IMPIANTO “SAN SAGO” IN AGRO DI TORTORA (CS) LA BASILICATA HA RILASCIATO PARERE FAVOREVOLE V.Inc.A.
“La procedura di V.Inc.A. in esame rientra nell’ambito del procedimento di riesame dell’autorizzazione AIA, con valenza di rinnovo, in capo alla Regione Calabria”
Località San Sago in agro di Tortora (CS)
REGIONE BASILICATA
DIPARTIMENTO AMBIENTE E ENERGIA UFFICIO COMPATIBILITÀ AMBIENTALE 23AB
23AB.2021/D.00370 23/4/2021
DPR n. 357/1997 (e s.m.i.).
Valutazione di Incidenza – Fase di screening.
Parere favorevole di Valutazione di Incidenza, fase di screening, per l’intervento relativo a “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora (CS)”. Proponente: Co.Gi.Fe. Ambiente srl.
IL DIRIGENTE
VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del 30 marzo 2001, recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche” e le successive modifiche ed integrazioni.
VISTA la Legge Regionale n. 12 del 2 marzo 1996, recante “Riforma dell’organizzazione amministrativa regionale” e le
successive modifiche ed integrazioni.
VISTA la Legge n. 241 del 7 agosto 1990, recante “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di
accesso ai documenti amministrativi” e s.m.i.
VISTA la D.G.R. n. 11 del 13 gennaio 1998, recante “Individuazione degli atti di competenza della Giunta”.
VISTA la D.G.R. n. 1340 del 11 dicembre 2017, recante “Modifica della D.G.R. 539 del 23 aprile 2008 – disciplina dell’iter procedurale delle determinazioni e disposizioni dirigenziali della giunta regionale”.
VISTA la L.R. n. 29 del 30 dicembre 2019, recante “Riordino degli uffici della Presidenza e della Giunta regionale e disciplina dei controlli interni”.
VISTO il Regolamento Regionale n. 1 del 10 febbraio 2021, recante “Ordinamento Amministrativo della Giunta Regionale della Basilicata”, pubblicato sul B.U.R. del 10 febbraio 2021, serie speciale.
RICHIAMATO in particolare l’art. 27 del predetto Regolamento, recante “Disposizioni Transitorie”, commi 1, 2 e 3.
VISTA la D.G.R. n. 227 del 19 aprile 2014, recante “Denominazione e configurazione dei Dipartimenti Regionali relativi alle Aree Istituzionali Presidenza della Giunta e Giunta Regionale” e s.m.i.
VISTA la D.G.R. n. 694 del 10 giugno 2014 (e s.m.i.), recante “Dimensionamento ed articolazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali delle Aree istituzionali della Presidenza della Giunta e della Giunta regionali. Individuazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali individuali e declaratoria dei compiti loro assegnati”.
VISTA la D.G.R. n. 691 del 26 maggio 2015, recante “DGR n. 689/2015 di ridefinizione dell’assetto organizzativo dei Dipartimenti delle Aree istituzionali Presidenza della Giunta e Giunta Regionale. Affidamento incarichi dirigenziali”.
VISTA la D.G.R. n. 771 del 9 giugno 2015, recante “DGR n. 689/2015 e DGR n. 691/2015. Rettifica”.
VISTA la Legge Statutaria Regionale n. 1 del 17 novembre 2016 (e s.m.i.), recante “Statuto della Regione Basilicata”.
VISTA la Legge Regionale n. 34 del 6 settembre 2001 riguardante il nuovo ordinamento contabile della Regione Basilicata.
VISTO il Decreto Legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 (e s.m.i.), recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”.
VISTO l’allegato 2 al D.P.C.M. 28 dicembre 2011, recante “Sperimentazioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, di cui all’art.36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118”.
VISTO il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, recante “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e s.m.i.
VISTA la D.G.R. n. 147 del 25 febbraio 2019, recante “D. L.vo n. 152/2006 – Parte II (e s.m.i.); Determinazione delle tariffe da applicare ai proponenti per la copertura dei costi sopportati dall’autorità competente per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività istruttorie, di monitoraggio e controllo nelle procedure di V.I.A., V.A.S. e V.Inc.A.”.
VISTA la D.G.R. n. 524 del 5 agosto 2019, avente ad oggetto: “Conferimento incarichi di dirigente generale delle aree istituzionali della presidenza e dei dipartimenti della giunta regionale e approvazione schema di contratto individuale di lavoro”.
