AL GABINETTO IL FAI DA TE DI BUSCIOLANO CHE COSTERÀ AI LUCANI 160 MILA EURO

In Basilicata la concezione proprietaria dei concorsi pubblici, il duo Bardi-Busciolano e, tra le altre cose, la fame di clientelismo: è successo di nuovo, la storia si ripete. Già dalla presentazione, erano facilmente intuibili certe sorprese e, atti alla mano, le aspettative appaiono confermate
Il Capo di Gabinetto del presidente della Regione Vito Bardi, Michele Busciolano, sempre più lanciato nella personale carriera di “sub monarca”. Dopo la “lista della spesa” sui falcidiati concorsi pubblici, Busciolano può proseguire la campagna acquisti a suon di soldi pubblici, ma in assenza di trasparenza e con regole monche.
Nuovo giro, nuova corsa: la Struttura di missione Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Dal “Patto del Momò” che ha visto come commensali Bardi, Busciolano e l’ex forzista sempre più nelle grazie del Gen, Gianpiero Perri, agli atti amministrativi per concretizzare il progetto.
Un progetto che, per ora, già prevede un costo di 160mila euro.
Premesso che la Struttura di missione opererà sotto la direzione del Dirigente amministrativo assegnato all’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta, dall’esecutivo lucano, tutti gli assessori presenti, il via libera all’assunzione di 3 collaboratori esterni che costeranno 40mila euro l’uno. Contratti che saranno finalizzati a seguito di una imprecisata procedura comparativa.
I 3 della Struttura di missione, però, potrebbero non essere gli unici esterni. Ricordando la premessa, e quindi l’espressione Dirigente amministrativo assegnato all’Ufficio di Gabinetto, da ricordare che la posizione può essere ricoperta tanto da un interno dell’amministrazione regionale, quanto da un esterno chiamato a via Verrastro anche per intuitu personae.
L’ipotesi Perri per la gestione lucana dei fondi del Pnrr, di conseguenza, resta valida tanto per il capo del-la Struttura quanto per lo sbocco come uno dei 3 «esperti esterni».
Per certi versi, il caso Busciolano e Piano nazionale di ripresa e resilienza, richiama altra vicenda nota alle cronache lucane: quel-la dei “capacity building” con lo stipendi d’oro da circa 500 euro al giorno alla corte di Bennardo per la gestione dei fondi comunitari del Po Fesr 2014-2020. Precisamente i profili degli «esperti esterni» sono i seguenti: 1 professionista laureato in economia e commercio e 2 professionisti laureati in giurisprudenza.
Sia Perri, che da ex Dg dell’Apt sotto il centrosinistra, si è occupato della cultura con l’ex sindaco di Potenza, De Luca, e dopo aver piazzato Vergari come Amministratore unico all’Apibas, ha visto andare in porto anche l’operazione Dg Sabia col quale insieme si erano occupati del Patrono del capoluogo, San Gerardo, sia Taddei sono laureati in Giurisprudenza. Che sia leggenda o rumors verosimile, il nominativo di Taddei, in faticata astinenza di poltrone e sabotatore non riuscito di quelle già assegnate dal centrodestra, puntualmente risuona nei corridoi di via Verrastro non appena si aprono margini per un suo ritorno: il “condor” volteggia in cerca della preda. Si narra che Taddei venuto a conoscenza dell’ultima campagna acquisti di Busciolano, abbia iniziato a “farci la bocca”, che magari rimarrà ancora una volta asciutta.
Se Bardi Gen e Busciolano “sub monarca”, dati 3 esperti da piazzare, più un quarto a fare il capo, concedendo la parità di grado, la divisione potrebbe essere 2 a testa, altrimenti 3 al «commendatore» di Filiano e 1 al capo di Gabinetto. Chissà se, oltre al “papabile” Perri, nella squadra della Struttura di Missione, arriverà qualche altro campano. Pare che i migliori in Italia siano solo lì, gli eccellenti poi, i tesserati di partito.
Che sia 3 ad uno o 2 a testa, poco importa: tanto pagheranno i lucani. Per ora il conto è stimato già in 160mila euro.