all’elezione del nuovo Presidente della figc Basilicata, ancora poche ore per decidere se proseguire fino in fondo nell’ennesima disputa tra contendenti o, invece, riporre le armi e favorire, da protagonisti generosi, una nuova alba del calcio lucano. Anche perché, con il cambio di rotta a livello nazionale della LND, l’impressione è che non saranno ulteriormente tollerate ruggini ed acredini in salsa tutta lucana.

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