VISTA la D.G.R. n. 72 del 30 gennaio 2020, recante “Dirigenti Regionali a tempo indeterminato. Conferimento incarichi”.
VISTA la D.G.R. n. 179 del 12 marzo 2020, ad oggetto: “Uffici vacanti presso i Dipartimenti Regionali. Affidamento incarichi ad interim” con la quale, per la temporanea copertura di posti Dirigenziali vacanti presso i Dipartimenti della Giunta, sono stati affidati incarichi ad interim ed in particolare per l’ufficio “Compatibilità Ambientale” del “Dipartimento Ambiente e Energia” è stato nominato l’Ing. Giuseppe Galante
VISTA la D.G.R. n. 916 del 10 dicembre 2020, recante “Conferimento incarico di Dirigente Generale Dipartimento Ambiente ed Energia”, con la quale è stato nominato l’Ing. Giuseppe Galante quale Dirigente Generale del predetto Dipartimento.
VISTA la D.G.R. n. 226 del 30 marzo 2021, recante “Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) 2021-2023 Approvazione”.
VISTA la Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, e le successive modificazioni e integrazioni, con particolare riferimento alla Direttiva 2009/147/CE;
VISTA la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e successive modificazioni (Direttiva 97/62/CE del 27 ottobre 1997);
VISTO il D.P.R. n. 357 dell’8 settembre 1997 (e s.m.i.) “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE’’ relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche;
VISTO il D.M. del 03 aprile 2000 (e s.m.i.), con il quale è stato pubblicato l’elenco dei siti di interesse comunitario e delle zone di protezione speciale (pSIC, ZPS) delle Regioni italiane e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano componenti la Rete Natura 2000;
VISTO il D.M. del 3 settembre 2002 (G.U. n. 224 del 24 settembre 2002), recante “Linee Guida per la gestione dei Siti comunitari di Rete Natura 2000;
VISTO il D.M. del 17 ottobre 2007 e s.m.i., recante “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) ed a Zone di protezione speciale (ZPS)” (G. U. n. 258 del 6/11/2007);
VISTO il D.M. del 19 giugno 2009, recante “Elenco delle Zone di Protezione Speciale classificate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE” (G.U. n. 157 del 9 luglio 2009);
VISTO il D.P.G.R. n. 65 del 19/03/2008, recante “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione di speciale (ZPS)”;
VISTA la D.G.R. n. 1925 del 28 dicembre 2007, recante “POR 2000-2006 – Misura 1.4 del complemento di programmazione – Azione A – Direttive 79/409/CEE, 92/43/CEE, regolamenti applicativi 357/97, 120/03 – Rete Natura 2000 di Basilicata, applicazione del Decreto Ministeriale MATT del 23.09.2002 (G.U. N. 224 del 24.09.2002);
VISTA la D.G.R. n. 1386 del 1 settembre 2010, recante “DGR 1925/07 Programma rete Natura 2000 di Basilicata, DGR 1214/09 Aggiornamento del programma – Progetti applicativi. Conclusione della prima fase concernente: l’aggiornamento degli inventari degli habitat naturali e delle specie di flora e di fauna associate – Monitoraggio Dal progetto biotaly al countdown 2010. Risultati conseguiti”;
VISTA la D.G.R.. n. 951 del 18 luglio 2012, recante “D.G.R. n. 1925/2007 – Programma Rete Natura 2000 di Basilicata e D.G.R. 1214/2009 – Adozione delle Misure di Tutela e Conservazione per i Siti Natura 2000 di Basilicata – Conclusione II fase Programma Rete Natura 2000 per le Aree Territoriali Omogenee 1-2-3-5-6-8-9”;
VISTO il D.M. del 16 settembre 2013, recante “Designazione di venti ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Basilicata, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357.”;
VISTA la D.G.R. n. 1499 del 14 novembre 2013, recante “Approvazione cartografia geo-riferita degli habitat di interesse comunitario presenti in 48 siti RN 2000 di Basilicata (D.G.R. n. 1386 del 1.9.2010, D.G.R. 1076/2012, D.G.R. 1407/2012 e D.G.R. 761/2013)
VISTA la D.G.R. n. 170 del 11/02/2014, recante “D.M. 16 settembre 2013 di designazione di venti Z.S.C. della regione biogeografica mediterranea ricadenti sul territorio della Regione Basilicata Art. 3 – Individuazione soggetti affidatari della gestione di ciascuna delle ZSC designate”;
VISTE le Linee Guida Nazionali per la Valutazione di Incidenza (V.Inc.A.), adottate con l’Intesa del 28/11/2019 in Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano (GURI, serie generale n. 303 del 28/12/2019);
VISTO il Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 (e s.m.i.), recante “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”;
VISTA l’istanza prodotta dal sig. Carlo Caporizzi, in qualità di amministratore unico della soc. Co.Gi.Fe. Ambiente srl, registrata al protocollo dipartimentale al n. 227318/23AB in data 27/11/2020, con la quale è stato chiesto il parere sulla Valutazione di Incidenza, ai sensi del DPR n. 357/1997 (e s.m.i.), per l’intervento relativo a “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora (CS)”;
RILEVATO che sulla base dell’istruttoria del funzionario incaricato, resa nella predisposizione del presente atto, risulta quanto segue:
Iter amministrativo
– L’istanza di V.Inc.A. è stata presentata dal sig. Carlo Caporizzi, in qualità di amministratore unico della soc. Co.Gi.Fe. Ambiente srl, con nota acquisita al prot. dipartimentale in data 27/11/2020 e registrata al n. 227318/23AB.
– L’istanza risulta corredata dei seguenti elaborati:
relazione tecnica;
computo metrico;
copia bonifico oneri istruttori;
allegati rinnovo istanza AIA.
– L’Ufficio scrivente, con nota n. 2168/23AB del 16/02/2021, ha chiesto alla Società proponente di integrare l’istanza con informazioni relative ai lavori da realizzare in fase di cantiere.
– La Società proponente, con nota acquisita al prot. dipartimentale in data 18/02/2021 e registrata al n. 2347/23AB, ha dichiarato “che non vi sarà nessuna fase di cantiere in quanto tutti i lavori sono stati già realizzati”, precisando “che il computo metrico estimativo allegato all’istanza è stato redatto al solo fine di quantificare il contributo delle spese istruttorie” da corrispondere ai sensi della DGR n. 147/2019.
– L’Ufficio scrivente, con nota n. 5473 del 17/03/2021, ha chiesto alla Società ulteriori informazioni in merito al monitoraggio del corpo idrico ricettore e la disponibilità ad effettuare condizioni d’obbligo per la tutela del sito interessato.
– La Società proponente, con nota pec acquisita al prot. dipartimentale in data 13/04/2021 e registrata al n. 8324, ha trasmesso le informazioni richieste con la nota sopra riportata.
Intervento proposto
Il presente procedimento di VIncA rientra nell’ambito della procedura di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 1576 del 24/02/2009, in capo alla Regione Calabria, relativa all’impianto per l’eliminazione o il recupero di rifiuti pericolosi e non, di proprietà della Società CO.GI.FE Ambiente S.r.l., sita in località San Sago del Comune di Tortora (CS).
La Valutazione di Incidenza si rende necessaria in quanto l’impianto risulta posto ad una distanza di circa 200 m, in direzione Nord, dal sito ZSC “Valle del Noce”(Codice IT9210265) di competenza della Regione Basilicata.
In particolare, l’impianto in esame prevede lo scarico delle acque depurate nel Torrente Pizzinno che confluisce nel Fiume Noce.
L’impianto in esame è stato realizzato nel 1989 e successivamente autorizzato al trattamento di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi dalla Regione Calabria con D.G.R. n. 255 del 3/05/1994, successivamente prorogata con D.G.R. n. 3474/1995.
L’impianto presenta un’estensione complessiva di 6.200 mq circa ed è ripartita nel modo seguente:
Aree verdi interne alla piattaforma: 980 mq;
Area coperta da fabbricati: 370 mq
Area occupata dagli impianti tecnologici: 3.600 mq;
Strade e piazzali: 1.250 mq.
Il dimensionamento dell’impianto è tale da rendere conseguibile una potenzialità di trattamento di circa 110.000 t/anno di rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi.
La quantità massima trattabile al giorno tra rifiuti non pericolosi e pericolosi è pari a 300 mc che raffrontando a una densità dei liquidi pari a 1 è pari a 300 ton/g.
L’impianto è idoneo a trattare svariate tipologie di rifiuti speciali liquidi e fangosi pompabili di settori provenienti da: industria tessile, chimica, meccanica, conciaria, macelli, lavanderie industriali, tintorie, stamperie, industria del legno, industria dei detersivi, etc.
La piattaforma è idonea al trattamento anche di percolati prodotti dagli impianti di discarica.
Dal trattamento dei rifiuti liquidi conferiti all’impianto si originano:
acque depurate destinate allo scarico in corpo idrico superficiale nel rispetto dei limiti normativi;
fanghi disidratati da inviare a recupero o smaltimento presso impianti terzi;
vaglio costituito da materiali di grigliatura ed inerti e sabbie derivanti dal pretrattamento dei rifiuti liquidi, da inviare ad idonee operazioni di recupero o smaltimento.
Si precisa che l’istanza in esame è riferita esclusivamente alla fase di esercizio dell’impianto in quanto non è previsto alcun tipo di ammodernamento che possa comportare l’aggiunta di nuove sezioni, né la realizzazione di nuove linee di lavorazione.
Relativamente alle incidenze nei confronti delle componenti ambientali si evidenzia che:
– L’impianto prevede l’immissione verso il Torrente Pizzino, affluente del Fiume Noce, dei reflui aventi caratteristiche conformi di emissione di cui alla Tabella 3 dell’Allegato 5 della Parte Terza del D. Lgs n. 152/2006 (e s.m.i), provenienti dalle linee di trattamento dei rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi trattati dallo stesso.
Il punto di scarico è di tipo discontinuo, con una portata massima di 20 mc/h. Sulla linea di scarico delle acque trattate è installato un misuratore totalizzatore di portata ed il pozzetto di campionamento fiscale prima dello scarico in corpo idrico superficiale.
Per il suddetto scarico è stata adottata una campagna di monitoraggio e controllo al fine di valutare la qualità delle acque superficiali e sotterranee che ha prodotto i seguenti risultati:
Come sopra riportato, per tutti i parametri ricercati le concentrazioni misurate sono risultate decisamente inferiori ai limiti fissati dalla normativa vigente.
Le integrazioni fornite in data 13/04/2021 hanno, inoltre, evidenziato che: “Relativamente alla fase di esercizio, è stata adottata una campagna di monitoraggio ripetutasi in diversi anni e condotta sia in autocontrollo e sia da ARPACAL al fine di valutare la conformità delle acque reflue depurate e scaricate in corpo idrico superficiale. Per ciascuna analisi effettuata, non è mai stata riscontrata anomalia rispetto a superamento dei suddetti limiti di legge, inoltre i valori in uscita con le acque di scarico, sono risultati molto minori rispetto alle soglie limite imposte dalla Tabella 3 dell’All. 5, P. Terza, D.Lgs n. 152/2006.” A tal proposito sono stati allegati diversi report di monitoraggio redatti da ARPACAL, relativi al periodo 2004-2011, che attestato tale informazione.
– Le lavorazioni e le attività in fase di esercizio non prevedono l’utilizzo di alcuna risorsa naturale presente nell’area di impianto e nelle aree adiacenti.
– L’impianto non prevede emissioni in atmosfera, sia convogliate che diffuse.
– Relativamente all’inquinamento acustico è stata condotta una specifica valutazione previsionale in relazione
allo stato ex ante (ad impianto fermo) ed in fase di esercizio. Si precisa che, non essendo presente una zonizzazione acustica comunale, l’indagine fonometrica è stata condotta con riferimento al limiti previsti dal D.P.C.M. 01/03/91 e al D.P.C.M. 14/11/1997. Dai dati scaturiti, riportati nell’allegato denominato “Identificazione e quantificazione dell’impatto acustico” dell’istanza AIA, si evidenzia il rispetto del limite assoluto di immissione sonora diurna di 70 dB(A) per i 2 ricettori esterni all’impianto individuati, tra i quali quello denominato R1 risulta localizzato nel territorio della Regione Basilicata; in particolare il contributo dell’impianto di depurazione è nettamente inferiore ai valori fissati da un’ipotetica classe II (55 dB(A) diurno e 45 dB(A) notturno). Tali valori, inoltre, sono inferiori al valore obiettivo teorico prudenziale (52 dB(A) di giorno e 42 dB(A) di notte) il che permette, qualunque sia il rumore residuo presente nella zona, il rispetto del criterio differenziale o della sua non applicabilità.
– La realizzazione della rete fognaria interna, unita alla pavimentazione delle aree di lavorazione dei rifiuti e di transito dei mezzi pesanti, garantisce la protezione delle acque sotterranee da eventuali contaminazioni per infiltrazione di inquinanti nel suolo.
– Non è previsto alcun intervento, in fase di esercizio, a carico della componente vegetazionale presente nell’area e non sono previste attività di scavo.
– Dal raffronto tra ortofoto del 1988 e 2012, riportanti il contesto territoriale in esame, si evidenzia che il deflusso delle acque e la presenza di habitat sulle sponde degli stessi non è stata compromessa dalla costruzione dell’impianto e dalla sua attività industriale mentre invece, sembra che la presenza di arbusti e cespuglieti sia cresciuta nel corso degli anni. Si evidenzia, infatti, una crescita della componente vegetativa intorno alle sponde dei corpi idrici e, in particolare, si denota la conservazione dell’habitat 3280 tipico della zona di interesse ed identificato nella specie “Paspalum paspaloides”.
– Le condizioni attuali della vegetazione ripariale in esame presenta caratteristiche ideali per la presenza della lontra, così come identificate dal Piano di Azione Nazionale per la conservazione della Lontra, emanate dal Ministero dell’Ambiente e redatte da ISPRA.
Il proponente, in conclusione, dichiara che adotterà le seguenti condizioni d’obbligo capaci di mitigare ulteriormente i potenziali impatti:
1) Installazione di un’apposita segnaletica stradale per avvisare gli automezzi in transito della presenza di tratti di
strada ad elevato rischio di mortalità per la lontra e per adeguare la velocità.
2) Installazione, a fianco del ponte che sovrasta il Torrente Pizzinno, di un apposito tunnel che consenta il passaggio all’asciutto della lontra e di altri animali.
Il tunnel verrà posizionato ad una quota più elevata rispetto al livello dell’acqua e sarà previsto in cemento o plastica, del diametro di almeno 45-60 cm e, se necessario, potrà essere dotato di una rampa di accesso di terra.
3) Monitoraggio delle acque del Fiume Noce e del Torrente Pizzinno, in fase di esercizio, per 3 anni a cadenza trimestrale.
4) Monitoraggio semestrale, per la durata complessiva di anni tre, attraverso rilievi plano-altimetrici satellitari e tramite l’utilizzo di drone per la valutazione dell’evoluzione della vegetazione igro-nitrofila che si sviluppa lungo il corso d’acqua.
Caratteristiche ambientali del sito ZSC “Valle del Noce” – Codice IT9210265 (tratte dalla scheda pubblicata sul sito web della rete ecologica della Basilicata).
Il sito comprende un tratto del bacino del fiume Noce, nel versante tirrenico della Basilicata fino al confine con la regione Calabria. Il fiume, lungo circa 50 chilometri, nasce dal Monte Sirino a 2.000 metri di quota. La ZSC è caratterizzata da un’ampia escursione altitudinale, compresa fra il fondovalle del Noce, e alte e strapiombanti pareti rocciose, interessanti per le nidificazioni di rapaci e non solo.
Il sito si caratterizza per una eterogeneità di habitat, infatti è caratterizzato da un dislivello altitudinale di oltre 800 m e comprende un territorio particolarmente accidentato.
L’elevata diversità di ambienti conferisce al sito una flora ricca e ben diversificata. Gli elementi di maggiore interesse fitogeografico sono quelli che caratterizzano gli habitat rupestri ed i ghiaioni calcarei, ricchi generalmente di specie endemiche o ad areale ristretto. Altro ambito di pregio floristico è quello delle praterie aride e delle garighe, habitat in cui si rileva una ricca presenza di orchidee.
L’area direttamente interessata dall’alveo del fiume è caratterizzata da boschi ripariali ad ontano nero (Alnus glutinosa) e pioppo nero (Populus nigra), a cui si associano frequentemente altre specie arboreo-arbustive come l’orniello (Fraxinus ornus), varie specie di salici (Salix sp.), l’ontano napoletano (Alnus cordata). Tali formazioni caratterizzano tutto il tratto fluviale compreso nella ZSC, ma spesso la loro estensione è limitata e frammentata a causa della morfologia accidentata della valle fluviale. Gli affioramenti rocciosi a forte inclinazione sono l’elemento paesaggisticamente più rilevante del sito.
Nella ZSC, è stata accertata la presenza straordinaria della lontra che, assieme al lupo e al Rinolofo maggiore e al Rinolofo minore rendono chiara la ricchezza in teriodiversità. Nel sito nidificano il Falco pellegrino, il Nibbio bruno e il Nibbio reale, così come l’Albanella reale e dopo moltissimi anni di assenza è nuovamente presente l’Aquila reale. Tra i rettili è da segnalare la presenza della Vipera aspis var. hugy, entità endemica dell’Italia meridionale.
All’interno degli attuali confini della ZSC, sono presenti alcuni ruderi di vecchi casolari originariamente adibiti ad abitazioni ed oggi abbandonati o utilizzati come ricoveri per bovini, ovini e caprini. L’attività agricola, prevalentemente frutticola, è ancora presente, seppure di valore economico marginale ed è associata alla pastorizia di bovini, ovini e caprini.
Gli habitat tutelati dal sito sono:
– 3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari
con filari ripari di Salix e Populus alba;
– 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici;
– 6210(*) Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-
Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee);
– 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea;
– 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili;
– 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica;
– 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere;
– 9260 Boschi di Castanea sativa;
– 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia.
Esito dell’istruttoria e valutazioni dell’Autorità Competente
A conclusione dell’iter istruttorio relativo alla verifica della documentazione prodotta, considerato che:
l’istanza in esame è relativa alla verifica di eventuali incidenze a carico del sito ZSC “Valle del Noce”
determinate dall’esercizio dell’impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non, di proprietà della Società
CO.GI.FE Ambiente S.r.l., sita in località San Sago del Comune di Tortora (CS);
la procedura di VIncA in esame rientra nell’ambito del procedimento di riesame dell’autorizzazione AIA, con valenza di rinnovo, in capo alla Regione Calabria;
l’impianto risulta localizzato all’esterno del sito ZSC “Valle del Noce”, ad una distanza di circa 200 m. Verificato che:
l’impianto in esame risulta autorizzato al trattamento di rifiuti liquidi pericolosi con D.G.R. della Regione
Calabria n. 255 del 3/05/1994 e, pertanto, molto tempo prima dell’istituzione del sito della rete Natura 2000,
avvenuta con Decreto Ministeriale del 3 aprile 2000;
l’intervento proposto prevede la riapertura dell’impianto esistente senza la previsione di modifiche sostanziali. Atteso che, come riportato dalla documentazione allegata all’istanza, le uniche potenziali incidenze sono relative allo scarico delle acque depurate a valle dell’impianto nel corpo idrico ricettore.
Quest’ultimo è rappresentato dal Torrente Pizzinno, che risulta direttamente connesso con l’habitat 3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari con filari ripari di Salix e Populus alba”, tutelato dal sito ZSC “Valle del Noce”.
Constatato che, come dichiarato dalla società proponente, le attività di monitoraggio sul corpo idrico ricettore, svolte durante il lungo periodo di esercizio dell’impianto, non hanno evidenziato superamenti dei limiti di legge relativamente alle acque superficiali, di cui alla Tabella 3, allegato 5, alla Parte III del D. Lgs. n. 152/2006. Evidenziato che le vigenti Misure di Tutela e Conservazione del sito ZSC “Valle del Noce” riportano specifiche attività di monitoraggio, con particolare riferimento al monitoraggio biologico e chimico delle acque e della Lontra (Lutra lutra).
Considerato che la società proponente prevede di attuare, in fase di esercizio, alcune condizioni d’obbligo in applicazione del principio di precauzione, come sopra riportate, al fine di limitare ulteriormente le incidenze a carico della fauna e degli habitat tutelati dal sito.
Tra queste si segnala, in particolare, una attività di monitoraggio della qualità delle acque per 3 anni dal riavvio dell’impianto, con cadenza trimestrale.
Per le conclusioni sopra espresse non sono attese incidenze significative a carico del sito ZSC “Valle del Noce” (Codice IT9210265) relativamente all’intervento “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora (CS)” e, pertanto, si propone di non ritenere necessaria l’assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Incidenza Appropriata (livello II della procedura sancita dall’articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE).
Il parere può essere reso favorevolmente anche in considerazione delle condizioni d’obbligo, come sopra individuate, che il proponente si impegna a rispettare e attuare.
RITENUTO, sulla base della succitata istruttoria e della conseguente valutazione, che le attività sono state previste in modo da non pregiudicare l’integrità del sito Natura 2000, senza conseguenze negative per la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali indicati nell’allegato A e delle specie della flora e della fauna indicate agli allegati B, D ed E del regolamento di cui al D.P.R. 357/1997 (e s.m.i.).
RICHIAMATO che il parere di cui al presente atto, reso ai sensi del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.), è riferito alla sola valutazione della compatibilità ambientale dell’intervento in esame con le specie e agli habitat del sito Natura 2000 interessato, denominato ZSC “Valle del Noce” (Codice IT9210265) e che, pertanto, lo stesso non costituisce né sostituisce in alcun modo ogni altro parere e/o autorizzazione necessaria alla effettiva approvazione ed attuazione dell’intervento in questione.
DETERMINA
Di esprimere parere favorevole di Valutazione di Incidenza, fase di screening, ai sensi del D.P.R. n. 357/1977 (e s.m.i.), relativamente all’intervento “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora (CS)”, proposto dalla società Co.Gi.Fe. Ambiente srl.
Il parere viene reso favorevolmente anche in considerazione delle condizioni d’obbligo, come sopra individuate, che il proponente si impegna a rispettare e attuare.
Di porre in capo al proponente l’obbligo di presentare all’Ufficio Regionale Compatibilità Ambientale, ogni eventuale variazione di attività non autorizzata dal presente provvedimento, per la preventiva Valutazione d’Incidenza, resa ai sensi del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.).
Di specificare che il presente parere, reso ai sensi del D.P.R. n. 357/1997 (e s.m.i.), è riferito alla sola valutazione ambientale dell’intervento con le specie e gli habitat del sito Natura 2000 interessato e che, pertanto, lo stesso non costituisce né sostituisce in alcun modo ogni altro parere, autorizzazione e concessione propedeutici e necessari alle attività di che trattasi.
Di stabilire che le attività di monitoraggio a carico del corpo idrico ricettore dovranno essere preventivamente concordate e gestite in collaborazione con ARPA Basilicata e i report dovranno essere trasmessi all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata.
Di trasmettere copia della presente Determinazione:
alla Società Co.Gi.Fe. Ambiente srl, in qualità di proponente;
al Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Potenza, per gli adempimenti di competenza derivanti dall’art. 15 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.;
all’A.R.P.A.B.;
alla Provincia di Potenza, in qualità di ente gestore del sito ZSC “Valle del Noce”;
alla Regione Calabria, Dipartimento Politiche dell’Ambiente; al Comune di Tortora (CS), per opportuna conoscenza.
L’ISTRUTTORE Donato Natiello
IL RESPONSABILE P.O. Gerardo Troiano
IL DIRIGENTE: Giuseppe Galante
DPR n. 357/1997 (e s.m.i.). Valutazione di Incidenza – Fase di screening.
Parere favorevole di Valutazione di Incidenza, fase di screening, per l’intervento relativo a “Impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora (CS)”. Proponente: Co.Gi.Fe. Ambiente srl.
Giuseppe Galante
Assunta Palamone
Potenza 26/04/2021
✳️ Il Comune di #Tortora ha convocato un Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente per il giorno #30ottobre2021
dalle ore 17.30
con argomento da trattare: “Azioni di contrasto alla riapertura dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non in località San Sago del Comune di Tortora” (ancora in corso alle ore 20)
? È doveroso ricordare che :
a tale fine la società richiedente ha ottenuto Parere favorevole di Valutazione di Incidenza “VIncA” da parte della Regione Basilicata Dipartimento Ambiente ed Energia Ufficio Compatibilità Ambientale
?{Determina 23AB.2021/D00370 del 23/04/2021}?
✅ A seguito delle note vicende giudiziarie l’impianto fu chiuso per aver gravemente causato l’inquinamento del territorio, del fiume Noce e del mare con grave danno non solo alla popolazione ma anche per l’attività turistica e di pesca.
IN MOLTI SI DOMANDANO : Quando la Regione Basilicata REVOCA l’autorizzazione per “San Sago” impianto trattamento rifiuti in agro di TORTORA?
#sapevatelo2021